Lo Sfregiato – Storia di me, del mio cazzo e dell’andrologo che ci ha salvati entrambi – Decamerone Cazzone ep. 18

IMG-20200525-WA0003

By Rod Senseless – Black Mirror S01e01

N.B.: Il racconto contiene resoconti sommari di interventi chirurgici. Certe descrizioni potrebbero urtare la vostra sensibilità

Questa è una storia seria. Questa è una storia brutta. Questa è una di quelle storie che hai problemi a raccontare al tuo psicanalista e che ci metti svariati anni di vita prima di riuscire a scherzarci sopra.

Questa è la storia del mio cazzo malandato e del nostro rapporto incasinato. Ma è anche la storia di come abbiamo affrontato il mondo insieme e ci siamo fatti valere. Infine, è anche la storia di un uomo straordinario che ha aiutato me e moltissimi altri ragazzi.

Sono nato con il cazzo storto. Non un po’ storto, quello ce l’hanno tutti, proprio storto pesante, tipo era incurvato di cinquanta gradi a gancio. Succede, è una malformazione nota, che ha quasi il tre percento della popolazione maschile a cui capita di nascere con il pene curvo congenito.

A diciotto anni, dopo essermi reso conto che l’accoppiamento tra il mio cazzo e la vagina della mia ragazza era meccanicamente impossibile, trovo il coraggio di parlarne con i miei genitori. Il colpo di reni ovviamente è avvenuto quando lei mi ha scaricato senza pietà e se n’era andata a scopazzare con un altro. Non gliene faccio una colpa.

È primavera, ho diciannove anni e mi ritrovo in sala operatoria: l’intervento di raddrizzamento del pene è un intervento chirurgico molto semplice che si esegue da più di un secolo, tanto che ormai viene fatto in daily hospital.

Nulla di cui preoccuparsi, mi rassicurano. L’unica rottura di scatole è che, mettendotelo dritto, ci avrei rimesso tre centimetri circa in lunghezza.

Chissenefrega, penso io, visto che nella sfiga sono stato benedetto dall’avere un cazzo enorme che, se fosse stato dritto, poteva sfidare tranquillamente Rocco.

Fanculo! Paghiamo pegno al destino e sacrifichiamo sull’altare del possente cazzo dritto questi fottuti tre centimetri, tanto sarei stato comunque ampiamente sopra la media. Poi, con la scusa dell’intervento, mi sarei anche fatto circoncidere. Era un prendi due paghi uno, affarone!

Già mi sognavo delle sane scopate col mio nuovo cazzone dritto dritto…  e invece andò tutto di merda!

Il primo intervento me lo ricordo bene: ero cosciente e anestetizzato solo dalla vita in giù, con un telo che mi impediva la vista dei medici che mi smontavano.

Dopo che ti hanno sfilato la pelle del corpo del pene come un calzino, i medici te lo fanno venire duro con una mega punturozza di papaverina e te lo puntellano con dei punti laterali in modo da rimettertelo dritto. In tutto questo, ricordo il momento in cui la lampada a specchio che avevo sopra il letto era nell’angolo giusto per mostrarmi il riflesso di ciò che avveniva oltre il telo. Una splatterata, mi ha terrorizzato.

Ma ricordo anche la sequela di battute da bar dei presenti in sala operatoria di fronte al mio cazzone in tiro che, per quanto storto, doveva essere impressionante, con il chirurgo scherzava con le sue assistenti:

«Passami il bisturi di forma XYZ… però fai il giro largo attorno al lettino e stai bassa che sennò te lo pigli in testa passando!»

Dopo un paio di giorni, sono dimesso e me ne torno felicemente a casa con il mio cazzo puntellato. Visto che era fresco di intervento, lui doveva starsene calmo e fermo per un bel mesetto, per cui stavo prendendo dosi industriali di Androcur, un farmaco succedaneo del bromuro che doveva tenermelo tranquillo.

Sto cazzo! Dopo tre giorni, mi sveglio la mattina con un male fulminante e lo stronzo che stava tirando un’alzabandiera ignorante.

Paralizzato dal dolore chiamo aiuto, ma dopo pochi minuti sento tre definitissimi “CRACK!”.

Quel figlio di puttana aveva rotto i punti stile Sansone che spacca le catene, e mi guardava dolorante, arrogantemente storto come prima.

Mi faccio trasportare di corsa in ospedale e mi dicono che non c’è nulla da fare. Mi alzano il dosaggio di calmanti, mi danno degli antidolorifici pesanti e mi dicono che purtroppo i punti sono andati. L’intervento era fottuto e che non potevano rioperarmi prima di altri sei mesi, perché prima dovevo riprendermi dall’intervento precedente.

Passo sei mesi di merda, l’estate dei miei diciannove anni l’ho trascorsa leccandomi le ferite e contando i giorni per il secondo intervento.

Non avevo mai battezzato il mio cazzo, ma in quel periodo lo chiamavo “lo Sfregiato” per la cicatrice storta della circoncisione e per i bitorzoli dei punti saltati.

Lui non è come Victor, è un tipo taciturno e fra noi non ci parliamo, visto che insieme ne abbiamo passate talmente tante che sarebbe inutile stare a raccontarsela. 

C’è sempre stato quel rapporto di reciproco rispetto del tipo “conto su di te: io faccio il mio, tu il tuo” che puoi avere con un amico con cui ti conosci da una vita e con cui basta un’occhiata per capirsi. 

Lui da quel che ho capito è piuttosto scontroso, visto che si era guadagnato le sue ferite di guerra prima ancora di combattere sul campo, e il trauma ci ha segnato entrambi.

Nel corso di quell’estate, oltre che con gli andrologi e urologi della mia città, vado a farmi dare una controllata privatamente anche da un altro andrologo, il Dottor Cazzone, un tipo strano che veniva da tutt’altra zona.

Questa persona sarà fondamentale: devo tantissimo a quell’uomo.

(Spoiler: Pace all’anima sua, è morto di cancro l’anno scorso e fino a tre giorni prima era ancora ad aiutare i maschietti. Credo veramente che, se mai ci saranno dei Santi nella Chiesa di Victor, lui meriti il posto d’onore).

Il Dottor Cazzone era un grande. Era veramente un enorme cazzone: una di quelle persone geniali, talmente brave da potersi permettere di non prendere mai la vita seriamente, che scherzano sempre su tutto, ma che al contempo stesso non scherzano mai perché ti schiaffano in faccia con il sorriso tutta la verità.

Subito mi avverte che, nonostante la fama dell’ospedale della mia città e quella dell’esimio Prof. TestaDiCazzo, eminenza grigia del reparto, secondo lui quelli che mi avevano smontato e rimontato erano dei macellai.

Non aveva del tutto torto: il mio chirurgo un paio d’anni dopo finì anche sotto processo per omicidio colposo dovuto a imperizia clinica, anche se poi fu assolto.

Il Dottor Cazzone infatti li conosceva tutti molto bene. Svariati anni prima anche lui era stato chirurgo nell’ospedale della mia città, ma era stato messo alla porta in quanto persona indisciplinata e scomoda.

Il Dottor Cazzone da allora operava solo privatamente, quindi con la massima correttezza mi espone i costi dell’intervento correttivo (7000€) ma mi dice subito che sa che non può chiedermi di tirar fuori una somma del genere quando è mio diritto appoggiarmi al SSN. Si raccomanda pertanto di andare a scassare pesantemente le palle a tutti i suoi ex colleghi, che almeno al secondo giro facciano un lavoro decente. Inoltre, dovevo ricordargli che dovevo cominciare a farmi di bromuro PRIMA dell’intervento, in modo che quella puttanata del cedimento dei punti non sarebbe mai più avvenuta.

In queste condizioni, contando i giorni mi avvicino alla data fatidica, strafatto di medicine per tenerlo calmo. 

Mi sottopongo al secondo intervento, non prima di aver minacciato l’anatema su tutti i colleghi del Prof. TestaDiCazzo se non avessero tirato una stracazzo di linea dritta.

«Stai tranquillo, è un intervento facile. Questa volta te lo facciamo bello bello in modo assurdo»

Blue Steel!

E invece…

A metà dell’intervento, che doveva svolgersi in anestesia parziale come il primo, qualcosa va storto. Vedo i medici agitarsi ma subito dopo perdo conoscenza: i simpaticoni mi avevano sedato per tenermi calmo.

Mi risveglio nel letto d’ospedale. Un’infermiera mi rassicura che è andato tutto bene e che devo riposare. Lo sfregiato, con infilato un catetere e narcotizzato come non mai, è avvolto in un grossissimo gomitolo di bende. Niente di strano, tutto come la volta prima.

Dopo poche ore mi parte la febbre alta e mi somministrano molti più antibiotici di quanti me ne avevano dati sei mesi prima. Sto male, e lo sento anch’io. Lo sfregiato comincia a lamentarsi insistentemente. Questa volta non mi dimettono il giorno dopo, anzi mi tengono lì. Dopo tre giorni ho ancora la febbre e finalmente ordinano all’infermiera di cambiarmi la medicazione.

Svolte le bende, mi si palesa davanti l’orrore.

Il mio cazzo era un’enorme ematoma informe pieno di tintura di iodio, pus e puntazzi di cucitura neri, di quello schifo di filo che sembra quasi bava grossa da pesca, con un catetere che spariva dentro all’ematoma informe. Non si vedeva nemmeno la cappella: mi avevano richiuso talmente male che avevano annullato l’effetto della circoncisione precedente, ricucendomi la pelle stretta stretta attorno al glande, tirandola chissà come.

Persino l’infermiera resta interdetta, mentre io fisso quel coso deforme come non fosse mio. Quando realizzo la situazione quasi svengo, poi vomito per lo schifo.

Non so cosa cazzo possa dirne Freud, ma di fronte ad una situazione del genere qualunque maschio impazzisce. Ti senti come se ti avessero evirato, e cominci a chiederti se si ti si seccherà il cazzo e ti cadrà per terra.

Ovviamente sclero. Motivatamente se permettete.

M’incazzo come un’ape e mi metto a gridare, arrivano medici, dottori e leccaculo del Prof. TestaDiCazzo, nonché il primario stesso, che peraltro era il chirurgo che mi aveva operato.

Di fronte al mio cazzo martoriato, sostengono che:

«Un po’ di ematoma è normale, stai calmo!»

«Calmo un cazzo, porcod**! Cosa avete fatto? Tu saresti calmo se il tuo cazzo fosse così?»

Sviolino insulti, improperi e minacce. Erano totalmente dovuti.

Mi imbottiscono di tranquillanti e me ne resto in ospedale quasi un’altra settimana. Riferiscono ai miei genitori che sono intrattabile. Era vero. 

Mio padre lo capisce, mio fratello anche, ogni altro paziente della stanza mi dà ragione.

Dopo una settimana, mi tolgono il catetere e mi dimettono. Mi spediscono a casa senza che nessun medico mi voglia incontrare. 

Guardo lo Sfregiato, che nel mentre è diventato la metà, ma che è comunque grosso il doppio della più grossa erezione che abbia mai avuto, con la pelle ricucita male che tira senza pietà.

Mi oppongo alle mie dimissioni, non potevano dimettermi in quelle condizioni, avevo urgentemente bisogno di aiuto. Niente, mi mandano a casa, nessuno vuole più assistermi perché ho fama meritata di essere un paziente problematico. Cammino storto, dormo a gruppi di un quarto d’ora, sto male davvero.

Torno per la medicazione tre giorni dopo, con dolori spaventosi. Trovo il primario del reparto, che mi sfancula sulla porta, mi dice che è tutto normale e mi spedisce a casa dicendo di tornare dopo un mese.

Dopo un paio di giorni sto ancora troppo male, ritorno in ospedale. Stavolta alla medicazione mi trovo un giovane urologo che non sapeva nulla di me ed è allibito da quanto male sono preso. Mi dice in tutta onestà che dovrei andare al pronto soccorso a farmi medicare, che la situazione è proprio brutta. Apprezzo l’onestà, lo ringrazio ma me ne esco dall’ospedale, non voglio più vederli.

Chiamo il Dottor Cazzone e fisso un appuntamento d’urgenza. Mi visita e resta sconvolto, dice che sono entrato di diritto nella top-ten delle peggio stronzate che ha visto fare dai suoi ex colleghi.

Mi fa delle mega punturozze per sfiammarmi, mi prescrive nuovi farmaci, mi segue e mi visita e rivisita ogni settimana.

Dopo quattro mesi il mio cazzo è tornato a proporzioni normali, ma fra punti e cicatrici è inguardabile. Ho perso 17 Kg, non riesco mai a dormire bene e ho anche un nuovo prepuzio, perché come avevo correttamente intuito mi hanno ricucito male la pelle dell’asta e tirandomela fin sopra al glande. Sospesi i farmaci per tenerlo calmo, è proprio questo a darmi problemi.

Ogni volta che lo Sfregiato si svegliava, la pelle tirava in maniera dolorosissima, per cui ho ricordi nitidi di tutte le volte che mi chiudevo in bagno a tirare pugni contro il muro per il dolore, mentre tentavo di pisciare per calmarlo. Per sei mesi buoni, ho mentalmente associato le erezioni al dolore fisico.

Il Dottor Cazzone mi dice che devo correre ai ripari: devo essere circonciso un’altra volta. 

Probabilmente il mio è un caso unico di doppia circoncisione: sospetto che gli ebrei dovrebbero venerarmi come un profeta per questo, ma non ho indagato.

Stavolta non ci penso due volte, vado a farmi sistemare da lui. È tarda primavera, ho vent’anni e sono appena sopravvissuto al peggiore anno della mia vita. Il Dottor Cazzone mi dimette dal suo studio dandomi la sua benedizione (importante!) e dicendomi che, appena si riassorbivano i punti, quell’estate dovevo scopare il più possibile “perché sei un bel ragazzo e hai troppi arretrati”.

Vai ragazzo!

Dopo un mesetto sono finalmente a posto. O per meglio dire: scopro che lo Sfregiato è ancora un po’ storto, ma nel suo essere pieno di bitorzoli e cicatrici è veramente molto più dritto di prima. Avevo perso quattro centimetri per strada ma potevo finalmente tentare efficacemente di farmi una scopata!

Beh, ovviamente dopo tutto quello che mi era capitato ero uno sfigato insicuro con l’autostima a pezzi, per cui sono arrivato a Natale prima di trovarmi una ragazza. Naturalmente, mostrarle il mio coso pieno di cicatrici e bitorzoli è stato molto imbarazzante. Mi piacerebbe poter dire che lei ha avuto comprensione e mi è stata vicina, ma inizialmente non è stato così.

Mi ha preso in giro un sacco all’inizio, mi ha fatto centinaia di domande imbarazzanti e mi metteva a disagio il modo con cui me lo toccava, tastando i bitorzoli e i punti… Però smise di farlo dopo un paio di settimane che scopavamo per un motivo molto semplice: la forza bruta dello Sfregiato le aveva fatto scoprire l’orgasmo vaginale.

Un aspetto importante: durante quell’estate, mi ero naturalmente segato senza pietà. Ero un ventenne in preda agli ormoni e avevo un cazzo nuovo nuovo da collaudare, con molti arretrati all’attivo. Nel farlo, noto però una cosa molto strana: porca puttana, non sentivo quasi più niente!

Lì per lì non ci avevo fatto molto caso: se una sega non mi bastava, me ne facevo cinque. Di fila. E poi ribadivo. Non ci pensavo. Andava così.

La mia ragazza fu la prima a farmi notare le mie prestazioni spaventose e l’assenza totale di periodo refrattario e mi chiese spiegazioni. 

Fu solo allora che realizzai cosa diavolo era successo: mi avevano distrutto il nervo dorsale del pene, lo Sfregiato non ci sentiva più una mazza! Era diventato tipo Hulk che andava avanti a spaccare. 

Del resto, in quel periodo era quasi altrettanto brutto, visto che le cicatrici ci avrebbero messo anni a riassorbirsi.

Passa una ragazza, passa a un’altra, dopo un paio di anni mi resi conto che, per quanto fosse figo sentirsi invincibili e per quanto sulla carta molti maschietti avrebbero fatto carte false per essere al mio posto, la questione era piuttosto seria.

Era (ed è) veramente problematico: il grande vantaggio di poter scopare senza pietà si portava dietro lo svantaggio di non sentire una sega. Gli orgasmi si erano abbassati pesantemente di volume e lo Sfregiato non buttava fuori nulla, per cui ero al limite della sterilità.

Va bene, potevo venire e non avevo nessun periodo refrattario, ma poteva benissimo succedere (e succedeva) che venissi senza nemmeno accorgermene… una gran bella inculata, quindi preservativi sempre e comunque e zero cazzate da adolescente.

Ad alcune ragazze con cui ero molto in sintonia piacevo molto, visto che godevo molto “di testa” e poco “di cazzo”, alcune si spaccavano il collo cercando di farmi venire con un pompino (ci è riuscita un’unica Eletta finora, probabilmente è la mia Sbrincì e non voglio rassegnarmici) e si stupivano che non me ne fregasse un cazzo di ricevere sesso orale.

Aggiungete tutti i casini mentali e le insicurezze che può avere un ragazzo che passa attraverso un tritacarne del genere e ottenete un mix letale.

Ci ho convissuto, l’ho affrontato, ho fatto i miei periodi di psicanalisi per poi rendermi conto che era molto meglio una birra con gli amici che non stare sdraiato a raccontare le mie paranoie. Il solito cammino di crescita di un uomo insomma, solo un po’ più impegnativo.

Lo Sfregiato, dalla sua, continuava a fare la sua parte e eravamo arrivati ad avere un rapporto senza conflitti.

Dopo quasi quattro anni da tutto questo disastro, mi sono fatto forza.

Vincendo l’opposizione dei miei genitori che mi sconsigliavano di tentare un’impresa del genere, mi sono cercato un avvocato e ho deciso di far causa all’ospedale. Lo dovevo a me stesso.

Nel fare questo, ho dovuto anche ricostruire passo passo tutta la mia storia clinica e finalmente misurare e quantificare concretamente i danni che avevo subito.

In particolare, è divertente (forse, ma in realtà non vi consiglio mica di provare) ricordare la visita neurologica in cui mi hanno misurato i danni nervosi.

Me ne stavo sdraiato su un lettino con in testa un casco tipo Arancia Meccanica per misurare l’attività cerebrale. Da sotto, lo Sfregiato se ne stava con due aghi piantati, due elettrodi che gli tiravano una scossa.

L’apparecchiatura misurava il tempo di risposta (latenza) tra quando lo Sfregiato si prendeva la scossa e quando il mio cervello avvertiva il dolore. Il neurologo era allibito, aveva dovuto alzare a tutta manetta lo strumento per frustarlo elettricamente, ma lo Sfregiato si ostinava stoicamente a fregarsene e a rimanere impassibile.

Alla fine della visita, il neurologo mi mette i due elettrodi sulla mano e fa ripartire lo strumento: ammazza che botte che mi stava tirando e non me ne accorgevo! Il nervo dorsale del pene era completamente andato, troncato a pochi centimetri dalla base, e la latenza era talmente alta che il medico commentò:

«Sai, se ti tiro una martellata sul cazzo e ti pesto il piede nello stesso momento, senti prima il dolore del pestone. Chissà che razza di giro fanno i tuoi nervi!» Slowpoke levati.

Questo sono neurologicamente io

Trovare medici che avessero le palle di scrivermi una perizia e accusare il mio ospedale un’impresa. Prenotavo all’ospedale una visita, chiedevo e incassavo porte sbattute in faccia e insulti di tutti i tipi. Per sfregio, sono stato anche a salutare anche il Prof. TestaDiCazzo, chiedendogli un consulto.

Mi ricordo la sua faccia allibita nel vedermi lì, di fronte a lui, a sfidare lui e gli altri dèi del baronato dei medici, mentre tentava di convincermi a desistere perché «Non è bello quello che vuoi fare».

Non me ne frega nulla che non ti piaccia quello che sto facendo, preparati, che io e lo Sfregiato stiamo arrivando a farti il culo!

Nel giro di un paio d’anni, ho girato mezza Italia per trovare qualcuno che osasse sfidarli, ma nessuno se la sentiva di alzare la voce contro il baronato dell’ospedale della mia città, nonostante fossero allucinati da ciò che mi era accaduto. Nemmeno il Dottor Cazzone osava tanto per cui, paradossalmente, mi ritrovavo con in mano tutti i dati strumentali per fargli un culo grande come una casa ma con nessuno mi avrebbe mai scritto una perizia che li accusava.

Un giorno, disperato, richiamo il Dottor Cazzone e gli dico che non va e che voglio mollare. Lui mi risponde e mi dice che sì, sono pazzo a farlo, ma che ci aveva ripensato e che mi avrebbe aiutato lui e che anzi, mi avrebbe anche fatto supportare da un altro suo collega.

Lì per lì non capii perché il Dottor Cazzone avesse cambiato opinione tutto d’un colpo, ma nei mesi successivi passati a rivedere con lui le carte lo capii.

Il Dottor Cazzone aveva un tumore, di quelli brutti, e si stava curando.

Era abbastanza chiaro che aveva deciso che, prima di andarsene al Creatore (in cui lui, Emiliano e bestemmiatore accanito, dubito credesse), aveva deciso di togliersi qualche sasso dalla scarpa e sistemare un po’ di cose.

Gli appelli in tribunale, con medici e consulenti che si supportavano fra loro, furono veramente umilianti.

Riassumo anni e anni di situazioni sgradevoli in un’unica scena:

Di fronte alla commissione, spiego la situazione dello Sfregiato.

Spiego tutti i casini che ciò mi generava, dalla mancanza quasi completa di sensibilità alla molto probabile sterilità, al naturale disagio psicologico che mi aveva accompagnato negli anni.

Il consulente difensore dell’ospedale liquida tutto con una risata: «Vorrei averceli io i tuoi problemi». 

Cazzo quanto odiavo quella frase! L’avevo sentita troppe volte.

Si mette a ridere pure LA giudice (donna), chiedendo scherzosamente al consulente dell’ospedale se possono replicare l’intervento sul suo partner.

Freddamente, le faccio presente di non permettersi mai più un’affermazione del genere, che se lei si fosse risvegliata infibulata dopo un intervento chirurgico non si sarebbe mai permessa di scherzarci sopra.

Metafora efficace, si zittirono tutti.

Dopo varie udienze che si svolsero nel corso di un paio d’anni, con l’aiuto del Dottor Cazzone riesco finalmente a dimostrare la profonda negligenza dell’ospedale.

Purtroppo siamo in Italia, e nessuno dei medici che mi ha operato pagherà, l’ospedale si è fatto scudo con l’assicurazione. Vengo riconosciuto invalido al 18% e ottengo un rimborso a cinque cifre, di cui però ne avevo già spesi più di venticinquemila fra cure, accertamenti medici, perizie e spese legali, che restavano a carico mio. Fra una cosa e l’altra, ho passato quasi sei anni fra avvocati, medici e tribunali.

Potevo ottenere molto di più (ora che la causa è chiusa me lo dicono persino i medici del mio stesso ospedale) ma erano passati ormai dieci anni dagli interventi e non me ne fregava più nulla. Li avevo portati in tribunale e avevo vinto. Alla fine, hanno riconosciuto solo di avermi spappolato irreparabilmente i nervi e reso invalido per qualche mese, mentre non è stato riconosciuto il danno come possibile causa dei problemi di fertilità (“potevi esserlo già da prima”) né hanno quantificato i problemi psicologici. 

Infine, mi ha fatto molto pensare il fatto che l’unica cosa che li aveva colpiti veramente era che, per gli interventi, ci avevo rimesso quattro centimetri di cazzo. Nessun rimborso mi era dovuto per questo (era una conseguenza prevista dell’intervento), ma dal peso che davano alla questione nei loro discorsi ho capito ho capito che ero circondato da maschi con molte più paranoie di quante non ne avessi io, e con una mentalità da spacconi da bar.

Uscendo dal tribunale, chiamo in disparte il mio avvocato e il Dottor Cazzone.

A quest’ultimo chiedo se, fra i vari ragazzi che ha riaggiustato nel corso degli anni, c’era qualcuno pazzo quanto me che desiderasse sfidare l’ospedale. Gli avrei volentieri pagato i costi per imbastire la causa legale, visto che ora la via era spianata. Lui mi sorride e mi dice che ci saremmo sentiti.

Nei mesi successivi lo richiamo periodicamente, lui mi risponde sgarbatamente, come sempre, e mi chiude il telefono in faccia dicendomi che ha da fare. Il mio avvocato è spazientito visto che, dal canto suo, gli avevo polverizzato i coglioni per anni e voleva almeno poter replicare una causa che gli era costata tanta fatica. Continuo a richiamarlo, lui a volte mi risponde e a volte no, mi dice che ha parlato con altri ragazzi che seguiva ma nessuno aveva le palle di alzare la testa e incazzarsi come avevo fatto io.

Rivedo il Dottor Cazzone poco prima di Natale di due anni fa per una visita di controllo. È molto magro, ma dice di stare bene. Gli ribadisco la mia richiesta, lui dice che si farà vivo appena possibile. Lo richiamo ogni mese e lui non mi risponde mai al telefono. Lo vedo sempre attivissimo sul forum medicitalia.it, a rispondere a centinaia di ragazzi che per insicurezza si rivolgono anonimamente agli andrologi su internet per porre domande.

Lo richiamo ancora, non risponde più. Qualche mese dopo mi ritrovo il suo cellulare disattivato, allora lo chiamo in studio e stranamente mi risponde una lavanderia, che mi chiude la telefonata in malo modo.

Guardo di nuovo il forum medicitalia.it, visto che lui non usava nessun altro social.

Sulla sua pagina personale trovo scritto “Iscritto deceduto”. Controllo la lista dei necrologi della sua città, era già morto da tre mesi e non ne sapevo nulla.

Fino al giorno prima di morire aveva offerto sul forum on-line oltre 27’000 consulti gratuiti.

Scorro con le lacrime, ma anche scoppiando a ridere, le sue 650 e passa recensioni sul forum.

Metà lo ringraziavano delle sue capacità, l’altra metà lo sfanculavano per la sua maleducazione e i suoi modi bruschi.

Un vero duro, come sempre. Mi mancherai, amico mio.

Bene, visto che il Dottor Cazzone è volato in cielo e sono sicuro che è lui che mi sta shippando tonnellate di tinderelle con i suoi nuovi poteri divini, ho deciso di scrivere questa storia.

So di non essere l’unico che ha avuto questi problemi quindi, se sei un Victorino e sei sopravvissuto ai casini che mi hanno sconvolto dodici anni fa, batti anonimamente un colpo al PdV e mi farò avanti per aiutarti. 

Lo devo al karma e lo devo a un amico.

Rod Senseless

[Jingle di chiusura:]

La storia t’è piaciuta?
T’ha fatto cagare?
Poco male, tanto la potrai votare!

[/Jingle di chiusura]


Illustrazione 18 del Decamerone Cazzone:

#iobevoacasa

busta150

La Posta del Pene

Una mail al giorno, dal lunedì al venerdì, per allietare le tue pause al cesso.

guest
40 Commenti
oldest
newest most voted
Inline Feedbacks
View all comments
saltapapere
saltapapere
3 years ago

Minchia mi sono commosso.

Cromuloragno
Cromuloragno
3 years ago

Mi sono commosso, un abbraccio e stima per i coglioni avuti

Barba & Capelli
Barba & Capelli
3 years ago

Dovevi spaccarli fino in Cassazione, altro che 5 cifre.

In tutti i casi: stima e rispetto per te

Last edited 3 years ago by Barba & Capelli
Io ho la vagina
Io ho la vagina
3 years ago

Ho provato moltissimo dolore leggendoti. Sia per il disastro fisico che per l’umiliazione di sentirti perculato da tutte ste persone che dovrebbero aiutare gli altri esseri umani per vocazione. Spero che prima o poi tu riesca ad avere giustizia. Anche se spero ancor di più che tu riesca a vendicarti nel migliore dei modi: guarendo del tutto e godendoti al massimo ogni singola scopata!

Rod
Rod
3 years ago

… mica potevo non apprezzare quella Regina-del-Materasso-a-Due-Piazze che ho incontrato fra le Victorine: sono zoppo della terza gamba, ma mica sono scemo eh! ;)

Stigma
Stigma
3 years ago

Ho seguito psicologicamente un uomo che fece l’intervento ma purtroppo, nonostante glielo avessero raddrizzato, aveva una moglie che glielo faceva a fette continuamente con i suoi modi. Non l’hanno mai fatto. Matrimonio bianco….
Tra parentesi, appena operato, era andato a comprare dei pasticcini e inciampando cadde e per non mollare i pasticcini, batté il cazzo appena operato sull’angolo del marciapiede…..non sapevamo se ridere o piangere.
Questo racconto non lo dimenticherò. Ho rischiato lo svenimento due, tre volte per la dovizia di particolari ma credo davvero che sia uno di quegli argomenti importanti da divulgare. Grazie

RokitanksyFighter
RokitanksyFighter
3 years ago

Che brutta storia, mi vanto di essere uno che non ha paura di nulla ma devo ammettere che al tuo posto me la sarei fatta sotto. La frase della giudice veramente da far leggere a tutte le neofemministe ritardate. In bocca al lupo per il resto della tua vita sessuale :)

Torre di Pisa
Torre di Pisa
3 years ago

Ciao Rod Senseless, sei il mio idolo.
Pensavo di averlo storto abbastanza con i mie 10 forse 20 gradi (mai misurati..comprerò un goniometro..); adesso impallidisco di fronte ai tuoi 50 gradi di chicane!!
Mi hai fatto pensare, commuovere e ridere (gli ebrei che ti venerano..)
Quello che hai fatto è veramente da esempio
Grazie di averlo condiviso

IAmTooOldForThisShit
IAmTooOldForThisShit
3 years ago

Massimo rispetto! Sfregiato uno di noi!

Vagiullo
Vagiullo
3 years ago

Sto cercando di capire cosa sia peggio, se quello che è successo al tuo fallo o lo sminuimento del tutto in tribunale, o il fatto che abbiamo perso un medico e uomo meraviglioso troppo presto.

Spero almeno abbia fatto infiniti proseliti, per non rischiare di essere fregati da quelli di Prof. TestadiCazzo.

Brodino Vegetale
Brodino Vegetale
3 years ago

Tanto di cappello Rod, non ci sono parole, hai tutta la mia stima.

Io non avrei retto ed avrei fatto saltare in aria l’ospedale con tutta quella banda di inetti dentro. Non vedo l’ora di poterti conoscere di persona e fare una bevuta alla tua vendetta

Rod
Rod
3 years ago

Ehi, grazie! Guarda che in realtà ci conosciamo già e ci siamo già presi una sbronza insieme, ma il PdV non ti dirà mai chi sono ;)

Porny
Porny
3 years ago

Si è commossa anche Porny, passaggio epico qua:

se lei si fosse risvegliata infibulata dopo un intervento chirurgico non si sarebbe mai permessa di scherzarci sopra.”

Fratello maggiore
Fratello maggiore
3 years ago

Che storia tosta. Complimenti al tuo coraggio ed alla lucidità con cui ha affrontato tutto questo

Paolina
Paolina
3 years ago

Per le mie care colleghe femminucce: lo so che i peni storti sono esteticamente e bucchevolmente scomodi e non piacevoli, ma sappiate che sono gli unici (per questioni puramente anatomiche, andatevi a rivedere la posizione e funzione della ghiandola di Skene) a potervi dare un bellissimo orgasmo vaginale con penetrazione, provare per credere! 

Per i maschietti non dotati di pene torto come il nostro caro Rob vi tocca imparare ad usare le ditine, meglio di nulla..

P.s. Caro Rob, ti consiglio di accompagnare l’orgasmo vaginale con quello clitorideo, perché purtroppo preferiamo di gran lunga il secondo, ma con entrambi la fanciulla raggiungerà il Nirvana e la sua vagina sarà tua per sempre! 

xoxo

Paolina
Paolina
3 years ago

Lunga vita ai peni storti!

Torre di Pisa
Torre di Pisa
3 years ago
Reply to  Paolina

Paolina posso copia/incollare la prima parte? Magari su Tinder ho più successo. Chiedo per un amico (io)

Paolina
Paolina
3 years ago
Reply to  Torre di Pisa

Torre, puoi scrivermi in privato se vuoi, sono alla ricerca di peni storti per un’amica (io) che deve fare esperimenti nell’ambito..

Comunque tutta tua, la prima parte.

Torre di Pisa
Torre di Pisa
3 years ago
Reply to  Paolina

Come si fa qui a scrivere in pvt?? 😅

Paolina
Paolina
3 years ago
Reply to  Torre di Pisa

PdV qui richiedono una sezione per scrivere in privato agli utenti, forse è ora di aggiornare il blog ;)

Paolina
Paolina
3 years ago

Questo purtroppo non si può fare..

Paolina
Paolina
3 years ago
Reply to  Torre di Pisa

Torre e Rob, se volete lasciatemi qui un vostro contatto (email, twitter, tumblr, Snapchat, msn, ilcazzochevipare) e ci sentiamo lì, baci :*

Rod
Rod
3 years ago
Reply to  Paolina

Onorato, chiederò al PdV di segnalarmi le tue generalità 🤣

Paolina
Paolina
3 years ago
Reply to  Rod

Non le ha e non le avrà, anche perché non ci metterebbe in contatto.

In teoria dovrei conoscervi già, Torre penso di sapere chi sia, su di te ci sto riflettendo, ho varie opzioni.. keep thinking..

Torre di Pisa
Torre di Pisa
3 years ago
Reply to  Paolina

@tenerendionto

vediamo se hai indovinato ;)

(vinci solo se mi dimostri il procedimento matematico usato per scoprirmi)

Frangetta Viola Stor
Frangetta Viola Stor
3 years ago

Non so come iniziare, avendo una vagina certi dolori sono difficili da comprendere,capisco benissimo però il senso di rabbia e frustrazione dovuti alle perculate da parte di ” professionisti “. Qualche anno fa avevo un ragazzo con un mega pene, veramente prestante ,circonciso ma con un grande problema: non veniva . Mi spiego ,dopo aver perso l’uso della mascella per quanto tempo ci misi,feci qualche domandina , mi spiegò che quando era bambino ebbe un problema al suo amiketto, non ricordo con precisione se fosse un eccesso di pelle o se centrassero pure i testicoli (era complicato come intervento,questo lo ricordo) e hanno dovuto circoncidere . Intervento ambiguo che hanno fatto come macellai,dopo qualche anno lo ha rifatto e gliel hanno reso presentabile,ma non ha sensibilità. Classico esempio del morso o pizzico,nemmeno un accenno di dolore,per riuscire a venire deve concentrarsi tantissimo,quasi va in apnea ,ed alcune volte sentiva anche dolore. Sono passati parecchi anni,ne ha quasi 28 e dubito siano stati i tuoi stessi macellai,però si, ci sono macellai vestiti da chirurghi.

FrangettaViolaStorta
FrangettaViolaStorta
3 years ago

Mi ha segnato male il nome ktm

Paolina
Paolina
3 years ago

Forse era affetto da Varicocele, possibile?

FrangettaViolaStorta
FrangettaViolaStorta
3 years ago
Reply to  Paolina

Da quello che ricordo della ‘spiegazione ‘ non aveva usato parole simili,però boh,ormai manco ci parlo più! Soprattutto da quando ho scoperto che il suo amiketto non era l amiketto più grande che potessi trovare, ex che devono restare ex insomma😂😂😂😂

FrangettaViolaStorta
FrangettaViolaStorta
3 years ago

Mi fa troppo ridere soprannominato un pene amiketto 😂 fa molto Msn 2013😂

Paolina
Paolina
3 years ago

A me non piacciono i peni grandi .-.

FrangettaViolaStorta
FrangettaViolaStorta
3 years ago
Reply to  Paolina

Il mondo è bello perché vario💜

Matilde
Matilde
3 years ago

Ciao Rod, leggendo ho provato moltissimo dolore e disagio per ciò che devi avere passato. La tua risposta al giudice è stata il minimo che potessi dirle ma hai reso molto bene l’idea di ciò che hai passato.
Ti mando un abbraccio!

Matilde
Matilde
3 years ago
Reply to  Matilde

Ragazzi scusate è tardi e ho riscritto (male) due volte lo stesso concetto. Aggiungo solo che questa storia merita la vittoria assoluta, detiene e trasmette una testimonianza di una certa portata. Grazie Rod per averla scritta e raccontata e PdV per averla condivisa.

Potrebbero interessarti anche...

Spargi il seme di Victor!
Send this to a friend
Oh, ho trovato questa cosa da farti leggere: Lo Sfregiato – Storia di me, del mio cazzo e dell’andrologo che ci ha salvati entrambi - Decamerone Cazzone ep. 18! Questo è il link: https://storiedelcazzo.com/lo-sfregiato-storia-di-me-del-mio-cazzo-e-dellandrologo-che-ci-ha-salvati-entrambi-decamerone-cazzone-ep-18/