Fidanzatina da quarantena

fidanzatina da quarantena

Il primo ad accorgersene è sempre Victor.

— Non è lei.

— Sì invece.

— No, mi spiace.

— Ascolta. Ho deciso, è lei.

— Non decidi tu. Se ti dico che non va bene, non va bene. Non te la devo spiegare ‘sta cosa, ti devi fidare e basta.

— Ma strozzati con le palle! Non posso immaginarmi a quarant’anni sempre su Tinder a scopare con le pischelle e a scrivere storie in cui parlo col mio pene.

— Riesco ad immaginare scenari peggiori.

— Stai zitto.

Era una di quelle sere in cui non avevo voglia. Lei sì.

Lo capivo dall’odore che si propagava per tutta la casa non appena apriva la porta del bagno. Un profumo di gelsomino a cui il mio subconscio aveva cambiato nome, da Eau di Trombata a Doveri Coniugali.

Quando sentivo il profumo di Doveri Coniugali, sapevo che da lì a tre minuti mi si sarebbe palesata davanti lei. Giovane, in forma, truccata ma senza il rossetto, con i primi quattro bottoni della camicia slacciati da cui si intravede il reggiseno di Intimissimi.

Un reggiseno di Intimissimi che danzava, salutando Victor.

— Oi, fa qualcosa!

— Non è lei. Devi capirlo. Te lo farò capire.


Mesi prima, in un mondo che non c’è più.

«Ho smesso di vedermi con Sbaggeggia.», disse Coinquì.

«Ah, perché è successo qualcosa?», chiesi.

«No, ma non mi andava più di scoparci.»

«Questa cosa è un problema. Succede anche a me. Ma non possiamo continuare ad annoiarci sempre nelle relazioni, sennò poi si resta soli a vita.»

«Naaah, alla fine quando senti che è il momento giusto ne scegli una e ti fai andare bene lei. Tanto ormai le hai capite le cose che sono inaccettabili e quelle che ti vanno bene, in una donna. A un certo punto si tratta di fare una scelta razionale, non è più una cosa emotiva.»

«Hmmm.»

Con Lei questa teoria dell’amore razionale sembrava funzionare.

Eravamo seguaci su Instagram da un bel pezzo, Lei conosceva Storie del Cazzo e io le mandavo qualche messaggio sconcio ogni tanto, ma abitava lontano e non c’era un modo semplice per incontrarsi.

Questo finché non sono stato invitato ad una festa proprio nella sua città.

Al primo appuntamento mi ha accompagnato ad una festicciola intima a casa di amici. Portare una tipina che non conosci a cena con un piemontese, un livornese, un veneto e una milanese… sembra una barzelletta. Poteva andare malissimo, e invece il vibe era giusto.

È importante avere una donna che sei fiero di avere al tuo fianco in società.

Colonna A riga 1 del foglio Excel con le caratteristiche analitiche della donna perfetta, “Vibe Sociale”: Check.

Con mia grande sorpresa, a fine serata si è proposta di riaccompagnarmi a casa. Fin dentro casa. Fino alla fine del corridoio che si apre sulla camera da letto, dove abbiamo scoperto con meraviglia di essere stati costruiti da un qualche ingegnere celeste ossessionato dagli incastri perfetti.

L’incavo del ginocchio con un polpaccio, una clavicola con le costole superiori, una perfetta chiusura a ventosa del palmo della mano sulle tette. Sembravamo due Lego assemblabili in mille posizioni, tutte comode.

Colonna A riga 2 del foglio Excel con le caratteristiche analitiche della donna perfetta, “Vibe erotico-riproduttivo”: Check.

Questo giochino è andato avanti per tutta una serie di righe e colonne, flaggando l’intero foglio Excel tranne che per alcune colonne bonus tipo “deep throat” e “vivere nella stessa città”, ma a certe cose si arriva con pazienza.

— Mi piace questa roba della razionalità. È lei. L’ho trovata.

— Bene, sono felice, piace anche a me!

— Dobbiamo smettere di vedere quella con la vagina che assomiglia alle orecchie di Dumbo.

— Ritiro quello che ho detto. Puntare subito alla relazione monogama senza essere stati prima scopamici è un errore che porta prima o poi a disastri.

— Tanto lo sai che questo è il prossimo passo.

— Te l’ha chiesto lei di darle l’esclusiva? Lei te l’ha data? Ma poi non le avevi detto di volere una relazione aperta?

— No. Boh. Sì.

— E allora checazzofai? Vive a millemila ore di treno di distanza e sta per spararsi un master all’estero. Lasciala divertire e fai altrettanto.

— Sì ma se non investo un minimo nel rapporto non costruiremo niente.

— Ma sai una sega te. Vuoi tuffarti nel rapporto perché ti piace, sai che all’estero la darà via come le caramelle e hai paura di perderla, ma la paura di perderla ti porterà a spegnere completamente il flirt che avete.
Cioè la prima sera manco ti sei degnato di organizzare un vero appuntamento e ora vuoi fare il fidanzatino a distanza? Ma levati, non hai capito una sega! Devi continuare a fare quello che l’ha attratta all’inizio.

— I cazzi miei?

— Bravo. Fai le cose piano piano. Con calma e divertiti. Non c’è fretta.

— Ok.

— …

— Hey.

— Hmm?

— Le ho appena comprato un biglietto per il treno per venire a stare qualche giorno da me.

— MAPORCA MAIALA ASSASSINA!!

— Tranqui è solo un weekend. Tanto poi parte.


L’odore di Doveri Coniugali mi penetra la narice sinistra.

Conviviamo ormai da oltre un anno.

Dopo quel weekend da me, c’era stato il suo semestre all’estero, l’aereo con cui sono andato a trovarla, le promesse di ritrovarsi quando sarebbe tornata in Italia, le notizie di una strana influenza e poi la fine del mondo.

In un momento di panico causato dall’immagine di me bloccato in casa a tempo indeterminato senza Tinder, avevo proposto a Lei di rimpatriare a casa mia e prodotto un certificato di domiciliazione temporanea a suo nome.

È partita la notte in cui scattava la prima quarantena, con gli aerei sospesi a mezz’aria fra stati diversi e la gente a terra, sclerata, che chiamava la Farnesina urlando e agitando per aria l’ultimo pacco di carta igienica rimasto sull’intero pianeta.

Ho seguito su Whatsapp la telecronaca del suo viaggio last-minute attraverso tre stati, saltando da un aereo in corsa all’altro, in fuga da un mondo che stava collassando su se stesso.

Praticamente non ho respirato per sedici ore.

— Daiiiii, sta arrivando?

— Non ancora.

— DAAAAAAAAIIIIII, dov’è? Non possiamo rimanere da soli.

— Lo so.

— Cos’è, mi fai le seghe per mesi? Non esiste. No. Non lo accetto. Devi recuperare una tipina da piazzare in casa.

— Ci sto provando!

— E allora dov’è?!

— Eh non lo so ha il cellulare staccato.

— DAAAAAIIIIIIIII.

Avevo la faccia blu come lo sarebbero stati i miei coglioni dopo due settimane a casa da solo, se non fosse riuscita ad arrivare.

Poi è arrivata, dopo una notte in bianco, con le occhiaie blu e i capelli tutti scompigliati.

«Finalmente sei arrivata.»

«Non hai idea del viaggio che ho appena fatto.»

— Tu sia benedetta. Non hai idea di quanto ti tromberò.

«Hai detto qualcosa?»

«No, nulla. Vieni ti aiuto con la valigia e poi mi racconti.»

Ho ficcato le mie felpe in una pressa idraulica per fare spazio ai suoi ottomila vestitini con i fiori e via, da quel momento stavamo convivendo, dentro una bolla, senza sapere niente del nostro futuro.

I primi mesi di convivenza sono stati un inno a Deliveroo, alle mutande lanciate in ogni angolo della casa e alle attività scelte per impegnare mesi di serate a due.

Lei mi ha attorcigliato i legamenti durante corsi di yoga improvvisati in salotto, ci siamo spogliati e dipinti di vernice d’argento per sdraiarci su una tela nera larga due metri e fare un quadro, abbiamo cucinato la qualunque e fatto ingrassare pure il cassetto del comodino perché l’abbiamo ingozzato di sex toys, lubrificanti e qualsiasi altra maialata ci venisse in mente. Insomma si stava bene.

Poi la quarantena ha avuto la meglio.

È iniziato come un sussurro all’orecchio.

“Apri Tinder.”

“Levatela di torno per un paio di giorni.”

“Scrivi a quella con la vagina a forma di orecchie di Dumbo.”

Più scuotevo la testa più i pensieri iniziavano a fare il giro dentro una scatola cranica svuotata da tutte le mie libertà e riempita da questo nuovo modello di vita casalinga che stava iniziando a pesarmi.

Dopo anni di Storie del Cazzo e viaggi last minute in tutta Europa per spremere fino all’ultima goccia di fluidi da amori nati come nei film, mi ero abituato a quella vita.

E la forza dell’abitudine nell’uomo è forte quanto l’istinto di sopravvivenza.

Quando abitui il tuo cervello alla scarica di dopamina dovuta ad una raffica disumanizzante lunga quattro anni di trombate random, poi non puoi semplicemente decidere di fidanzarti di botto.

Il tuo cervello è a galla in un cocktail di ormoni e neurotrasmettitori che non devi far incazzare.

Lo hai fatto marinare nella serotonina.

Cotto a bagnomaria nella dopamina.

E ti sei pure divertito.

Prova a togliergli tutto di botto e vedi se non te la fa pagare cara.

Un giorno l’ho praticamente costretta a fare un account Tinder di coppia per messaggiare con fantomatiche cingalesi bisessuali che, secondo le mie teorie, stavano viaggiavano liberamente in Europa alla ricerca coppie da scopare, per poi aprire la finestra e volare via, avvolte da un vento tiepido e bagnate da un raggio di sole.

Lei mi ha solo chiesto di non messaggiare con le tipine da solo perché voleva essere partecipe.

Ci ho messaggiato da solo. Lei l’ha scoperto e abbiamo litigato.

— Scusa.

— Per cosa?

— Quando ti ho spinto a farla venire da te. Ero nel panico, ho sbagliato. Non puoi convivere con una tipina che conosci da pochi mesi. È un errore grave. Ti ho spinto io a farlo ma vi dovete separare e continuare a vedere in modo più easy. Non l’avete preparata questa convivenza, e non sono pronto neanche io.

— Eh ma ora ti attacchi, ciccio. Stare da soli in quarantena sarebbe peggio, e poi ha scaricato tutta la sua roba qui, mi sono intestato la sua macchina per avere il permesso ztl e comunque non avrebbe un posto dove andare se non a millemila km, quindi vedersi in “modo easy” è impossibile. Cioè, sto investendo in questa relazione. Non puoi svegliarti un giorno e cambiare tutte le carte in tavola. Dammi tregua.

— Non puoi avere una tregua, inonderò la tua mente di immagini di tipine random che ti sei scopato negli anni mischiate a sensazioni di nostalgia finché questa relazione non tornerà ad essere quello che doveva essere: una coppia aperta con un ottimo potenziale per una relazione monogama più avanti.

— Fanculo.

Per circa sei mesi ho capito cosa significa essere in astinenza da qualcosa. Pur di non aprire bocca e vomitare tutte le stronzate che mi passavano per la testa, ho lavorato tantissimo.

Spesso anche fino a tardi la sera. Quasi sempre con una bottiglia di Rhum Diplomatico sulla scrivania, che riordinavo da Amazon ogni tre settimane.

Sono ingrassato, a mezzanotte avevo gli occhi gialli con venature rosso fuoco e mi lavavo i denti prima di andare a letto solo quando Lei si lamentava che puzzassi di alcol.

Ho iniziato a dormire sul divano per non sentirmi rimproverare.

«Hey, vai a fare la spesa tu, oggi?», mi ha chiesto una mattina.

«Sto lavorando.»

«Lo so. Non te lo dico perché non voglia andare io, ma sono otto giorni che non esci di casa. Non ti fa bene.»

Più io diventavo apatico più lei si lamentava, più le rispondevo di non rompere i coglioni.

Quando parlavamo delle sue cose, mi sembrava che tutti i suoi problemi da studentessa, gli esami, i battibecchi con le amiche, la frustrazione di dipendere economicamente dalla famiglia, fossero tutte cazzatine adolescenziali.

— Ciccio, stai con una tipina con cui non riesci ad entrare in empatia e passi metà del tuo tempo a cercare di convincerla a fare threesome. Devo prendere un megafono e urlarti la verità dal buco del culo così fa da cassa di risonanza, o riesci a percepire i segnali da solo?

— È colpa tua! Io ho fatto una scelta razionale, e non si molla a causa di una difficoltà. Anzi, risolvere le difficoltà nel rapporto è quello che poi darà un significato profondo alla relazione.

— Ehm. Sì e no.

— È una scelta razionale, non emotiva, e non si molla a causa di una difficoltà.

Ripeti con me.

È una scelta razionale…

Dopo un anno di scelte razionali stavo meglio, ma non bene. La relazione andava avanti come molte: a bassa intensità. Eravamo felici quando eravamo felici e litigavamo per delle minchiate assurde.

Forse è questo, quello a cui ci si deve abituare.

— Stupido cervello, quanto cazzo ci metti? Ma non c’è un bottone per innamorarsi o qualcosa?

— Lascia perdere il cervello. Non c’è nessun bottone, già lo sai che devi fare.

— Non esiste, dopo tutto questo sbattimento e questo tempo. È perfetta, devo sforzarmi di più.

— Non è perfetta per te. Stai cercando di innamorarti a forza, ma mica funziona così.

— Deve funzionare così. È tutta la base della teoria dell’amore razionale.

— Coinquì è un ingegnere, tu sei uno scrittore. Ti sei innamorato centordici volte, non dire cazzate. Cosa avevano in comune tutte le tipe per cui ti sei preso una cotta?

— Erano delle stronze assassine?

— Le ammiravi. Erano più di te. Indipendenti, in carriera o estremamente artistiche. Avevano qualcosa da fare e tu non c’entravi un cazzo. Ti ispiravano perché sono state come delle Muse.

Hai messo tutti ‘sti flag su una lista inutile perché l’unica cosa che ti interessa davvero è avere una compagna realizzata che ti spinga a correre più veloce per starle dietro. Questa è sempre stata la tua fonte di ispirazione ed è quello che ti fa crescere nelle relazioni.

Lei è dolce, insicura, giovane, in ansia per la vita, non sa ancora quale sia il suo posto nel mondo e non va bene per te.

— Oh…

— Già.


Hai mai provato a lasciare una compagna con cui vivi da un anno, fedele, innamorata, che ti è stata di supporto in tutto e per tutto dicendole: “scusa ma non ti amo e devi andartene da casa mia?”

Devi essere un mostro per riuscire a fare una cosa simile. Ci credo che la gente si ritrova intrappolata in relazioni in cui non è felice e si riempie di corna per anni.

Al prossimo che mi fa un discorso tipo “se vuoi scopare con altre basta che ti lasci prima” gli tiro un picchio.

Così. Sui coglioni.

Voglio dire, hai mai provato a farlo?

Oh mio dio.

— Vabbè potrei mentire. Un classico “non sei tu sono io.”

— No.

— Allora potrei iniziare a fare l’insopportabile finché lei non si scoccia e allora litighiamo e approfitto del momento di scazzo generale per farmi lasciare.

— No.

— Allora continuo a starci insieme e ogni tanto quando ho voglia le faccio le corna.

— Vuoi ancora guardarti allo specchio?

— Ehm.

— Parla con lei.

— Dammi cinque minuti.

In quei cinque minuti, l’ingegno si è mescolato col pepe al culo e mi è venuta un’idea brillante.

— Ascolta. Faremo una prova di due mesi. Sarò un fidanzato perfetto per due mesi, mi impegnerò di brutto, proverò a concentrarmi davvero su di noi e se, alla fine, mi accorgerò che anche se io mi impegno al 100% questa relazione non mi dà quello che cerco, glielo dirò.

— Stranamente questa tua idea da cacasotto non suona come una completa cazzata. Proviamo.


Due mesi dopo...

L’odore di Doveri Coniugali mi ha spanato la narice e sta puntellando il lobo frontale.

«Heeeeeey, ti va se stiamo un po’ insieme?»

— È ora.

— Cazzo.

— Apri la bocca.

— HmrhRMRRMHMHgghhhH

— Non fare la checca isterica!

— Non possiamo aspettare ancora un po’?

— PARLA.

Tiro un respiro profondo per spingere in basso le emozioni e inizio a parlare.

«Ti vieni a sedere qui? Vorrei parlarti.»

«Dimmi.»

«Stiamo insieme da un anno e mezzo, sto bene con te… Però non sono felice. Non sento di riuscire a darti tutto quello che vorrei, quello che riuscirei a dare se fossi completamente investito nella relazione. Abbiamo iniziato a convivere che ancora non ci conoscevamo e io credevo che il sentimento sarebbe cresciuto nel tempo, ma… non è successo… e io voglio stare in una relazione dove riesco a dare il 100%. Credo che dovremo allontanarci.»

Lei si è alzata in piedi, mi ha preso per mano e, guardandomi dritto negli occhi, mi ha tirato un mattone in faccia.

«Eravamo perfetti insieme. Non raccontarti che stai facendo una scelta coraggiosa. Stai facendo una scelta da vigliacco. Se non eri felice me lo dovevi dire prima e avremmo cercato di risolvere il problema insieme. Invece stai facendo la cosa più facile, scappare. Io ho cercato di dare tutta me stessa in questa relazione. Ti sono stata vicina quando stavi male all’inizio della quarantena, quando hai avuto problemi al lavoro ti ho sempre supportato, quando volevi fare un triangolo, non si sa con chi, ti ho detto va bene facciamolo, ma comunque non sono abbastanza. E in più me lo stai dicendo dopo due mesi in cui ero davvero felice di stare con te. Credevo che finalmente avessi trovato la dimensione che cercavi. Sei stato così affettuoso, siamo anche andati in vacanza insieme… e stavi facendo finta? Nessuno mi aveva mai fatta stare così male e sentire così rifiutata in tutta la mia vita. Mi avevi detto che non ero una fidanzatina da quarantena, invece mi hai trattato proprio così. E non me lo merito. Tu vuoi solo vivere una vita di merda così puoi scrivere, non sarai mai felice.»

Ecco un elenco di posti dove avrei preferito trovarmi in quel momento:

  • nel reparto oncologico del Meyer;
  • alla Mecca con indosso una maglietta “I love Jesus”;
  • su una barca con dei terrapiattisti che cercano la fine del mondo;
  • davanti ad un T-Rex con una zanzara che mi ronza attorno all’orecchio.

— Hey

— Scusa, sono impegnato a praticare meditazione trascendentale per comprimere le mie emozioni e imbottigliarle da qualche parte in fondo allo stomaco per non soffrire troppo adesso, lasciando che prima o poi esplodano tutte insieme, una domenica pomeriggio, quando avrò tipo 50 anni.

— Ok.

Comunque, alla fine ci siamo lasciati.

L’armadio ha vomitato tutte le sue cose per terra, Lei le ha ficcate in macchina e se n’è andata.

Quando sono entrato in camera e ho visto l’armadio spoglio e il comodino senza le sue cose allora ho capito cosa avessi fatto e sono stato assalito da un senso di sconforto e indecisione che non provavo da tanti anni. Ho pianto, e mi sono messo a spostare tutti i mobili della casa.

— Forse ha ragione lei.

— Forse, invece, ho ragione io.


«Cioè, mi ha detto che voleva salire in macchina e andarsi a schiantare contro un muro per diventare paraplegica e rimanere per sempre a letto senza dover mai più prendere alcuna decisione. Capisci?», dico alla Maestrina.

«È una sensazione che ho provato anche io, quando mi sono lasciata. Di non voler mai più essere chiamata a decidere niente sulla mia vita perché tanto prendevo solo decisioni di merda.», dice lei.

«Ah, non sapevo fosse una cosa comune.»

«Non dico che sia comune, magari è una cosa da donne. Comunque immagino sia stata durissima.»

«Sì, sono giorni che dormo sul divano perché non riesco ad addormentarmi a letto senza di lei. Vorrei capire perché sto così male se ho lasciata io.»

«Perché lasciare è più difficile che essere lasciati. Se qualcuno ti lascia prima soffri, poi ti incazzi e poi ti passa. Se lasci qualcuno sai che stai facendo male a una persona a cui vuoi bene ed è terribile perché non puoi incazzarti con nessuno.»

«Mmh.»

«Comunque una cazzata l’hai fatta.»

«Quale?»

«La prova dei due mesi. Glielo dovevi dire.»

«Eh no, sennò che prova era scusa?»

«Sì ma hai pensato solo a te stesso. Ma immaginati di essere al suo posto. Vieni illusa per mesi che vada tutto bene… e poi ti arriva una padella in faccia quando il tuo fidanzato ti molla di punto in bianco. Io in una situazione simile avrei preferito sapere che non eri felice e che volevi fare una prova, così avrei potuto giocarmi le mie carte e avere anche io un pochino di controllo sulla mia vita e sulla nostra relazione.»

Guardo verso il cielo e inspiro profondamente, aspettando di essere trafitto dal fulmine di Zeus.

«Scusa non ti volevo cazziare! Ho esagerato con il mio giudizio. Te la sei presa?»

«No, no. È che come la fai la sbagli. Comunque, sai, fra tutte le cose che mi ha detto una mi è rimasta molto impressa.»

«Quale?»

«Che la coppia funziona solo se l’uomo è più innamorato della donna.»

«Hmmm. Forse ha ragione lei.»

«Forse sì.»

busta150

La Posta del Pene

Una mail al giorno, dal lunedì al venerdì, per allietare le tue pause al cesso.

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blondie
blondie
3 years ago

Ah ecco. mi stavo chiedendo anche io infatti se avessi scritto una storia così intima subito dopo averla lasciata senza pensare a come si sarebbe sentita lei.

LifeMaster
LifeMaster
3 years ago

La coppia funziona solo se entrambi si è persone complete e non ci si aspetta che l’altro colmi un nostro vuoto.
Per questo il mondo è pieno di single e di gente che sta insieme per compensare delle mancanze più che per un sentimento reale.
Detto ciò, dispiace e sì, fa un male cane. Ti aiuterà a scrivere e poi passerà per far spazio a un altro pieno…o ad un altro vuoto.
Ai posteri

Brodino Vegetale
Brodino Vegetale
3 years ago

Lo sai come la penso.
Poche cose da dire a te:

  • Lei è fantastica, lo sai anche tu
  • Ti mancherà, lo sappiamo entrambi
  • Ti cadrà il pene, di sicuro
  • Il giorno che andrai a riconquistarla starà con uno che inviterà il buon Brodino Vegetale in barca d’estate

Poche cose da dire a lei:

  • È francese, non capisce un cazzo
  • Forse alle volte sei stata troppo come voleva lui e non come sei veramente (mia impressione)
  • Troverai uno coi capelli e la barca
  • In questi giorni pigiama party, tema: infamiamo un po’ il PdV! (tanto lo so che lo difenderai)
  • Male che vada c’è Coinquì

Ci vediamo a cena PdV.
Porta le bollicine.

Non era Lei (ex Miss Victor)
Non era Lei (ex Miss Victor)
3 years ago

Mah, non penso di essere mai stata come voleva lui, altrimenti non saremmo in questa situazione, per il resto ti do totale ragione su tutto!
Comunque sto tornando, sono pronta per il pigiama party! Grazie <3

blondie
blondie
3 years ago

Ma sei, tu, cioè sei Lei? In tal caso ti ringrazio. Fargli pubblicare questa storia dove si espone con tutti i suoi casini ma espone anche te con un racconto così intimo richiede molto coraggio. E ti ringrazio perché ci sto passando anche io, ma dopo 4 anni… e leggere come si è sentito pdv mi permette di dare un pochino di senso a quello che sta succedendo a me, visto che ancora non ho il potere di leggere nella mente e questi uomini non dicono mai nulla

Non era Lei (ex Miss Victor)
Non era Lei (ex Miss Victor)
3 years ago
Reply to  blondie

In persona…
In questi due anni l’ho sempre spronato a scrivere il più possibile perché sapevo fosse il modo in cui lavorava su se stesso e che poteva aiutare altre persone, come te in questo caso, e perché dava modo a me di sapere cosa ci fosse nella sua testa aiutando la coppia, forse.
Purtroppo davvero, non parlano, sperano sempre che capiamo cosa gli stia succedendo e se proviamo a dire qualcosa si incazzano e arrivano a conclusioni di merda, come in questo caso.

Brodino Vegetale
Brodino Vegetale
3 years ago

Come detto al PdV. Porta bollicine

La_rossa
La_rossa
3 years ago

Mmmaaaaaammma mia che badilata in faccia questa storia! Le storie da quarentena fanno un male cane, lo so bene.
Ti sono vicina!

Last edited 3 years ago by larossa
PinkPowerRanger
PinkPowerRanger
3 years ago

Azz una storia tanto pesante quanto reale. Grazie per averla condivisa, non credo sia stato facile. E di certo non è stato facile lasciarla. Lasciare fa soffrire tanto quanto essere lasciati, senza contare la particolare situazione in cui eravate “incastrati”, passami il termine.
Un sincero in bocca al lupo ad entrambi!

Laquarantenafammmale
Laquarantenafammmale
3 years ago

Ecco, ora ho il magone.
Non so se per te, per me che sono in una situazione che vista da fuori potrebbe sembrare vagamente simile, o per lei.
Forse per tutti.

Laquarantenafammmale
Laquarantenafammmale
3 years ago

ps: bentornato!

Laquarantenafammmale
Laquarantenafammmale
3 years ago

Infatti, molto meglio essere tristi e soli, ma scrivere un sacco di lacrime strappastorie!
ps: in effetti avrei dovuto scrivere “Bentornato, anche se…”

cippalippaconiglione
cippalippaconiglione
3 years ago

finalmente sei tornato a scrivere sul blog… meglio per noi che ti sei lasciato allora

Boscaiolo
Boscaiolo
3 years ago

Mi sono trovato anche io un una situazione analoga anni fa, e ho optato per la scelta più senzapalle di tutte… da lì sono diventato piuttosto cauto nelle scelte.
E soprattutto, cerco di assorbire il massimo dalle esperienze degli altri.
Per questo ti chiedo: ne è valsa la pena? cosa cambieresti ritornando indietro?

Haruki
Haruki
3 years ago

Signori il Pdv è tornato! Il suo stile e le sue gif mi mancavano. Ma mi mancava il suo analizzare il mondo.

Mi ritrovo in una situazione simile, in cui sento di non essere ancora al 100% dentro la relazione dopo ormai un anno, quando lei invece è molto coinvolta e inoltra nella lista di Excel sono state spuntate varie caselle.

Il problema principale nel prendere una decisione importante è la paura di rendersi conto di aver fatto una cazzata e che ormai è tardi per rimediare

Laquarantenafammmale
Laquarantenafammmale
3 years ago
Reply to  Haruki

Non è mai tardi.
A meno che tu non sia morto, in quel caso è tardi.
Se sei morto e riesci a scrivere i commenti al blog ti prego, spiegami come fai!

Psycho but cute
Psycho but cute
3 years ago

Finalmenteeeeeeee! Cazzarola stai parecchio male, si sente da come scrivi, le parole sono intrise di questo sentimento😬 coraggio a renderci partecipi💪🏿 Non so se L esperienza insegna o se aiuterà in futuro con le tue scelte, a me sembra spesso di vivere in loop🤷🏾‍♀️ Cmq sia, tutto fa brodo! Metti in saccoccia e avanti😉

PeneDell'Inferno
PeneDell'Inferno
3 years ago

Visto che ormai ho letto e siamo qui a parlarne, parliamone dai.
A livello di benessere di coppia, questa funziona (nel termine ideale che si affibbia a “coppia perfetta”) quando entrambi stanno perfettamente anche da single. Lo stare insieme, arrivati a questa illuminazione personale, deve comunque dare qualcosa di più rispetto alla vita da soli.
Che questo rappresenti un controsenso siamo tutti d’accordo.
Cioè se uno sta bene solo non cerca la vita di coppia… però ci sono buone possibilità che questa ad un certo punto arrivi. L’essere umano tende ad infliggersi, spesso inconsciamente, una sorta d’incompletezza, e quindi bona (lasciamo le convenzioni sociali, il fatto che vedi intorno gente della tua età con figli ecc… sennò non la finiamo più).
A parte ‘sta roba da prefazione scarsa, credo tu abbia fatto bene a lasciarla. Se ne avessi parlato prima di fare i 2 mesi di Allegro Chirurgo con i test, i 2 mesi ecc… sarebbe andata comunque meglio, a prescindere dal risultato finale.
Però hai fatto bene. Voglio dire, con una persona con cui stai bene 100% queste robe non ce l’hai in testa, quindi il punto è che non andava più bene.
Sarebbe potuta andare meglio se ne avessi parlato? Sì, no, boh. Ormai è nel cassetto del “E se avessi fatto cosà anziché così”, dove metti tutte le robe per cui ti attacchi al cazzo e tiri forte.
C’è una cosa che non teniamo di conto: questi pensieri a volte vengono enfatizzati in modo rilevante da altri eventi segnanti della vita.
Lasciai il mio partner dopo 3 anni di relazione, in concomitanza con la fine delle superiori. Ancora, lasciai il partner successivo dopo 5 anni di relazione una volta terminata la laurea magistrale.
Cambiamenti che, volenti o nolenti (anche non scolastici eh), incidono sull’equilibrio personale di ciascuno di noi… quell’equilibrio personale che determina lo stare bene con sé stessi e come abbiamo detto inizialmente, con qualcun’altro.
Quindi magari anche alcuni eventi recenti o cambiamenti importanti possono aver influito in modo importante sull’equilibrio che determinava il “normale svolgimento delle lezioni”.
Una cosa rimane sacrosanta: in una relazione PUOI decidere da solo.
È sacrosanto, se uno dei due non vuole più qualcosa, decidere di smettere.
Altrettanto sacrosanto, Dio mi fulmini se oggi non lo penso davvero, è NON prendere per il culo la persona a cui comunque hai voluto bene.
Perché te lo dirò onestamente: quella cosa dei due mesi non l’hai fatta per lei, né per la coppia: l’hai fatta per te. Puoi raccontarti che l’hai fatta per provare o per altri mille cazzi alieni che ti vengono in mente…
… la verità è che sapevi piuttosto bene come sarebbe andata a finire, ma dato il dolore che avresti provato e inferto, hai cercato in tutti i modi una sorta di rete di sicurezza per “uscirci bene” sembrano meno merda, fregiandoti col titolo onorario di “quello che comunque ci ha provato”.
L’umano è un animale fin troppo egoista, non si scappa. Non si giustificano certi comportamenti a posteriori, però compresi sì.
Poi oh, lasciare rimane comunque un bordello.
Sei una merda. Anzi, peggio. È peggio perché ti rimbomba in testa il pensiero che saranno altre persone a credere che sei una merda. Peggio ancora: sai che la persona che stai lasciando e a cui comunque vuoi bene penserà che sei una merda.
Qundi sì, a prescindere sarai sempre una merda nella testa dell’altro. La cosa da istinto di sopravvivenza più smart che si possa fare è cercare di essere il meno merda possibile quantomeno nei modi, un po’ per rispetto dell’altro – che comunque ti vedrà come una merda.
Perché se mi vuoi ficcare una sopposta di 20 kg nel culo sei una merda; se vedo che stai cercando di indorarla e farla sembrare un uovo di Pasqua o farmi sentire che quasi quasi te l’ho chiesto io di mettermela, oltre che merda sei anche un pezzo di merda figlio di puttana.

Tipax
Tipax
3 years ago

Mamma che noia questa storia.
Mi sembra di leggere il classico discorso dell’uomo medio italiano (che finge di essere alfa).
Almeno alla veneranda età di 30 e passa anni qualcuno ha capito che è molto più difficile stare in una relazione ed essere sinceri piuttosto che rimorchiare e scopare a giro come i 15enni.
Benvenuto nel mondo dei grandi PdV.

Prendoquellocheapresolui
Prendoquellocheapresolui
3 years ago

Cioè fammi capire, hai deciso di colpo di passare un periodo indeterminato (pensavamo fossero minimo settimane ok, ma dopo il primo mese immagino anche tu abbia recepito l’odore di apocalisse) della tua vita in casa tua con una semiconosciuta con cui avresti dovuto condividere tutti i tuoi spazi? Sei un folle :O

Prendoquellocheapresolui
Prendoquellocheapresolui
3 years ago

Tra l’altro, ricordo male o questa cosa del rendere perfetto il periodo precedente la rottura è una cosa che tu attribuisti specificamente alle donne tempo fa?

Mmigheele Santa villa
Mmigheele Santa villa
3 years ago

Quindi la lasci, pensi a lei. Pensi a lei.
Pensi a lei.
Scrivi di lei.
Le scrivi per chiederle se puoi scrivere di lei (e magari le chiedo anche come sta).
Sai che lei leggerá.
Pubblichi. E commenti subito. “A scanso di equivoci”. Pensi al tuo pubblico o a lei?

Lei non solo legge, ma vuole farti sapere che ha lo ha fatto. E commenta.

Mmigheeele Non vado oltre

C'est la vie
C'est la vie
3 years ago

‘La coppia funziona solo se l’uomo è più innamorato della donna’, mai cazzata più grossa fu mai detta.
La storia è ben scritta, al solito, riassumibile in poche parole con: ci sto molto bene in coppia ma non mi fa più sesso e ho voglia di scopare altre. Quando a pensare così è lei, è l’inizio del disastro.
Soluzione: fare come faceva ogni uomo prima che ci facessero il lavaggio del cervello. Qualche amante da solo sesso al di fuori della città dove abitate, idealmente un lavoro che ti permetta di viaggiare per quello e puttane di qualità.
Riservatezza assoluta perché per noi una trombata una tantum è come andare a vedere un film al cinema, per tante invece è la fine del mondo.

_hshejehwin
_hshejehwin
3 years ago

Ma infatti non capisco perché la soluzione siano le corne, se ti sei rotto la lasci e scopi con chi vuoi, se non la lasci l’unico motivo è perché non hai le palle e il cambiamento ti spaventa e hai paura di sentirti solo non capendo che evidentemente solo già lo sei. Detto questo caro pdv fa male ma andava fatto, siete entrambi liberi la vita che volete. Ti fa onore aver detto la verità secondo me

Alberobello
Alberobello
3 years ago

Grazie per aver condiviso un altro pezzo della tua storia. Quindi, tu ci credi ancora alla monogamia per volontà?

Lorenzo Von Matterhorn
Lorenzo Von Matterhorn
3 years ago

Credo di aver vissuto la tua situazione almeno tre volte. Alla quarta riuscii a dire di non esser felice e di fare una prova. Andò bene. Ora da tre anni insieme. Si impara con l’errore.
Le voci non tacciono mai, però si fanno più silenziose mano a mano che scrivo.

Cartizze
Cartizze
3 years ago

I due mesi da fidanzato perfetto sono stati metaforicamente come servire l’aragosta ad un condannato.
A parte questo mi dispiace davvero perché Lei anche ora lasciandoti pubblicare questo continua a dimostrare di averti saputo comprendere profondamente.

KitKat
KitKat
3 years ago

Been there, done that.
Son stata il Victor di questo racconto in ogni mia storia.
E darsi degli stronzi é più facile che accettare la verità: in un mondo in cui tutti trovano la gioia a due(o una pseudo-gioia che fa comunque sentire normali, integrati e persone decenti), noi forse siam destinati ad errare ( in entrambi i sensi possibili) a caccia di emozioni e struggimenti travolgenti, sentendoci semi-dei a tratti, semi-merde a intermittenza, socievoli bestie tuttavia asociali, sovversive creature definite da contesti temporanei, esseri capaci di creare milioni di relazioni ma insofferenti a condannarci a una sola x sempre. Credo l unica cosa da masterizzare sia il superpotere di non ferire nessuno in tutto ciò. Fatto ciò…tutto ok.

Bro
Bro
3 years ago

Sei un pirla! Ma, ahimè, già si sapeva! Ma, fosse in te, a scanzo di equivoci, è così che mi presenterei. Almeno si preparano!

Last edited 3 years ago by Eudes-Conrad
Brodino Vegetale
Brodino Vegetale
3 years ago
Reply to  Bro

❤️

Il lettore
Il lettore
3 years ago

Un ritorno in grande stile e con grandi “Pene” d’amore. Sono contento tu sia tornato a scrivere

Squalo in camicia
Squalo in camicia
3 years ago

Non conosco nessuno dei due…
E di solito mi annoiano le storie d’amore…
Mi piace solo leggere e scrivere.
Ma questo è uno dei testi più fluidi e profondi che abbia letto quest’anno.
Infatti evito canzoni o racconti d’amore, amori finiti, amori mai sbocciati, ecc…
Ma questo l’ho letto.
Tutto.
E mi è anche piaciuto.
Pure tanto.
Detto questo, capisco lei e capisco te.
Tutti fanno i fenomeni del cazzo credendo di poter gestire queste situazioni quando vedono quelle degli altri da fuori…
Non è vero MAI.
Gli piace pensarlo, ma non è così.
Quindi ti capisco.
E capisco anche lei…
Perché, anche se tu l’hai fatto con buone intenzioni…
Volendo provarci…
Alla fine lei è stata presa per il culo.
Perché ha vissuto una sorta di Truman Show francese.
E se fosse successo a me avrei reagito a questa perculata con una combinazione low-kick, over-head da lividi neri su tempia e coscia – almeno nella mia testa.
GG.

PdV
PdV
3 years ago

È il motivo per cui non farei mai il ‘relationship guru’. Sai che la roba dei due mesi era in realtà un consiglio dato prorprio da un “espertone”? Storia assurda, magari ci faccio una mail apposta

Personcinapocoadorabile
Personcinapocoadorabile
3 years ago

Io non ho capito perché chiedi consigli sentimentali a un ingegnere.

Scherzi a parte, hai fatto bene a dirlo se non te la sentivi. E hai fatto bene a riconoscere di aver sbagliato con la cazzata del mese di prova.

Forse è vero che “vuoi star male per scrivere”.

Ma anche in questo caso sarebbe un po’ come chi decide di troncare una relazione seria perché sa già che la trascurerebbe per la carriera.

Forse a quel tavolo c’era la persona giusta che non sarebbe gelosa della scrittura, perché è al primo posto anche per lei.

Oppure la tua anima gemella è Coinquì.

TengoFe
TengoFe
3 years ago

Ciao Mich.
Ti seguo da anni, ci siamo conosciuti anche sulla spiaggia a Firenze, quando mi hai dato il tuo libro.
Questo commento forse è fuori luogo. 
La tua persona mi ricorda sempre Jack London in “Martin Eden” e Francis Fitzgerald in “Great Gatsby”.
La disillusione di un amore che non arriverà mai e cercare di farsi strada verso l’alto in modi diversi.
Continua a scrivere, fai sentire meno solo questo mondo.
Ti leggerò sempre.

PdV
PdV
3 years ago
Reply to  TengoFe

Grazie :)

Maestrina Bionda
Maestrina Bionda
3 years ago

Tolstoij diceva che gli amori per riflessione esistono, ma bisogna aver fatto i matti prima (vedi finale di Anna Karenina). Ovvero “ci si accontenta” di un amore quieto dopo un tot di badilate in faccia. Evidentemente tu non ne hai prese abbastanza, mentre lei secondo me per un po’ è apposto.

Improbabile pseudonimo ;)
Improbabile pseudonimo ;)
3 years ago

Che bello una storia! Peccato che sia così triste. Comunque, hai detto che hai sbagliato a non parlarle quando le cose hanno iniziato a non funzionare più e questo ti ha portato all’esperimento dei 2 mesi da principe. Quando le cose non vanno, se la paura più grande che hai è perderla, lo sai che devi parlare e lo fai senza pensarci. Un po’ forse ti eri già arreso e non ci hai voluto provare perché la tua decisione in fondo l’avevi già presa. I due mesi sembrano un bel gesto sulla carta. Capisco lei che si è sentita presa in giro, sicuramente non se lo meritava, ma molte badilate non se le merita nessuno, eppure… Lei che ti ha fatto pubblicare la storia, una gran signora, che probabilmente ti ha capito davvero, ma certe cose non si aggiustano e basta, c è poco da fare.

L’ingegnere
L’ingegnere
1 year ago

@proprietario di victor
Questa storia ha 1 anno ormai
I commenti pure
Esiste un sequel? Come la vedi a un anno di distanza?

Continui ad annoiarti delle relazioni?
Insomma, hai trovato una soluzione, se esiste?

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Spargi il seme di Victor!
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Oh, ho trovato questa cosa da farti leggere: Fidanzatina da quarantena! Questo è il link: https://storiedelcazzo.com/fidanzatina-da-quarantena/