Sabato scorso ho mandato una mail sulla Posta del Pene chiedendo ai Victorini e alle Victorine di dare un segno d’affetto a Coinquì che sta impazzendo in quarantena e s’è messo a fare le pizze a forma di cuore.

Le risposte sono arrivate:

La sua risposta è stata: “starò in silenzio a contemplare” – segno di una inequivocabile, anche se lenta, ripresa.

Ora, dico io… ma quel crucco si meritava davvero così tanto amore?

Non penso.

Quindi direi che moralmente deve ricambiare, scrivendosi “I love Victorine” sul culo e magari anche finanziando la prossima festa di Storie del Cazzo, che a ‘sto punto si svolgerà ai caraibi su una piccola imbarcazione interamente riservata a noi e al nostro capitano, che sarà ovviamente il Doc, colui che originariamente ebbe l’idea di produrre la prima rivista di storie del cazzo (è un esperto di barche a vela).

Se non conosci il Doc, vieni alle feste.

Così conosci anche Coinquì.

Fino ad allora, ti auguro di fare pizze a forma di pene e non di cuore, ti auguro delle sbronze casalinghe di buona qualità e soprattutto ti auguro di non perdere la speranza, perché se siamo tornati a sbaciucchiarci dopo l’influenza spagnola del 1918, sicuramente non rimarremo imbavagliati con le mascherine e rinchiusi in gabbie di plexiglas per molto tempo.

Come dopo ogni momento buio, ci attendono rinascita, Spritz doppi e cicchini fumati in compagnia di tutte le persone che in queste settimane avremmo voluto baciare, abbracciare e guardare negli occhi, scorgendo un’anima affine e non un muro di pixel.

A presto pisellini.

PS.

Comunque oh, le storie del Decamerone Cazzone mi sono arrivate tutte.

Nei prossimi giorni pubblico le ultime, poi si parte con le votazioni! Preparatevi a barare.