E’ la sera del mio compleanno.
Alle 21 il tavolo che avevo prenotato in una lampredotteria del centro storico fiorentino si riempie di belve affamate e assetate.
Vegano stai a casa, non sei dei nostri.
La cena è di quelle divertenti, le chiacchere scorrono fluidamente, sostenute da un rifornimento di fiaschi di Chianti che pare infinito. La conversazione tocca l’apice dopo un paio d’ore quando viene introdotto il tema del bondage.
Un’amica specifica che non per forza si deve scopare, al termine di una legatura (cosa assolutamente vera).
Lo sconforto si manifesta negli occhi degli uomini presenti, che immaginavano il bondage come un’alternativa figa alle manette di peluche. Coinquì in particolare non riesce ad accettare questa triste verità e sentenzia: <<Ma non ha senso… Legare una senza scoparla è come andare a puttane per dormirci a cucchiaio!!>>
Iniziamo a coinvolgere i tavoli accanto nelle nostre discussioni. Da quando è uscito 50 sfumature di grigio, ci siamo convinti che parlare di BDSM sia un po’ come discutere del tempo, si fa per rompere il ghiaccio.
A nessuno sorge il dubbio che gli altri clienti del locale possano pensarla diversamente da noi.
Una signora anziana mi guarda storto mentre spiego, penso per la ottocentesima volta, perché le donne tradiscono molto di più degli uomini e perché la luna di miele non è affatto romantica ma era solo un modo per assicurare al padre che il primogenito sia davvero suo, motivo per cui dal secondo genito in poi, i figli non se li inculava più nessuno.
La signora si alza ed esce.
<<Apply cold water on burned areas!!!>>
<<Smettila, ti sente!!>> sussurra una ragazza
<<Macché, tanto è italiana non ha mica capito una sega!!!>>
<<Ma ora stai urlando in italiano!>>
Mi accorgo che il toyboy della signora mi sta guardando. O forse è il nipote…
Il proprietario del locale non sa come fare per contenerci.
Alla fine ci taglia il vino.
Cambiamo locale.
Con quel tocco di sadismo tipico di chi sa di potersi approfittare di un’altra persona, i miei amici mi offrono da bere per farmi sbronzare ancora di più, ma io non ho intenzioni di esibirmi in spogliarelli o di finire con le mutande alla Borat come gli anni passati.
No, quest’anno mi contengo.
Finiamo in discoteca e cerco di isolarmi in pista.
Un amico spagnolo mi segue e senza perdere un secondo (maledetti spagnoli) va dalla MILF più fica che c’è e le dice “Hey, lo conosci lui? E’ il suo compleanno!”.
Lei è davvero bella, avrà sui 40, ci salutiamo, le prendo la mano, gioco con i suoi anelli, si lascia fare e capisco che potrei accelerare di brutto.
– Siiiiii, regalo di compleanno!!!!
– No, non mi va.
– Ma che minchia dici! Guarda che tacchi aggressivi!! RAWR
– E’ vecchia.
– Ma sei scemo? E’ bellissima! Scopatela!
– No, non mi va. O fa tutto lei o nulla. Mi imbarazza provarci con una che ha quasi l’età di mia mamma.
– Oddio il complesso di Edipo al contrario!! Ma che mezza sega! Quando sei ubriaco non ti si regge proprio.
– Vediamo se ci prova lei, sennò ne trovo un’altra.
– Se cerchi di fregarmi stanotte ti piscio nel letto.
Ovviamente lei non ci prova, io non ne cerco un’altra e alle 4, quando ci buttano fuori dal locale, sono pronto per svenire comodamente a letto.
Ma gli spagnoli sono geneticamente programmati per non avere mai sonno e mi trascinano in un’altra discoteca che chiude alle 8.
Scendo giù, mi viene offerto un cocktail marrone, poi uno trasparente, inizio a ballare ad occhi chiusi, non so più dove sono.
Quando li riapro, la vedo. Una ragazza bionda che avevo già conosciuto da qualche parte, non mi ricordo dove, ma la riconosco. Lei mi fissa, mi avvicino.
<<Hey, ma ci conosciamo, vero?>>
<<Si, dal corso di salsa!!>>
<<Ah ecco dove! Ti va di ballare?>>
Non ascolto la risposta, la prendo per mano e ci mettiamo a ballare un misto di salsa, bachata e altri stili nuovi e senza nome, inventati dall’alcol che ci scorre nelle vene.
E’ divertente, lei mi guarda, io i freni inibitori li ho lasciati sul tavolo del ristorante, la bacio dopo 30 secondi.
– Te l’avevo detto che ne trovavamo un’altra.
– Ma non te la tirare, che c’hai avuto una botta di culo incredibile! Ora muoviti
– Se proprio devo, ma non è che poi mi fai un tiro alla Bukowski e mi svieni sul più bello e poi dai la colpa all’alcol?
– Nono, sono in gran forma. Senti qua!
Sento che mi sta diventando barzotto, ma per fortuna anche da sbronzo mi ricordo che non è permesso fare sesso in pista da ballo, quindi mi stacco dalla tipa, in modo che possa tornare dalle sue amiche e confabulare con loro, mentre io ritrovo il mio gruppo, che finisce di schiantarmi il fegato con un cocktail dorato di cui non ricordo il sapore.
Un ragazzo che non conoscevo prende a braccetto la mia tipa, e le racconta che io e lui siamo amici da tanto tempo e che io sono un tipo veramente a posto.
Grazie, ragazzo di cui non ricordo il nome.
Il mio amico spagnolo mi guarda e mi fa:
<<Oh, comunque era più figa quella che ti avevo trovato io!>>
<<Si, hai ragione, infatti no so se scoparci con questa, non so nemmeno come si chiama!>>
<<Senti, tu devi imparare a scopare con una e poi fregartene, hai capito? Basta con questa storia che devi sempre fare il gentile. E’ il tuo compleanno, vai a casa con lei, scopatela e non sentirla più.>>
E’ facile convincere un ubriaco.
Mi riprendo la ragazza e le dico di uscire a prendere una boccata d’aria.
Poi le dico che è tardi e che voglio tornare a casa, scopriamo che abitamo a 300 metri l’uno dall’altra.
<<Perfetto, torniamo insieme>>
Per strada continuo a parlare, non la faccio pensare un attimo, quando il dialogo rallenta inizio subito a raccontare una storia o un aneddoto. Continuo così per una buona mezz’ora, finché non arriviamo sotto casa sua. Allora si apre il solito siparietto, lei fa un po’ di resistenza le dico che anche se salgo da lei, non significa che faremo sesso, che abito a 300 metri da lì e posso tornarmene a casa mia in ogni momento.
<<Allora, anche se sali da me, non significa che faremo sesso.>> mi dice, ripetendomi le mie stesse parole, come per vedere se ci credevo davvero.
<<Si.>> le rispondo.
Apre la porta e mi invita a salire. Ogni donna ha un modo tutto suo di convincersi delle puttanate che le dice un uomo per aggirare i suoi filtri sociali.
In casa trovo le due coinquiline ad aspettarci, sapevano del nostro arrivo. Ormai questa storia della resistenza di facciata sta diventando ridicola. Quando ne troverò una che ammetterà semplicemente di aver voglia di scoparmi anche se ci conosciamo da poco, la sposerò e mi farò riempire di corna senza fiatare.
Mentre la mia tipa va in bagno, le coinquiline mi intrattengono con roba da bere e speck affumicato. Mi metto in bocca entrambe le cose contemporaneamente.
Cerco di non vomitare mentre mastico speck al cuba libre e intanto osservo la loro cucina. E’ un bordello. E’ un cazzo di bordello. 3 ragazze in casa e ci sono piatti da lavare di almeno 3 giorni prima, bottiglie vuote, sacchetti della spazzatura che strabuzzano.
Le donne sono pulite solo quando devono farsi vedere dai maschi.
Ora sta a me andare in bagno. Cago. E’ finita la carta igienica. Cazzo. Mi lavo nel lavandino e mi asciugo usando la tenda della doccia, che è di plastica impermeabile. Hai mai provato ad asciugarti il buco del culo con un k-way? Lasciamo perdere.
Vado in camera da lei, ci baciamo.
– oooOi, ci siam o, sei prnto?!
– Ma ancora me lo chiedi?
– Ma seè la primvo lta!!
– Sei troppo in botta. Lascia guidare me, tirami fuori!
– Okk vai, tutt atua..
Mi spoglio, completamente, e aspetto. Lei ci pensa su un attimo, poi si toglie la maglietta.
Le tolgo i pantaloni, poi le mutande, aspettandomi una cosa così:
E invece scopro che ha litigato col silk epil da piccola. E’ la prima volta che mi capita, la cosa non mi turba, penso che sarà un’esperienza nuova.
Mi tuffo di testa in quel cespuglione marrone, alla ricerca di clitoride, ma è come cercare un ago in un pagliaio, assolutamente impossibile. Tento di aprire un varco nella foresta amazzonica con le dita e lo vedo, laggiù in fondo, immerso nell’oscurità.
Tento di raggiungerlo ma mi gira la testa, quindi evidentemente non riesco a rimanere fermo col collo e devo averle fatto una specie di Mulinex sopra alla figa perché mi ritrovo dei peli in bocca talmente lunghi e che potrei conservarli per usarli al posto del filo interdentale.
Farebbe molto molto uomo, penso, avere in bagno un sacchettino di peli pubici femminili al posto del filo interdentale, poi mi ricordo che sono sbronzo.
Vado sopra di lei e cerco di penetrarla.
– Gnnnnn. Gnnnnnnhhh. Gngnhhnhnhnghgnghhgh!! No. Non ci entro.
– Ma scherz? Ormai devi!!?! Piga pi ù frte!
– GGNGNGNGHGHGNGHN. Ti dico che non ci entro davvero!
Non ho saliva, bevo un sorso d’acqua, cerco di lubrificarmi in qualche modo, e spingo di nuovo.
– Aaa, aaaah, aspè… Ahia ahia! Quasi! UUUUhuuuuuuh….
FLUP
La cappella entra, il resto rimane fuori. Vado un po’ avanti e indietro, niente.
Provo a girarla, non entra comunque, poi lei si rigira a missionario. Riprovo a spingere ed entra di nuovo solo la cappella, lei ansima ma la cosa non ha alcun senso. Penso che lei sia una fenomena degli esercizi di Kegel e le chiedo perché non mi lascia entrare, mi dice che non è che mi stia bloccando. Riprovo.
– Oh ma non ci entfi davvvero, ma quan to sei gross?
– Zitto alcolizzato! Ho capito cos’è.
– Coosa?
– I peli. Quando entro mi tiro dietro i peli che poi si intasano e fanno attrito.
– Ahahahaah allora basta spingere più forte!!!!
– No NO fermo ahia aaaaaa AAHIA!
– Aashahahahahuahah!! Più forteeeeeee spingi!! SPINGIIIIII
– Oddio che male! Aaaaah senti come tira!! Mi sta tirando tutto il lato sinistro. Brucia!
– Ahahahaahah *BURP* ahahahaah
Alla fine entro per metà, quanto basta, ma il dolore è atroce e sento di non poter reggere a lungo, quindi accelero per venire il prima possibile.
– AAAAAAAhhaaaaaahAAAAAHHHH!!!
Quando sto per venire, mi sento cadere. Letteralmente.
Il finto letto matrimoniale si apre in due e io casco nel mezzo, tirando una ginocchiata sul pavimento e due o tre moccoli. Rimango tutto di traverso, mezzo su e mezzo giù e non riesco a risalire sul letto perché ho una gamba avvolticciolata fra le lenzuola. Lei ride, io resto dove sono, incastrato fra i due letti, e mi arrendo.
Mi finisco con una sega e vengo ovunque, su di lei, su di me, sulle lenzuola pulite.
Ridi adesso, bitch.
Dopo riesco infine a liberarmi, mi rivesto e la bacio.
Lei mi riaccompagna alla porta.
Mentre torno a casa scrivo al mio amico spagnolo:
Dopo due giorni mi arriva un messaggio da un numero sconosciuto.
<<Hey, so che può sembrarti strano se te lo chiedo ora, ma l’altro giorno non mi sei venuto dentro, vero? Ho i ricordi un po’ sfocati xD>>
<<Questa si che è una bella domanda da leggere appena svegliati! No, tranquilla, sono venuto completamente fuori>>
<<Ok, allora a presto :)>>
<<Ciao, a presto!>>
Mi guardo l’uccello, tutta la parte sinistra sotto la cappella è nera.
Nera.
Come se mi fossi ustionato. Fa male, non posso neanche farmi una sega, di scopare non se ne parla.
Questa col cazzo che la rivedo.
Lesson learned.
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ahahahahahah, da sganasciarsi come al solito :)
ho le lacrime agli occhi!!! pure genius!!
ahah grazie :D
Tanta roba…. una curiosita’ e una domanda
Come hai argomentato la cosa che le donne tradiscono piu’ dell’uomo?
Con che scusa sei andato su da lei gli hai detto di andare a bere qualcosa?
Con la storia della luna di miele.
Tradizionalmente, non riuscire a fare un figlio DURANTE la luna di miele era considerata una grande sventura, perché non avresti mai potuto sapere se il primogenito era davvero tuo o del vicino di casa xD
Poi non ho avuto bisogno di nessuna scusa per salire, lei aveva una voglia matta di fare sesso, io le ho solo detto che l’avrei riaccompagnata a casa e poi lei mi ha fatto entrare.
Questa fa troppo ridere!!
Comunque…”Quando ne troverò una che ammetterà semplicemente di aver voglia di scoparmi anche se ci conosciamo da poco, la sposerò e mi farò riempire di corna senza fiatare.” In questi due anni qualche proposta l’hai fatta vero??????
Sì… Mi sono preso penso 4 o 5 cotte belle grosse, ma tutte per ragazze che poi sono ripartite per l’america/brasile/gerusalemme.
Che tristezza…
SEZIONE POSTA DEL CUORE
Io sono davvero curioso, perchè ci sono dentro fino al collo ora. Un fulmine a ciel sereno, la gestisco sbagliando per convincermi che no, non mi sto affezionando, poi finita ancora peggio. Come affronti le cotte finite male?
Rispondimi anche in privato PdV, ovviamente se ne hai voglia :)
Le affronto con un classico chiodo scaccia chiodo + alcol, che ovviamente non funziona mai
La mia citazione preferita di questa storia:
Quando ne troverò una che ammetterà semplicemente di aver voglia di scoparmi anche se ci conosciamo da poco, la sposerò e mi farò riempire di corna senza fiatare.
—
Oddio non ci posso credere… sto piangendo dal ridere…
Immaginare te che non riesci a entrare è esilarante… povero Victor :(… la foresta amazzonica esplorala da sobrio la prossima volta, se proprio devi ahahahah
(ne “le età di lulù” lui la depila prima di farsela, potrebbe essere un giochino erotico interessante per ovviare a situazioni di emergenza come quella.. ma solo da COMPLETAMENTE sobrio :p)
Se avessi provato a depilarla alle 8 del mattino dopo un after, sarebbe finita MALISSIMO!
Però ora mi vado a cercare il film :)
Il libro!
Sei un missionario tu, non la posizione
Intendo che fai opere di bene, cioè la foresta amazzonica, lo sanno tutti che è impenetrabile (quella vera) e ci sarà un motivo se lo è anche in senso figurato
Ahahah
Ahahahahaahahah
Ahahahaha bellissimo!
La cosa che “la luna di miele non è affatto romantica ma era solo un modo per assicurare al padre che il primogenito sia davvero suo” mi ha lasciato stupefatto per quanto sia vera e banale.
Ma io sono un idiota.
Sciapò Herr Viktor per la missione compiuta!
Sempre al suo servizio UNRICHGKEITRAUSS
L’uscita di Coinquì e tutta la storia del dormire a cucchiaio mi ha fatto ricordare “Memoria delle mie puttane tristi” e rido. Già solo per il fatto di aver associato Coinquì a Marquez.