«Dovresti raccontare di qualche palo che prendi. Proprio un due di picche enorme, tipo che vai da una e BAM ti tratta malissimo. Ti renderebbe più umano.» Mi fa Brodino Vegetale, a cena.
«Se mi succedesse lo farei, ma ultimamente non sto mai fallendo.» Rispondo io, nebulizzando testosterone nell’aria come un Ambipur.
Beh, direi che me la sono proprio cercata…
Tinder.
Francesina.
Traduco i messaggi, dal primo al numero:
Io: “Domani sera. Mezzanotte. Duomo di Firenze. Sarò il tizio col vestito blu sul cavallo bianco.”
Lei: “Oh waw. Io invece non ci sarò, mi riconoscerai facilmente.”
Io: “Volevi dire che lasci la città o che stai rifiutando il mio invito incredibilmente romantico?”
Lei: “Haha ho gentilmente declinato perché dubito che tu abbia un cavallo bianco ;)”
Io: “Senti ma, visto che non hai peli sulla lingua, dimmi. Qual è per te la cosa più importante che deve fare un ragazzo che ti vuole conoscere?”
Lei: “Allora, dev’essere paziente. E’ l’unica cosa che deve fare. Nulla di straordinario :)”
Io: “No in effetti no. Ma visto che non so quanto rimani qui, lasciami essere impaziente solo s’una cosa, e scrivimi il tuo numero così che ne andiamo da qui :)”
Lei: “Hmmm ok, per questa volta cedo ;) +33xxxxxxxx”
Ci vediamo la sera stessa.
È al bar con due amiche.
Ora, già portarsi una a casa la sera stessa che l’hai conosciuta è difficile, se non impossibile a meno che tu non conosca tecniche di manipolazione mentale Jedi…
“Oh dai accompagnami su un secondo che devo prendere le chiavi del caccia stellare, così poi ti riporto a casa che domani c’ho da svegliarmi presto per combattere l’impero.“
…ma quando devi non solo convincere lei a seguirti, ma pure le sue amiche a lasciartela, il gioco si fa VERAMENTE duro.
Il campo di battaglia si presenta nella forma di un tavolino da bar con 4 sedie, tre per le Tre Grazie e una per le borse.
Arrivo, mi presento, sorrido.
Ovviamente, non spostano le borse.
– Che cazzo di maleducate.
– Appoggiami sul tavolo che gli spiego io le buone maniere.
– Me la cavo da solo.
«Ragazze, vi faccio compagnia per una bevuta, poi raggiungo degli amici.» Dico, mentre sposto di lato la sedia dove sta seduta la francesina, con lei sopra.
Ha gli occhi grigi, delle labbra enormi e un naso minuscolo.
Molto particolare, mi piace.
Poi è un grissino, quindi la sollevo senza fatica e per un attimo mi sento Hulk.
– Wooooow, che dimostrazione di possenza fisica! Adesso cavalca l’onda! Dai che ti stanno fissando, gonfia il petto, gonfialo da vero maschio Alpha!! Siiii dai che si stanno bagnando tutte, si fa l’orgioneeeee! Io intanto mi preparo
– STAI FERMO!!
Mi siedo in mezzo a loro e, con il calore e la simpatia tipica dei francesi, dopo 5 minuti mi fanno sentire benvenuto come un ebreo in un campo di concentramento. Anche la ragazza che mi ha invitato, e che quindi presumevo sarebbe stata interessata a conoscermi, guarda il fondo del suo bicchiere, fa girare il ghiaccio con la cannuccia e risponde a monosillabi.
Il vero gelo proprio.
Mi rintano in Oceania (al bancone) e mi metto ad accumulare carri armatini (gin&soda) aspettando il momento giusto. Con le presentazioni faccio cagare, ma a Risiko sono una biga.
Vedo che tirano fuori una mappa e riesco finalmente a far iniziare una conversazione. Gli racconto di posti di Firenze sconosciuti ai turisti. Dove mangiare. Cosa vedere. Dove è meglio spendere i propri soldi. Gli racconto del calcio storico e del lampredotto. Il lampredotto non tradisce mai.
– Fase 1 completata. Le tre grazie hanno riso. Primo muro abbattuto. Passo.
– Allora tolgo le palle dall’asse di rotazione? Passo.
– Sì, non avviare la rotazione. Ripeto, non far girare le palle. Inizio Fase 2: sdegnamento della passera. Passo e chiudo.
– No oh, chiudi un cazzo. Sdegnamento di cosa? Oooooh, rispondi!!! OOOOOOOHH!
Fase 2: lo sdegnamento della passera
Quando sei in compagnia di un gruppo di ragazze e te ne vuoi portare via una, il modo migliore per farlo è imbroccare le sue amiche. Io da pischello sbagliavo e davo attenzioni solo a quella che mi volevo trombare, per poi farmela portare via dall’amica guastafeste all’ultimo momento.
Se, invece, flirti con le amiche, si crea tutta una situazione per cui la tua tipa rosica di brutto e, anche se all’inizio non te la voleva dare, piuttosto che subire l’affronto dell’amica che le ciula il pretendente, sarebbe disposta a farti un pompino direttamente sotto al tavolo. Inoltre l’amica, con cui hai fatto amicizia, a fine serata non se la sentirà di dirti di no quando, con un epico colpo di scena, annuncerai la tua intenzione di portarti via la prescelta.
Questo, o semplicemente sa che ti piace l’amica, ma è curiosa di sapere quanto ce l’hai lungo, quindi te la lascia nella speranza che tu te la porti a letto per poter gossippare su whatsapp il giorno dopo.
Insomma, passo le due ore successive a ridere e scherzare con le amiche, scoprendo un sacco di cose su di loro. Una è laureata in fisica. L’altra è già stata in Italia per 3 volte, di cui una – non sa nemmeno bene lei perché – è finita a Macerata per ferragosto e non c’era un cazzo da fare. Finisce che le aiuto addirittura a scrivere le cartoline alle amiche.
Ne scrivo una in italiano, senza tradurgliela:
“Ciao Katia, non mi conosci e probabilmente non ci vedremo mai. Ho conosciuto le tue amiche stasera. Sono mediamente simpatiche. Comunque ti mando un bacio da Firenze, quando ti arriva rendilo a quella con gli occhi grigi.”
Le tre grazie impazziscono e fanno di tutto per cercare di capire quello che ho scritto, invano.
– Chissà se la francesina lo verrà mai a sapere, che le ho dedicato la cartolina.
– MASSEIGAY? Ce l’hai lì ACCANTO a mezzo metro!!! E ti fai le seghe mentali su quando leggera forse una stupida cartolina fra un mese, ma la vuoi cagare un po’???!?
– Tu non capisci il romanticismo del mio gesto.
– E tu non capisci che se non ci provi e fra un mese lei ti manda un messaggio e ti dice “oh ma che bella cosa che mi hai scritto peccato che non ci hai provato perché te l’avrei ciucciato tutta la notte, io ti ammazzo.
– Sono i rischi dello sdegnamento della passera.
Alla fine della serata, le amiche mi amano così tanto che mi offrono pure un Moscow Mule. Quello per me è il segnale che è l’ora di fare come Baglioni quindi mi offro di riaccompagnarle all’appartamento. Mentre camminiamo, rimango per la prima volta in disparte con la francesina.
«Ti va di rimanere un’altra mezz’ora fuori con me? C’è un posto molto bello che vorrei farti vedere.»
«Mi piacerebbe, ma sono con loro e abbiamo solo un paio di chiavi…»
«Vai a parlargli.» Dico, indicando le altre due.
Le lascio confabulare e chiamo S.
Niente da fare, mi odia ancora. La invito fuori a pranzo, o a cena, o all’aperitivo, o in qualsiasi modo lei preferisca o desideri, a qualsiasi orario e con una finestra temporale di un mese intero.
Mi risponde che adesso la sua priorità è dare il coppale alle finestre di casa.
La francesina torna. Le va di stare con me, ha voglia di conoscermi. Le amiche salgono e le lasciano le chiavi di casa.
– Fase 2 completata. La ciprinide ha abboccato all’amo. Passo
– Ma arriva anche la fase dove glielo appoggi?
– Quella è la fase 47.
– COME SCUSA?
– No scherzo, non ci sono più fasi ora!
– Ah ecco, meno male.
Passeggiamo e finalmente posso farle delle domande personali e conoscerla un po’. Ci sediamo sul muretto di un ponte, pericolosamente affacciati sull’acqua scura e immobile dell’Arno. Lei ha paura e si stringe a me.
È tanto timida quanto dolce, l’unico suo difetto è che ha la carica erotica di una multa trovata sul parabrezza dell’auto il giorno dopo la pulizia delle strade.
Nel tentativo di sbloccarla in qualche modo, la bacio, dal nulla, mentre stava parlando di qualche cazzata.
«Non ti stavo più ascoltando.» Le dico.
«Pensavo di non piacerti.» Dice lei.
«Anche io l’ho pensato all’inizio, sai? Di non piacere io a te, intendo. Poi però mi son detto che non era possibile.» Le dico.
«Ahahah, la sicurezza non ti manca!» Dice lei.
– Finalmente fai l’uomo! Dice Victor
– Quaaaaaaack! Fa una papera dal fiume.
«Amore o suicidio?» Fa una voce dietro di me.
Mi giro di soprassalto. Il mio sguardo incontra due occhi che sporgono da una testa rasata. Mi fissano dall’interno di una macchina col finestrino abbassato. Allargo il campo visivo. Lampeggianti sul tetto, una scritta sulla fiancata: Guardia di Finanza.
Okay.
«Spero la prima!» Rispondo all’agente.
«Dai, scendete di lì.»
«Subito.»
Approfitto del caos emotivo causato dall’incontro con la pula per convincere la francesina a venire a casa mia a prendere le chiavi della macchina così la riaccompagnavo a casa.
Casa mia è più lontana di casa sua a piedi, ma sa’nasega lei.
Durante il tragitto, la limono duro davanti ad un portone chiuso. La vena romantica del mio gesto viene inesorabilmente sopraffatta dal penetrante odore di carne di pantegana arrostita che proviene dal kebabbaro lì accanto.
Vabbè, c’ho provato.
Arriviamo sotto casa mia. Tiro fuori le chiavi, apro la porta ed entro nell’androne del condominio senza dire niente. Lei mi fissa per circa due secondi, poi abbassa lo sguardo e mi segue.
Il primo a entrare in casa è Victor, seguito da tutto il resto del mio corpo e dalla francesina dietro.
La butto sul divano, ci baciamo.
Allungo la mano.
Ora, non mi aspettavo che me la desse proprio subito subito, ma nemmeno che succedesse tutto quello che è successo dopo.
Ogni ragazza ha un suo sistema di difesa che si attiva quando sente che sta inesorabilmente per essere chiavata. Le ragazze che hanno più coscienza di sé lo sanno disattivare all’occorrenza. Quelle più complessate invece sono totalmente fuori controllo.
La francesina è totalmente fuori controllo.
Il sistema di difesa di questo esemplare di femmina consiste nell’emettere un fortissimo “Gnièèèèerk!” appena mi avvicino alla sua vagina.
Un verso acuto e informe, che mi riverbera dentro e mi fa vibrare i tubicini che collegano palle e prostata.
Tolgo la mano.
Ci baciamo.
Allungo la mano.
“Gnièèèèerk!”
Mai sottovalutare le abilità difensive delle donne.
Questo giochino va avanti finché non guardo l’orologio e mi accorgo che son le 2 di notte. Allora mollo lo pterodattilo con le tette sul divano e mi vado a prendere un bicchier d’acqua.
Poi vado in bagno e mi guardo allo specchio.
– Sono le due. Cosa cazzo ci faccio qui a cercare di ricollegare il cervello di questa rinfratita con la sua vagina? Cioè davvero, cosa sto facendo?
– Che domande, le stai regalando la più bella notte della sua estate.
– Sì, ma lei cosa dà a me in cambio? È meno arrapante di un video di youporn.
– Lei ti dà il suo corpo e ti fa sentire vivo. E poi ormai è qui. Vai a trombare e smettila di guardarti allo specchio che mi sembri un rincoglionito della Virgin.
Ormai è qui.
Ormai…
Quando torno in salotto, la francesina inizia a baciarmi appassionatamente, prendendomi per i capelli e tutto, allora la sollevo di peso e la porto in camera. Ci strusciamo, ci baciamo, ci sbiascichiamo come si deve e nel mentre volano via la mia maglietta e il suo reggiseno.
Allungo la mano, sarà la sesta volta, forse è quella buona!
“Gnièèèèerk!”
È come se ci fosse un collegamento diretto fra la sua figa e questo suono raccapricciante. Un tasto sotto al clitoride o qualcosa del genere.
– Oddio, è COSI’ FASTIDIOSO!
– Non la sopporto, ma che gli è preso a ‘sta cretina? Perché ti ha baciato così se non c’aveva voglia? Levatela dai coglioni via.
Guardo la francesina e mi rendo conto che provo più tensione sessuale quando spremo il mocio nello strizzino che a stare sopra di lei.
Poi, probabilmente alimentata dall’energia della disperazione, mi si illumina una lampadina sulla punta della cappella.
«Ma è la tua prima volta?» Le chiedo.
«No.» Risponde.
– E ALLORA CHE CAZZO DI PROBLEMI HAI?
Non c’è nemmeno bisogno che parli, la domanda mi si dipinge sul volto.
Lei rimane in silenzio.
«Allora forse è meglio che ti riporti a casa.»
«No, restiamo ancora un po’ insieme.»
Ci mettiamo a chiaccherare e finalmente scopro la verità.
La francesina è cresciuta in un paese nel Massif Central (un deserto) con 900 abitanti, e se n’è andata da lì solo per fare uno scambio culturale in California.
– No vabbè. Accidenti alle mie corna, in cosa cazzo mi sono infilato.
– Per ora non ti sei infilato proprio da nessuna parte, sfigato!
– Idiota! Questa qui non sa neanche com’è fatto un pisello.
Lo devo sapere.
Le faccio la domanda con tutta la delicatezza di cui sono capace:
«Scusa, ma tu, alla fine, in California, con quanti ragazzi hai scopato?»
«Zero.»
«Neanche durante lo Spring Break?»
«Non sono stata un anno intero, sono stata 6 mesi e non ero lì per lo Spring Break, ma non avrebbe fatto molto la differenza.»
«Cioè quindi tu sei stata solo con ragazzi del tuo castello microscopico da 900 abitanti per tutta la vita?? Scusa ma quanti uomini hai avuto?»
«Uno. Quello che doveva diventare mio marito.»
– AHAHAHAHAHAH NO VABBE’ MOIO
«Piiiiiiiiccola! Ma tu devi ancora iniziare a vivere!» Le dico, dandole un bacio sulla guancia.
Lei si indispettisce, mi spinge di lato e mi sale sopra.
«Uh-uh. Non sapevo che in te si nascondesse una dominatrice.»
«Ma tu fai così con tutte?»
– Nooo cheppalleeeee la discussione ora no! Son le due e mezza cazzooooooo
– Basta, io mi impicco. Stacco l’elastico dei boxer e mi strozzo la cappella.
«Hai paura che ti porti a letto e poi sparisca? Guarda che il problema non è mio. Sei tu quella che riparte fra due giorni.»
«Sì, è vero… Però tu mi sembri comunque una di quelle persone che s’incontrano solo di passaggio»
La guardo. Mi sta fissando dall’altro. Con le mani, tiene i miei polsi schiacciati sul divano. Mi sta dominando, ma è un bluff. Solo che io non ho nessuna rassicurazione da offrirle.
«Credo che siamo tutti solo di passaggio, nelle vite degli altri. A volte, ne trovi una con cui vuoi restare, ma costa una grande fatica cercare di farla stare ferma e spesso non ne vale la pena.»
La francesina annuisce.
Quello che ho detto ha un certo significato per me e, sicuramente, uno completamente diverso per lei.
Chissà cos’avrà capito.
Non indago.
Aspetto.
Le sue labbra calano dall’alto, e in quel momento non vedo nient’altro al mondo che il suo viso, incorniciato dai lunghi capelli neri.
Mi bacia, poi mi scioglie i polsi e mi crolla addosso.
3:01 AM.
Le salgo sopra.
Allungo la mano.
“Gnièèèèerk”
3:05 am.
Siamo in macchina.
Sto guidando la Spassocar come un diavolo.
– Vola, macchina, vola, prima che le infili una gagball in bocca.
– Tirami fuori, tirami fuori che la prendo a cappellate sugli zigomi! Che odio! CHE NAZISMO!!
Alle 3:20 scarico questa creatura composta all’80% di acqua e al 20% di rotture di cazzo sotto casa e vado via derapando e tirando bestemmie in tutti i dialetti d’Italia, coperte solo dal suono della musica sparata dalle casse della Spassocar.
Questo fallimento mi ricorda, d’improvviso, le parole di Miller:
La seduzione è un gioco da nullafacenti.
Ho buttato via una notte della mia vita. Non me ne fregava niente di lei, volevo solo scoparne una in più. Ma un uomo che dedica il suo tempo a conquistare le donne non vale poi un granché.
Le donne sono la vittoria più facile da ottenere nella vita.
Tutte le altre cose che ti fanno sentire un vincente sono illegali, terribilmente difficili o rischiano di ammazzarti.
Sedurre una donna invece è facile, ti fa sentire uomo e soprattutto ti fa sentire vivo.
Ma solo per un po’. Poi ti rendi conto che sono solo correnti che lasciano il tempo che trovano.
Buonanotte e vaffanculo.
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Cazzo ammetto che leggendo le ultime righe mi è scesa una lacrimuccia????.
P.S.
D’ora in poi leggero questo blog solo con sottofondo canzoni dei red hot chilli pepper. Viene cazzo epico.
Dovrei provare a scrivere una storia ascoltando Californication. Chissà cosa viene fuori
“La ciprinide ha abboccato all’amo”. Citazione, spero voluta, di uno che non c’è più e che ricordo con nostalgia.
Citazione più che voluta. Mi è tornato in mente e m’è presa di ricordarlo così…
Il karma esiste. Non lo sai, ma ti ho ricambiato il favore con Brodino.
Prego!
Eh?
Ma allora non sono l’unica con cui hai fatto cilecca!
Colpo di scena!
“Devotrovareunnomefisso” parlava del avermela gufata prima di una vacanza ed in parte ci è riuscita. Comunque carino il tuo nuovo nome Vagiullo , cilecca o no, a differenza della tipa della storia io e te ci parliamo e vediamo spesso ;) quindi tanto male non deve essere andata
Te la dovevo far pagare in qualche modo :*
Io ti avevo detto di consigliargli il nome del l’autrice di quel libro.
E comunque se non fosse ripartita secondo me anche loro si sarebbero rivisti. Secondo me Victor l’ha presa sul personale e l’avrebbe presa come una sfida.
anche io alla parola “ciprinide” ho pensato a D. :-(
premettendo che sono in sindrome post lisbona e la figa mi fa schifo, sei un eroe. e sull’albero di natale lanciato verso la tipa sono caduto dalla sedia
Belin…”rinfratita” l’ho dovuto cercare sul dizionario pratese-italiano…
Brodino…sei pericoloso!
Non sai quanto ????
Mmm bella lettura.. mi hai ricordato una situazione analoga che mi era capitata, molto simile.
Al tempo diedi la colpa a me per lo scarso risultato, leggendo il tuo post mi sento più sereno ora, mi rendo conto che non è sempre colpa nostra .
Tu a differenza mia hai avuto l’inutito di indagare sul motivo, io mi sono preoccupato solo di buttarglielo in mano, ok me ne torno a casa senza scoperti, ma almeno una sborrata me la devi.
E che cazzo era il quinto incontro, ovviamente poi non ci siamo sentiti più.
Attendo il seguito.
Eh ora lo scrivo per mail Non hai idea di quello che m’ha scritto dopo, di fuori come i culi!
Per tutta la storia ho cercato di immaginare quel verso fastidioso per poterlo riutilizzare all”occorrenza :D il problema è che non ci sono riuscita ????
Più o meno così:
https://youtu.be/RzbCUuaijTk?t=56s
Sei un cazzo di genio!!!!!!! Ho i goccioloni!!
Ahahaha grazie
???????????? sono morta giuro!!
xD
Almeno ti ha dato lo spunto per scrivere!
Ci mancavi
No, ma adesso vogliamo un post specifico sulle chicche di Firenze sconosciute ai turisti! :D
Questa mi è davvero piaciuta!
Sei talmente bravo che, nonostante l’invadenza, sei riuscito a riscattarti… sei un mostro
Ma c’è un seguito?
Ciao Proprietario di Victor,
sono capitata qui sul tuo blog giorni fa, mentre tentavo di fare cacca nel bagno di mia nonna visto che sto ristrutturando il bagno di casa mia, in cerca di una lettura che mi agevolasse la missione.
In questi giorni ti sto leggendo andando a ritroso, perché fondamentalmente mi stai facendo fare un sacco di risate. Però. Però stasera ho letto ‘sta storia e non lo so, non sono proprio proprio d’accordo con te. A parte che vorrei chiederti in che razza di tizie improbabili ti sei imbattuto per elaborare teorie strampalate tipo quella dello sdegnamento della passera che secondo me può rivelarsi fondata solo in due casi:
1) la donna in questione ha l’intelligenza di un comodino dell’Ikea;
2) la donna in questione ha sedici anni.
(Ovviamente, nella peggiore delle ipotesi, i due casi possono coesistere!)
Comunque appunto, a parte questo, mi dispiace che una persona evidentemente intelligente – perché si sa, l’ironia è appannaggio esclusivo degli intelligenti – sia al contempo tanto disincantata da credere che sedurre una donna è facile. Non so, da quel poco che ho letto mi pare quasi che tu abbia un copione, uno schema non proprio fisso ma comunque prestabilito, in cui sei sempre molto attento a calcolare variabili e a tener conto degli imprevisti. Come se avessi trovato la combinazione vincente che invece di aprire una cassaforte, apre le gambe delle donne.
Secondo me sedurre una persona è veramente difficile. Certo, se vuoi sedurla per portartela a letto una sera è un conto. Se invece vuoi sedurla per lasciare una traccia concreta di te e del tuo passaggio, è ben diverso. Insomma, sto dicendo che se là fuori è già difficile trovare qualcuno che ti scopi bene il corpo, è ancora più arduo trovare qualcuno che ti scopi bene la testa (o che ti faccia venir voglia di fartela scopare!) Ecco, diciamo che per me sedurre una persona significa riuscire a scoparle il cervello, che forse detta così è un’immagine creepy, a metà strada tra un film splatter e un porno-horror.
Non so se quello che ho scritto abbia effettivamente un senso, quindi nel dubbio mi sento di mettere le mani avanti ammettendo che sì, sono in premestruo e potrei essere in preda ai deliri dettati dalle Somme Sovrane Ovaie.
Ah, e scusa se ti ho costretto a ricordare questo palo clamoroso!
Ma la teoria dello sdegnamento della passera è verissima! Funziona tipo sempre e in qualsiasi gruppo e in qualsiasi parte del mondo. Lascia perdere quello che ti racconti mentre pensi o scrivi. Aspetta che un giorno un ragazzo che ti dava attenzioni poi ti smolli per iniziare a flirtare con la tua amica e vedi un po’ cosa ti dice il tuo clitoride ;)
Avete tutte 16 anni, anche quando ne avete 30.
Credo che il mio clitoride mi direbbe fuggire sulle ali del vento, non per tirarmela o avanzare qualche insensata pretesa ma per semplice orgoglio. E mi rendo conto da me che l’orgoglio spesso è cazzorepellente.
Comunque dai, “avete tutte 16 anni, anche quando ne avete 30” la inserirei al volo nella top 10 dei luoghi comuni, proprio tra “gli uomini sono tutti stronzi” e “Yoko Ono ha fatto sciogliere i Beatles” :)
Hai dimenticato “le bionde sono tutte oche” e “non ci sono più le mezze stagioni” che sono altrettanto validi
Eh che pale ste tipe che la fanno annusare
GNIèèèèèèèèèèèèèèèèRK