Albori di novembre, data spaziale 3119, matcho casualmente HyenaRidens, tipina tinta rosso-ramato con due foto non molto chiare, condite da foto inutili di viaggi in luoghi esotici.
“Boh, viaggia forte, per lo meno non avrà la mentalità chiusa come le bresciane”, penso.
Iniziamo a sciverci quindi, e la trovo simpatica, spigliata, un bel tipo… ma sono già cascato in trappole da #ProfiloConPocheFoto, quindi le propongo di usare instagram per farmi un po’ più di fatti suoi.
La situazione migliora, anche se di poco, ma quanto basta per inquadrare un po’ il tipo e messaggiare più agilmente.
«Bla bla bla, qua qua qua, ma tu di dove sei di preciso?» chiurla lei;
«Mah, più o meno dalle parti di Poltrone&Sofèse, non so se hai presente…»
«Ah si, un po’ in culo, scusa il francesismo, comunque io sto vicino A BRESCIA.»
“Mannajalaputtana, te pareva, il mio nemico naturale. Però fin’ora non ha detto nulla di rincoglionito, va beh vediam dove va a finire ‘sta cosa.”
Essendo naturalmente faccimmerd’, non posso trattenermi dallo sparare qualche sfottò verso le bresciane e, con gradevole sorpresa, mi dà ragione e rincara la dose tirandone qualcuno pure lei contro le babbee di città con cui le tocca lavorare; bella, mi piace!
Come nel 79,9% delle mie conversazioni, a una certa si finisce a parlare in maniera molto swing e rilassata di tisane e perversioni.
Cogliendo la palla al balzo, lei nitrisce: «Bandoleiro, se vuoi te li posso far scoprire tutti i modi in cui mi interesso di perversioni, ma sarebbe meglio vedersi! Se sai leggere tra le righe, visto che non mi sembri uno che dorme in piedi…»
Visto che di solito nei giorni dispari riesco a compiere operazioni mentali complesse tipo fare 1 + 1, o capire quando una ragazza ha voglia di scopare (e quel giorno era dispari) ci accordiamo sul luogo dell’incontro.
Pecora nera del salòn, HyenaRidens fa la parrucchiera e vive a casa dei suoi in attesa di tirar su fondi e levarsi nuovamente dalle balle (la storia con l’ex era finita particolarmente male), quindi mi consiglia di raggiungerla al lunedì, salone chiuso e nessuno in casa nel pomeriggio.
La ragazza ha pianificato tutto nel dettaglio. Godo.
Casualmente, quel lunedì finisco di lavorare all’ora di pranzo e posso permettermi di raggiungerla abbastanza agilmente, dato che per lavoro son già in giro in macchina. Non vicino ma sì, dai, se po’ fa.
HyenaRidens mi manda la posizione mentre esco da lavoro, per guadagnare tempo (e per le regole numero 1 e 2 della buona prestazione sportiva che tutti conosciamo) manco pranzo decentemente: giusto 3/4 mandarini in macchina e un po’ di fondente, come insegnano i veri taglialegna di Corleone/Mezzojuso quando vanno a choppare il bosco della Ficuzza (giuro, i siciliani in quanto a nomi stanno sempre un gradino sopra).
Il bello di Google Maps è che a volte, forse anche un po’ di più, si diverte a dare posizioni non esattamente precise, e quando sei nei paraggi ti dice pure “Ahhh grande boss sei arrivato, anche in anticipo, te sì che sei un campione!” Ma il punto è che ero in una via nel mezzo del nulla e per nulla simile al quartiere da lei descritto…
Con più domande che risposte e un sopracciglio sollevato di 8cm, parcheggio e mi aggiro in quel circa quartiere per trovare la tana della Hyena di cui mi è nel frattempo arrivata una foto riconoscitiva. Mi aggiro con circospezione… seh, manco po’cazz; ma dove sono finito?
Scrivi, chiama, osserva i dintorni; dato che si era fatta una doccia veloce, mi risponde dopo una decina di minuti mentre piscio nelle fronde: ero tipo a 500m in una via trasversale della minchia mai cagata da nessuno tranne ovviamente che da Google Maps.
La trovo, ci fermiamo un attimo al bar vicino casa sua dove mi offre il caffè per il disguido e dove dobbiamo aspettare un paio di minuti che un potenziale disturbo per la mia psiche (a suo dire) si levi dai coglioni in casa sua.
Ok. Saliamo da lei. Vengo assalito dai suoi due gatti parecchio affettuosi. Il terzo per foruna non mi caga. Lei sale in terrazza ridendosela a fumare ‘na canna in scioltezza. Tempo di aggiornasi su cazzi e mazzi della giornata, e finiamo in camera sua.
Dettaglio curioso, che fa sollevare anche l’altro sopracciglio fino a raggiungere il primo che era rimasto là tutto il tempo: il suo letto è matrimoniale, ma c’è il materasso solo in una metà perché il suo ex sociopatico si è voluto tenere l’altro.
Oooooooccchèi; qui finalmente possiamo verificare se oggi ci è andata reciprocamente bene.
Dal mio canto bene, direi bene, tanto per cominciare, essendo un’ ex atleta, HyenaRidens ha un fisichino e delle chiappe da paura sorrette da due sode gambe tatuate – che sotto i vestiti larghi da mezza dubber poco si riusciva ad intuire – e in più, dato che schifa i piedi (suoi e di chiunque altro), ha indosso due gambaletti bianchi stile school girl, di quei college che ci son solo su Brazzers, che già mi ripagano delle madonne tirate nel quartiere oscuro (ahh se solo fossero state parigine di cui sono schifosamente fan sarebbe stata la perfezione… ma non mi sembra il caso di lamentarsi).
Il bello delle ragazze senza fronzoli e sinceramente senza pare come HyenaRidens, è che per come mi rapporto con loro, il tutto succede in maniera molto serena, accomodante, mentre si continua a parlare, senza giochetti di parole… senza teasing… parlare per condividere e basta… pure mentre mi sta facendo un pompino… ed è bello così, quando le cose succedono e si susseguono naturalmente.
Dai, quante volte tutti/e noi, io compreso, ci siam trovati nella situazione di voler dimostrare qualcosa, manco richiesta, se no non eravam contenti, anticipato da pensieri tipo: “ahh adesso te faccio vedere io er torero, te faccio la 5 star frog splash che Rob Van Dam spostate e ding ding ding NEW HEAVYWEIGHT CHAMPION!”
E invece con lei è successo tutto in modo così spontaneo da non spingere nessuno dei due a voler dimostrare niente. Ci siamo semplicemente goduti il momento insieme e, a parte le spremute delle mie ginocchia contro la parte senza materasso e il gatto più affettuoso del trio che non mi lasciava in pace, fila tutto così bene che una volta finito mi pare pure un peccato lasciarla lì, così decido di mangiargliela ancora un po’.
«Prego, cancellamela pure un’altra volta», squittisce lei mettendosi comoda.
Ma ecco che, plot twist, lei scatta in piedi alla velocità del tuono con le orecchie tese guardando verso la finestra.
2 secondi di silenzio, poi parte a destra e sinistra a recuperare chissà cosa tra le camere mentre bramisce: «Rivestiti, è tornato mio padre!»
Beh, perfetto!
Credo sia il sogno di ogni padre (bresciano) tornare a casa e trovare un tipo nudo e sudato, mai visto prima, col preservativo addosso, nel letto dell’unica figlia, in una camera che odora di scopata da qui a Gallarate.
Of course! But maybe…
Mentre cerco i boxer che salcazzo dove sono, nel dubbio le chiedo: «Quanti minuti ho per rivestirmi?» e lei con tono materno mi dà una carezza e frinisce: «Shhhhh», e credo a ‘sto punto sia una buona idea fare come Terence in Polizziotto Superpiù.
Vedendomi perplesso, con le sopracciglia ora sotto il livello del mare mentre metto i jeans sopra ai boxer inforcati al contrario, da brava Hyena se la ride di brutto. Risolve il problema nudità indossando un mega pigiama che le arriva alle ginocchia e mi rassicura belando: «No vai tranquillo, di sopra non viene mai, di giorno, comunque per sicurezza prendi tutto e vai su» (casa stile montanaro a 3 piani).
Sembra sapere quel che dice, piglio tutto sotto braccio e salgo in questa mansarda abitabile per finire di rivestirmi…
Avete presente quando notate tutti quei piccoli indizi che vi fanno capire quanto sia il caso o meno di far incazzare qualcuno?
Ecco, ora, la prima cosa che noto in mansarda sono le due balestre, una più grossa dell’altra, appese al muro alla mia sinistra, alla mia destra invece, in un cassone di legno lì a fianco, svetta un’elmo tipo prima guerra mondiale sopra altre cianfrusaglie del medesimo stile…
Beh dai, onesto anche finire nella tana di un fan del kaiser Gugliemo II di Prussia, come minimo sarà uno di quegli infottati per la grande guerra che gira con un pugnale commemorativo nel taschino del gilet, affilato apposta per quelli che gli fottono la figlia (ricorderò male ma credo di aver intravisto in fondo alla stanza dei trofei di teste umane dopo quelle di cinghiale).
Dal fondo delle scale sento cinguettare verso di me: «Vieni, vieni, è uscito per far delle spese, ti va una tisana?»
Credo che un lato di me adori questa ragazza: «Sì, decisamente.»
Mi do una sistemata alla veloce e scendo, la mia presenza era comunque sputtanata per il fatto di aver lasciato giubbotto e borsa in soggiorno.
«Non ti preoccupare, è uno super tranquillo, tornerà tra poco», miagola lei mentre pensa a rabbonire il mio rumoroso stomaco a suon di dolci, e così accade.
Tempo due minuti e mi trovo davanti il padrone di casa: sbarbato, niente capelli, spalle larghe, aria da bonaccione, ma dagli occhi tempestosi.
Lei: «Ah ciao pa’, lui è WalterNudo, era qui nei paraggi ed è passato a sistemarmi il cavo del computer.», gracida tranquilla…
Per le mie orecchie è una cazzata così clamorosa che non so manco io come riesca a non scoppiare a ridere lì in mezzo: «Ah salve, WalterNudo, piacere!»
Padre: «Ciao, Friedrich Wilhelm Nikolaus Karl III, e dimmi un po’, com’è che conosci mia figlia?», gorgheggia gesticolando come a suggerirmi che è una rompicoglioni.
Io: «Mah sa com’è, tra serate, concerti, eventi e amici comuni ci si conosce un po’ tutti!» (internmente rido pensando al fatto che ho ancora i boxer al contrario e i calzini in tasca).
Da lì inizia a farmi un po’ di domande sui fatti miei, condendo il tutto con umoristiche espressioni in gergo bresciano che probabilmente fanno ridere solo i bresciani e, sarà una mia impressione, trovandomi in quella situazione, ma è come se potessi leggere tra le righe il suo desiderio che io mi possa tradire da un momento all’altro, dandogli un pretesto per estrarre il pugnale imperiale e ricamarmi lo scroto… Boh, magari mi sbaglio…
Ma, già che il mio dovere l’ho fatto, nel dubbio secco la tisana, recupero giacca e borsa e ululo: «Behhhhhh s’è fatta una certa, credo proprio di dover andare che ho un po’ di strada da fare, grazie di tutto, tante belle cose, numeri uno, statemi bene, ci mancheremo molto, bevete responsabilmente, il fumo riduce il trasporto di ossigeno ai tessuti, fa aumentare la pressione arteriosa e la frequenza cardiaca, alla prossima!»
Lei: «Dai, va piano e non ti schiantare —magari ci vediamo lunedì prossimo (sibila sottovoce dandomi una palpata tattica)—»
Padre: «Ah bene, quanta strada hai?»
Io: «Mah tra un giro e l’altro tipo 45 minuti»
Padre: «Vuoi un mandarino?»
[Jingle di chiusura:]
La storia t’è piaciuta?
T’ha fatto cagare?
Poco male, tanto la potrai votare!
[/Jingle di chiusura]
Illustrazione 5 del Decamerone Cazzone: Poppe!
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Era meglio la storia di brodino. E comunque si sa che le persone di Brescia sono difficili, io lo ho sempre detto. I bergamaschi sono più simpatici .
Ti ha mandata Brodino per affossare il concorrente? AHAHAH
Si davvero Mich, mezzucci infamissimi haha
Io non c’entro un cazzo! Mi è piaciuta la storia. Poi chiunque ami i mandarini quanto me merita rispetto sempre
Ho riso un sacco! Grande WalterNudo!
bellissima storia, valternudo daccene altre, sono morta dalle risate!
Ne avrei un sacco, ma son pigro comelammerda quando c’è da scrivere, mea culpa, se arrivo in top 3 te ne scrivo un’altra haha
By ilbatterista(nudoavolteWalternudo)