History (Cocks) Channel: le follie del pene dell’imperatore

marco aurelio

170 d.C.

Roma, Domus Flavia.

L’Imperatore Marco Aurelio si siede al tavolo, circondato dai suoi consiglieri.

Hanno l’aria piuttosto agitata.

<<Ebbene, fidati consiglieri, cosa volevate dirmi di tanto urgente da richiedere la mia presenza a Roma mentre ero impegnato a spaccare i culi ai barbari in Sarmazia?>> esordisce l’Imperatore.

<<Ecco, Cesare Altissimo, dovremmo parlarvi di un problema che riguarda vostra moglie, l’Imperatrice Faustina>> risponde il Praepositus Sacri Cubiculi.

<<Ah.. L’incubatrice… Che problemi ha stavolta?>>

<<A sentir lei sembrerebbe nessuno.. E’ solo che… Come dire…>>

<<Avanti parla, eunuco! Non farmi perdere tempo.>>Dice l’imperatore con tono perentorio.

<<Vedete, Pontifex Maximus, voi siete stato al fronte per 3 anni, e nel frattempo l’incubatri..ehm l’Imperatrice Faustina ha dato alla luce 4 figli>>

<<Ma ciò è meraviglioso! Altri 4 figli dalla mia amata, oh che donna, mai avrei pensato che potesse essere così generosa e prolifica!>>

<<A ‘mbecille! Sò tutt’e quattro NEGRI!>> taglia corto Lucio Vero, fratello dell’imperatore.

<<Non capisco.>> dice Marco Aurelio.

<<Cerco di spiegarvi meglio…>> interviene il Quaestor Sacri Palatii <<… In casa vostra girano più gladiatori che al Colosseo e i bardi cantano di come la vostra grandezza in quanto Imperatore sia superata solo dalla grandezza delle vostre gigantesche corna! Tutto ciò è disonorevole..>>

<<Che vuoi che sia un po’ di satira! Ingentilirà gli Dei, che non m’accusino di superbia…. Basta, la seduta è sciolta, mi fate perdere tempo con queste sciocchezze. Io ora andrò dalla mia amata e ne approfitterò per portarle quella mezza legione di schiavi vichinghi che mi aveva chiesto per finire i lavori in giardino.>>

 

bored cat

 

 

 

Marco Aurelio se ne va, pensando, fra sé e sé, quanto siano idioti i suoi consiglieri.

Sapeva tutto delle tresche della moglie, ma cosa poteva fare? Non solo la amava, ma lei era figlia di Antonino Pio. Ripudiandola, avrebbe dovuto restituire la dote.

E la dote era l’intero Impero Romano.

 

 

E’ quindi con stoicismo che l’imperatore fa scortare a casa sua due dozzine di guerrieri Normanni sudati, pelosi, sporchi di sangue e con i vestiti lacerati.

 

vikingo

Uno schifo proprio

 

Faustina, appena vede quella massa di capelli lunghi, barbe incolte, testosterone e muscoli incazzati muoversi verso casa sua, non sta più nella pelle dalla gioia.

Tutta eccitata, raduna la schiavitù e, così come un Cesare guida le truppe in battaglia, impartisce ordini secchi e precisi.

 

Prima del tramonto, i barbari vengono lavati e sfamati con vino e peperoncini piccanti, in vista di quello che sarebbe stato il più grande orgione del II secolo dopo Cristo.

La voce si sparge in un attimo e le donne più nobili e ricche di Roma accorrono dai quattro angoli della città per farsi chiavare duro dai figli di Odino.

 

 

Dopo 72 ore di sesso non-stop, molti normanni hanno perso i sensi, altri hanno tentato di ribellarsi e sono stati uccisi dalle guardie, altri ancora hanno il pene ormai atrofizzato.

Solo uno di loro è ancora in tiro. Il suo nome è Rua.

Dopo aver pienamente soddisfatto l’imperatrice, le sue sedici ancelle e le mogli di mezzo senato, ha stuprato due camerieri eunuchi, il piccolo Commodo e le sette guardie del palazzo che dovevano scortarlo nei suoi alloggi.

Faustina rivede in lui la stessa indole del campione che l’aveva fatta innamorare di Marco Aurelio, prima che lui iniziasse a trascurarla, ingiustamente, sempre con la scusa banale di avere un impero da 50 milioni di persone da mandare avanti.

Nelle settimane seguenti, fra Rua e l’Imperatrice nasce una storia d’amore travolgente, fatta di sesso violento e dirty talking in latino.

 

<<Ego sbattere tibi sordida VACCA>>

<<Pedicabo me MAGNUM PORCUS!>>

<<SILEX ME QUASI CUNNUS !!>>

 

scopare

 

 

Però, come ogni storia d’amore clandestina fra un barbaro e un’Imperatrice, anche la storia di Rua e Faustina è destinata a finire in modo tragico.

Alla terza volta che viene stuprato dal barbaro, che ormai veniva lasciato libero per le stanze della Domus imperiale, il praepositus sacri cubiculi decide di far rapire Rua di nascosto e di rinchiuderlo in una cella isolata.

 

Faustina, appena scopre che il suo amato vikingo le è stato sottratto, si ammala.

Si mette a letto e smette di mangiare, per un periodo di tempo così lungo da far temere per la sua stessa vita.

Impotenti di fronte al male che affligge l’imperatrice, i medici chiedono a Marco Aurelio di recarsi dagli Indovini Caldei per trovare un rimedio alle sofferenze della moglie.

 

Così, l’Imperatore si reca da dei vecchi bavosi che predicono il futuro prendendo nota delle frasi sconnesse pronunciate da una ragazzina vergine, in preda alle convulsioni dovute all’avvelenamento da alloro, per sapere cosa minchia fare con sua moglie.

 


Questa storia è la dimostrazione che puoi anche diventare l’uomo più potente del mondo, tua moglie troverà comunque il modo di essere insoddisfatta e romperti i coglioni.


 

Quando Marco Aurelio entra nel tempio, la sacerdotessa è sdraiata sull’altare con gli occhi sbarrati, completamente coperta del sangue di un capretto sacrificato.

Tutto ad un tratto inizia a sbavare.

 

<<Cesare, la sacerdotessa è pronta, è stata invasata dallo spirito del dio Apollo ed è pronta a parlare.>> Dice un indovino

<<Ascoltiamola, allora.>>

<<GGHHGNGGNSBAAAVVVVVKKKGHZZ>> urla la ragazzina

 

I sacerdoti non fanno una piega ed iniziano ad annotare i versi che andranno a comporre l’Oracolo.

 

<<UGHGAAAAAHHHHHHNN SANGUEhhhhhh!!!! RRRIKKUKUUKUKLULLUU>>

<<Aò, quella l’ho capita!>> dice Marco Aurelio.

<<SPRATTEKLUSTRAAAAAHHHSKANNARE FIKKAFIKKAFIKKAFIKKA>>

 

La sacerdotessa si ammutolisce e sviene di colpo.

 

<<Lo spirito divino l’ha lasciata, l’Oracolo è pronto>>

<<Cosa dice, dunque?>>

<<Dice, testuali parole: dovete scannare la fonte del male che affligge l’imperatrice, farle bere parte del suo sangue e con la restante parte bagnare le parti sessuali di entrambi prima di giacere nuovamente con lei>>

 

cosa hai detto?

 

<<No aspetta, me lo fai leggere un attimo? … … Mh, si, dice proprio così>>

<<Gli dei hanno parlato, imperatore.>>

 

L’imperatore ringrazia gli Dei in preghiera e promette di adempiere al loro volere quanto prima.

 


Nell’antica Roma, il sangue era considerato un potente afrodisiaco, quindi in buona sostanza, le parole degli indovini oggi suonerebbero più o meno così “Scassa di botte l’altro stronzo, butta giù un paio di Cialis e chiavala fino a farle dimenticare il suo nome.”


 

 

Nonappena rientrato a Roma, invia quattro legionari ad uccidere Rua, che riesce comunque a stuprarne due prima di essere abbattuto.

I due legionari ancora in grado di camminare, raccolgono il sangue del guerriero in una giara e lo portano nelle stanze dell’imperatore.

Il Pontifex Maximus la prende e, con una camminata inneggiante ad ogni possibile sfumatura del concetto “Fatece largo che passamo io” si dirige verso gli alloggi della moglie, calpestando senza nemmeno accorgersene il piccolo Commodo che, abbandonato a sé stesso, stava costruendo il suo primo dildo di cera sciogliendo le candele.

 

 

 

Faustina è a letto, nuda e strafatta di theriaka, un potente medicinale oppiaceo preparato dal medico Galeno.

 

<<E così l’hai voluto ammazzare.>> dice a suo marito, quando lo vede entrare nella stanza con la giara colma del sangue di Rua

<<E’ il volere degli Dei>>

<<Lo so.>>

<<Sei una troia>>

<<Sono la tua troia>>

 

L’imperatore prende sua moglie e la cappotta sul letto, pecorizzandola di prepotenza.

Poi rovescia il contenuto della giara su di lei.

 


I Romani erano un popolo super BDSM. Ogni tipo di violenza li eccitava. Gli spettacoli cruenti nelle arene, le degradanti sevizie inflitte agli schiavi e i combattimenti all’ultimo sangue dei gladiatori glielo facevano venire durissimo, infatti tutto il quartiere che circondava il Circo Massimo in pratica era un gigantesco bordello per orgioni sfrenati.


 

La vista e l’odore del sangue del rivale, il sentimento di vittoria e un profondo senso di appagamento spirituale si condensano come cemento armato nel pene di Marco Aurelio che mette in scena la più grande performance sessuale della storia dell’umanità, fino a quel giorno e nei secoli a venire.

 

Le onde d’urto degli schiaffi che Marco molla sul culo di Faustina fanno scoppiare sei uragani in Giappone e due tsunami in Indonesia.

Lo scatenato splatsch splatsch splatsch splatsch  delle palle che sbattono sulla fica dell’Imperatrice si propaga intorno alla Domus Flavia, ispirando i bardi a scrivere le prime canzoni Speed Metal della storia.

I colpi di minchia sono così potenti che tutti gli abitanti del Colle Palatino escono in piazza convinti che ci sia un terremoto.

 

 

Durante tutto questo, come prima o poi capita ad ogni bambino – e mai senza gravi conseguenze psicologiche – Commodo entra in camera dei suoi e li vede mentre trombano.

 

<<Guarda mamma, ho fatto un dildo come piace a t..>>

shock

 

La vista di suo padre che stantuffa la mamma senza pietà, ruggendo come un leone in un lago di sangue mentre lei urla oscenità irripetibili è il colpo di grazia per il piccolo Commodo.

Definitivamente traumatizzato, il futuro imperatore esce dalla camera e va a cercare un gatto da sodomizzare col suo nuovo giocattolo. (questo spiega perché sarà così stronzo con Russell Crowe nel film il Gladiatore)

 

Totalmente ignari della devastazione psicologica del figlio, i genitori continuano a darci dentro.

 

Al diciassettesimo orgasmo, Faustina si dimentica di Rua, poi sviene.

 

 

L’imperatore si ferma. E’ madido di sudore e interamente coperto di sangue, ma ha onorato il volere degli Dei, il suo impero è salvo.

Guarda sua moglie.

Sembra che l’abbia scannata nel letto, e la scena che si offre ai suoi occhi contrasta di netto con l’espressione quieta e rilassata che dipinge il volto di lei.

Marco si avvicina, le scosta dolcemente i capelli dal viso e le sussurra all’orecchio:

 

<<Ora sei guarita. Non scordarti più perché ti eri innamorata di me>>

 

PS. Ringrazio pubblicamente Nebo, di Bagni Proeliator. Senza il suo magnifico blog, non mi sarebbe mai venuto in mente di scrivere questa storia. Gli ho pure mandato una mail, ma si vede che ormai è diventato troppo famoso, o che la mia storia gli ha fatto cagare, fatto sta che non m’ha cagato di striscio xD

 

busta150

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Eudes-Conrad
Eudes-Conrad
8 years ago

Livvelo di uomo= Chuck Norris

Eudes-Conrad
Eudes-Conrad
8 years ago
Reply to  Eudes-Conrad

Livello*
Darò la colpa ai typo.

Formaggio
Formaggio
8 years ago

Bomber . (Non ho altro da aggiungere)

BumBum
BumBum
8 years ago

Sei proprio fissato con sta storia del gabbio, eh?

BumBum
BumBum
8 years ago

quisquiglie

Avocado
Avocado
8 years ago

Chapeau! Mi hai stesa!

Cri
Cri
6 years ago

“Non scordarti più perché ti eri innamorata di me”

Azzo, e chi se lo dimentica?? Ahhahhahah

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