Sono le due di notte.
Lui si guarda attorno, cercando la ragione della sua presenza a quella festa.
La trova avvolta in un lungo abito da sera.
Sta parlando con altre persone.
Si era cambiato il vestito due volte, prima di uscire di casa.
(Per il colloquio di lavoro più importante della sua vita si era preparato in cinque minuti.)
La camminata verso di lei è più impegnativa di un esame di matematica.
Il lobo destro sposta un piede davanti all’altro cercando di mantenere uguali ritmo e distanza fra i passi, mentre quello sinistro tira i muscoli necessari a fargli comparire in faccia un sorriso.
Lui è teso.
Lei è bella, brillante, affettuosa, porca, simpatica, ricca, indipendente, perfetta sulla carta, sul divano, sotto alle coperte, al ristorante, in macchina, dovunque insomma.
Scrisse per la prima volta di lei a Maggio.
Sono passati sette mesi.
Ammetto di essere rimasto colpito, all’inizio, quando le disse che avrebbe continuato a frequentare anche altre donne a prescindere da quanto lei gli piacesse.
Per un attimo ho pensato fosse finalmente diventato uomo.
Lei, per conto suo, era già donna da mo’.
Gli rispose con calma che lo vedeva solo come un amante e che lo avrebbe lasciato quando avesse trovato un fidanzato stabile.
Da allora, dicevo, sono passati sette mesi e Lui si trova alla sua festa di laurea.
Le va incontro ripassando mentalmente gli accordi alla base della serata: deve ricordarsi di spostare i baci (dalle labbra alle guance) e le mani (dal culo ai fianchi).
Un comportamento del tutto innaturale, a mio avviso.
La ragione di questa richiesta sembrerebbe la presenza di un avvocato conservatore e perbene, Padre della ragazza in questione.
Ricordo ancora quando le disse che non si sarebbe presentato a quella cazzo di festa se doveva fingere di essere un mezzo estraneo perché c’era suo Padre.
Lei abbassò lo sguardo e Lui gonfiò il petto, reagendo come se fosse stato offeso dalla richiesta.
Poi, da qualche parte nel lobo parietale, un lampo illuminò grumo di neuroni:
– Ma che cazzo sto dicendo. Questa ragazza è meravigliosa, mi piace, ci esco da un botto e non m’ha mai rotto le palle. È la sua festa e ci tiene che io sia presente. Si merita, al 100%, oltre ogni dubbio, che io non faccia lo stronzo e che non mi comporti in modo infantile solo perché c’è anche la sua famiglia.
Il cervello di un uomo che ha voglia di cambiare idea è in grado di alterare la realtà meglio di qualsiasi bacchetta magica.
E Lui è un eterno bambino insoddisfatto del cazzo che ama cambiare idea di continuo nella speranza di inciampare casualmente nella cosa giusta da fare.
Come il giocatore d’azzardo che alla roulette sposta le fiches un istante prima che il dealer dica: “Rien ne va plus, les jeux sont faits”, allo stesso modo Lui cambia spesso idea allo scadere del tempo per condividere con Dio la responsabilità del risultato finale.
È proprio mentre un muscolo del collo contratto controvoglia gli piega la testa di lato – per baciarla sulla guancia e non sulle labbra – che vede per la prima volta l’Altro.
L’Altro sembra strappato via da una pubblicità di Armani.
Vestito benissimo.
Più alto di Lui, più fisicato di Lui.
Esteticamente perfetto.
Si presentano.
L’Altro parla in modo sicuro, con un volume di voce più alto del suo e che sovrasta tutti i presenti. Nell’arco di venti minuti mostra di saper anche ballare, cantare al karaoke e coinvolgere una ventina di persone sconosciute ed imbarazzate in un drink di avvio alle danze.
Un’altra scarica elettrica illumina il lobo parietale di Lui:
– Che ci abbia invitati entrambi apposta? Io non mi sono mai permesso di portare due ragazze alla stessa festa, mettendole nell’imbarazzante condizione di doversi salutare pubblicamente e giudicare privatamente, portandosi a casa il fantasma dell’altra per le settimane a venire.
Lo sento che rimugina e spera almeno di essere un maschio più performante dell’Altro,
o che l’altro viva ancora con sua madre,
o che abbia delle cicatrici emotive ripugnanti…
Insomma qualcosa di assolutamente profondo e invisibile e invalidante agli occhi di quel tipo di donna che piace tanto a Lui, come quella per cui è venuto a questa festa.
Lui va dalla ragazza e le dice:
«Cavolo quel tizio mi piace!»
«In che senso, ti piace?», risponde lei.
«Nel senso che, se non fossi me, ma fossi una donna, stasera la darei a lui.»
«Eh, è un bel ragazzo vero?»
«Molto.»
«Ha 40 anni.»
«Che cazzo dici.»
«Fatti a luglio.»
«Boia, gliene davo 30, spero di arrivarci pure io così a quell’età.»
«È un tuo concorrente.»
«Lo avevo intuito.», dice Lui.
L’eterno bambino insoddisfatto del cazzo smette di ascoltare la ragazza per cui si era cambiato due volte i vestiti.
Nelle sue orecchie rimbombano i tamburi della guerra.
Non riesce più a pensare ad altro.
Si chiude in bagno, con il sangue che scorre veloce e le scariche elettriche nel cervello che rimbalzano dentro agli occhi come schegge impazzite.
Lo sapeva che c’era qualcun altro, ma adesso che l’ha guardato negli occhi tutta la narrativa della sua relazione con Lei ha preso una piega diversa: ora ha un nemico, qualcosa per cui e contro cui lottare.
Io mi rendo conto che, più che per lei, voglia lottare per liberarsi del senso di inadeguatezza che ha provato quando ha visto l’Altro. Non è diventato un uomo, è ancora un bambino viziato e puerile.
Sento il cervello e lo stomaco fare a cazzotti.
Elegante e maturo disinteresse contro scimmiesca lotta clandestina.
Se i maschi son maschi, in questi casi vince sempre la guerra.
Solo che in questo caso i due maschi son polli, quindi anziché sbattersene e provarci con un’altra fra le trenta fighe che ci sono alla festa, iniziano una specie di gara alla ricerca delle attenzioni di Lei.
Ne escono entrambi sconfitti quando Lei torna a casa accompagnata dal Padre, ingenuamente trionfante.
Nelle settimane successive Lui inizia a prestare attenzione a quelle inezie stupidi e triviali in grado di mandare a puttane qualsiasi relazione, come i tempi di risposta ai messaggi, il numero delle volte in cui scrive lui per primo VS. le volte in cui scrive lei per prima eccetera.
Non la chiama quando avrebbe voglia di sentirla.
Non le scrive quando saprebbe cosa risponderle, nell’attesa di una risposta migliore che non arriva perché non esiste.
Siede sui divani degli altri, sperando di distrarsi fra le chiacchere, ma sta scomodo come se fosse sdraiato sui rovi. Passa il tempo sospeso fra le immagini dei loro futuri possibili, salutando quelli che scoppiano bucandosi sulle spine.
Dopo diversi giorni di silenzio totale, nato assolutamente dal nulla visto che non avevano parlato e non avevano affrontato l’argomento e avevano semplicemente e contemporaneamente iniziato entrambi ad ignorarsi – segno che Lui era in crisi e che Lei, come sanno fare le donne, aveva telepaticamente percepito la nuova debolezza di Lui derivata dall’imposizione della competizione con l’Altro, o forse semplicemente distratta in quei giorni dalla presenza dell’Altro che spinto dalla competizione si era avvicinato a Lei cosa che poteva tranquillamente essere stata la sua intenzione (di Lei) fin dall’inizio – finalmente si parlano:
«Hey, ciao, come stai? È un po’ che non ci sentivamo… Ti volevo dire che io ho conosciuto un ragazzo e vorrei provare a fare le cose per bene con lui… Quindi visto che siamo sempre stati bene insieme, vorrei comunque rivederti, però per ora non possiamo finire a letto, va bene?»
– E ora chi cazzo è questo? È l’Altro o è un altro ancora? Con quanti altri maschi sono in competizione? Maremma maiala spacco tutto, ma poi che cazzo significa che non possiamo finire a letto insieme? È l’unica cosa che ci viene bene!
Mai dire ad un trombamico con quanti altri maschi ti stai vedendo. Mai.
Fallo ma non dirlo. Ci sono dei momenti in cui parlare chiaro è veramente tabù, a meno che il tuo scopo non sia quello di ritrovarti fra le gambe un guazzabuglio disordinato e confuso di seghe mentali.
«Ma sì certo, figurati. Non voglio farti pressioni, me l’hai sempre detta questa cosa, quindi se vuoi provare a stare con lui fai pure. Tanto io lo so che non reggerà il confronto con me e che fra poco cambierai idea!»
Questo coglione lascia andare via ‘ste donne fantastiche come se non gliene fottesse mai un cazzo. Lo sbatterei due anni in Sicilia, questione di diventare un essere umano a sangue caldo.
Alla fine i due si rivedono “in amicizia” solo per accorgersi che il loro rapporto può diventare un’amicizia con la stessa facilità con cui Trump può diventare un intellettuale di sinistra.
Cucinano insieme, ridono, scherzano e si fissano negli occhi senza baciarsi.
Io urlo, urlo come un dannato, ma lui mi liquida con un:
– No, sarei troppo scontato se ci provassi ora, dopo quello che le ho detto.
Vorrei cacciargli il suo dannato buonsenso su per il culo, ma non ci riesco.
Lei se ne va senza essere stata spettinata neanche un pochino e nelle settimane successive il rapporto si sfibra in un crescendo di distacco e noncuranza che culmina con una buca via whatsapp da parte di lei, a cui Lui risponde con un rettiliano: “Ok”.
La lotta con l’Altro è finita senza un vincitore.
È strano come a volte nella vita s’incontrano delle persone così perfette che poi, quando è tutto finito e sei da solo, non ti rimane altro da fare che chiederti come cazzo hai fatto a non innamorarti quando eri ancora in tempo.
L’amore è un sentimento stordito e soprattutto ritardatario.
Il problema è che quando togli il sesso ad un rapporto vissuto superficialmente, il risultato è sempre zero.
Non avanza mai una ragione per rivedersi.
Non posso sopportarlo.
– Stupido coglione ma glielo vuoi dire che ci tieni e che ti manca e che la vuoi rivedere e che la vuoi baciare e che la vuoi scopare meglio di quanto potrà mai essere scopata da quell’altro finocchio che tanto non ti dice di no e se ti dice di no chissenefotte? Tanto fate cagare entrambi a restare amici, non potete fare più schifo di così!
– Non c’hai capito nulla. È dall’inizio che blateri cose senza senso.
– Ah sì? Sentiamo allora.
– Se mi fossi voluto mettere con lei, glielo avrei chiesto mesi fa e mi avrebbe detto di sì.
– E allora perché ti sei ammazzato di seghe mentali per tre settimane e non hai fatto NIENTE di quello che ti ho detto?
– Perché mi piace!
– TI RENDI CONTO CHE NON HA ALCUN SENSO??
– Ce l’ha eccome, invece.
– Senti hai perso una delle ragazze migliori che abbiamo mai conosciuto senza fare un cazzo, senza alcun motivo e senza parlare chiaro. Io sono incazzato come una biscia e ti vorrei scartavetrare la faccia quindi ora o ti spieghi almeno con me o mi faccio venire un ictus alle palle seduta stante!
Lui non mi risponde.
Lo fa lo stomaco.
Improvvisamente capisco che il motivo delle sue azioni porta il nome di un’altra donna.
To be continued…
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Bello questo punto di vista “dal basso”!
Una storia che mi ha ripostato alla mente miei eventi passati, che per quanto negativi hanno portato a conclusioni molto positive (dopo anni di pena). Ti auguro quindi di evitarti gli anni di pena e di passare direttamente alla fase “conclusioni positive”.
Se la conclusione positiva è giocare a chiodo scaccia chiodo sono sulla buona strada ;)
ma ti piacciono i Camillas ? Sicuramente li avrai visti al Volume, vengono a suonarci due volte l’anno almeno.
Che cazzo diciiiiiiiiiiii!!
No, non lo sapevo. Devo assolutamente venirli a sentire la prossima volta, ci vado tipo tutte le settimane al Volume e non li ho mai beccati!
Sei fortunato, saranno in concerto al Combo questo giovedì. Dal vivo sono molto più assurdi, due teneroni comunque
Mi piacerebbe dire la mia, ma credo che attenderò quel “to be continued” Che è peggio della settimana di pausa a One Piece..
Penso che uscirà lunedì prossimo, ora c’è Pitti a Firenze, quindi le mie serate saranno impegnate a fare altro che scrivere :P
Mi ha divertito questo nuovo punto di vista. Ma ho fatto fatica a capire fosse Victor all’inizio…lo avevo intuito ma non mi sembrava affatto il suo stile.
Ps. Mo ti devi spicciá a continuare la storia bellino. VOGLIAMO SAPERE. Ora. É come quando le persone accennano a dire qualcosa di finalmente interessante e poi mandano tutto a puttane con un “niente niente”. Hdgsggahzjxjafafag
Victor sa essere d’acciaio o di gomma piuma, volgare o riflessivo, calvo o incappucciato all’occorrenza!
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ooO__(_)__Ooo____
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Cosa sta succedendo qua? hahahahaha
Sono l’unico che vede tutto ciò come una dichiarazione di amore in piena regola?
C’è una sottile linea di confine fra una dichiarazione d’amore e la nostalgia per una relazione. È una distinzione che mi sono appena inventato, ma che funziona benissimo perché sembra avere un senso. Pensaci.
siamo in due
“Improvvisamente capisco che il motivo delle sue azioni porta il nome di un’altra donna.”
per me sta qua la dichiarazione d’amore… e spero che l’altra donna sia sbrincí… che vuoi che ti dica il lato romantico ha sempre la meglio su di me e voglio il lieto fine due cuori e una capanna…
ps da quando esiste il gruppo sto dando un viso a tutti… e rido da far paura… a volte il modo di scrivere è peculiare ed illuminante!!! ad esempio @ Brodino Vegetale non ti facevo così precisino… ????????????
nb ho modificato 1000 volte il post ma come cavolo si tagga… mi sento obsoleta… victor salvami tu!!!!
Pensa te…. io non ho capito una mazza di chi è chi hahaha comunque perché precisino? O.o
riprendi di continuo il povero pdv per ogni minimo errore di battitura… sempre che io ti abbia ben identificato… :))
Ma come, siete in squadra insieme e ancora non vi conoscete? Urge presentazione subito!
nono, se non ricordo male c’e un rugbista di mezzo :D ci tengo ai miei denti!
ma shhh noi mica glielo diciamo!!!! ahahahahahhh
Se lo merita! hahahaha
ahahahhhh!!!! ma allora seiiiii tuuuuu!!!!
@pdv ho beccato anche @ilpianista ma da quando è convivente/semivegano non sta più qua a far baccano… avevo scelto la squadra vincente eh :))
Te scherzi ma sta diventando vegano sul serio. Fra un po’ non gli si rizza più!
Vorrá dire che mi faró le punture di testosterone mentre faccio colazione con il viagra.
Io non ci sono mica nel gruppo!
Penso tu ti sia confusa…
#vegan #crueltyfree
ma dai? pensavo addirittura avessi accettato te la mia iscrizione come amministratore…
no peró #crueltyfree nun se pó legge!!!
Io son tragica, non ne ho identificato mezzo XD @399
ahahahahhh… @BumBum potrei vendere le info, che ne so mi invento un business… :p
A tratti sembrava stessi raccontando quello che spesso e volentieri mi capita, nonostante all’apparenza io sia totalmente disinvolta e anche stronza. Vabbè…quanto pensi de facce aspettà? Dai. Dai. Mò voglio sapè come finisce.
– No, sarei troppo scontato se ci provassi ora, dopo quello che le ho detto.
eddaje con sta storia del troppo scontato… :)
È un cazzo di virus… Se a Lisbona c’hanno la cura dimmelo che vengo
ah mister ma figurati io ce l’ho congenito :) . a lisbona l’antidoto l’ho trovato, me ne sono portato un po qui a torino in mezzo alla neve ;)
@quello che vuole uscire con voi
non c’entra nulla—ma sei finito sul gruppo fb? (grande passo avanti per riuscire a uscire con loro)
@632
sono finito ovunque
http://www.huffingtonpost.it/2016/05/06/relazioni-serie-nostra-generazione_n_9856540.html
@BrodinoVegetale @ProprietariodiVictor quindi non capisco solo voi non riesco a taggare???? prova prova prova…
@VenereFolle , Noi a te riusciamo a taggarti hahahaha
P.S: Forse è un fatto di spazi tra le parole ;)
@brodinovegetale @Brodino Vegetale @BrodinoVegetale @brodino vegetale
non mi pare ci siano altre opzioni…
Bohhhhh
ahahaah, per taggare Brodino devi cliccare sull’omino col + e scrivere il suo nome lì dentro :)
@1 @400 quindi bastava fare questo? anche se ho pensato leggendo ominocol+ che ti fossi fatto un acido al pitti…
Ti ho visto stasera su fox life, davvero avrei voluto nn finisse mai la puntata, divertententissinaaaa… ma di Lisbona hai scritto? Bravo e bello ciao
Alla fine non, sono andato a Lisbona, sono andato qui:
https://storiedelcazzo.com/espellere-una-bionda-dal-proprio-sistema/
Bella
Ehi Proprietario ti leggo ormai da 3 mesi ed è la prima volta che commento: le tue storie sono quasi tutte belle, dico quasi perché ogni tanto ne incontri di fantastiche tipo questa… sarà che sono un tipo sentimentale o semplicemente uno stronzo a cui piacciono i racconti strappalacrime :D
PS. Vorrei cagare più spesso durante il giorno ma così facendo esaurirei le tue storie troppo velocemente… sono giunto ad un impasse