Devo andare per lavoro fuori città, un corso di formazione intensivo sul marketing eccetera.
Orario: 9AM – 22:30PM, per 4 giorni.
Un delirio, ma l’ho pagato un botto quindi sono molto motivato.
Prenoto l’albergo, camera matrimoniale, e imposto Tinder sulla località, tutto come al solito.
Poi rifletto.
– Eh no, a ‘sto giro non sarà possibile trombare
– Oh ma nemmeno siamo partiti che già metti le mani avanti? Altro che marketer, te sei uno smosciapalle professionista!
– E’ solo che non c’è il tempo materiale per organizzare un appuntamento… Poi mi devo concentrare sulle lezioni… No via, saran seghe.
Ero molto convinto di tutto ciò, fino a che, prima di partire, non leggo questo messaggio scritto dall’organizzatore dell’evento:
– Questa è una sfida…
– CHALLENGE ACCEPTED
Arrivo al corso e vedo a colpo d’occhio che è vero, in coda alla registrazione ci saranno si e no 2 ragazze trombabili nel mio range di età.
Una è con un uomo, forse il capo, l’altra – ricciola, capelli rossi e occhi azzurri – la vedo di sfuggita e poi sparisce. La cerco, ma non riesco a ritrovarla in mezzo a quel mare di gente.
– Il fregna-radar non dà segnali. Dov’è la fica?
– Non stava scherzando… Qui per chiavare servirà un miracolo
Lascio perdere momentaneamente la mia ricerca e mi concentro sulle prime due ore di lezione.
Durante la prima pausa caffè, come in un film, entro in ascensore e sento una vocina alle mie spalle:
<<Aspetta aspetta!>>
Allungo una mano per fermare le porte.
Entra lei, la ragazza che avevo visto prima, la chiamerò Merida.
Ci salutiamo con aria cordiale ma tutto sommato disinteressata. Chiedo informazioni, ma a tratti mi distraggo col cellulare.
Usciti dall’ascensore, andiamo insieme verso il bar per prenderci un caffè e parliamo di lavoro, come se fossimo due nuovi colleghi che si sono appena conosciuti. Poi ci salutiamo e torniamo in aula.
La cerco durante la pausa pranzo e la invito a sedersi accanto a me, visto che siamo entrambi da soli.
Mentre mangiamo, faccio PR con alcuni imprenditori seduti al nostro tavolo, ma un paio di volte le metto brevemente una mano sulla spalla per introdurla in un discorso, o la tocco senza guardarla mentre dico agli altri commensali una cosa riferita a lei o a quello che mi aveva raccontato del suo lavoro.
Lei non ricambia, ma io non mi aspetto che lo faccia.
Ormai il gioco è iniziato.
Dopo pranzo, non la saluto nemmeno, stavo parlando con un ragazzo che vuole aprire un business nel mondo delle birre artigianali e mi vado a prendere il caffè con lui.
Tira e Molla su scala temporale, penso sia la cosa che mi viene più naturale in assoluto.
Alla pausa successiva, le chiedo con nonchalance se le va di prendere una boccata d’aria.
Siamo fuori, lontani dagli altri.
Ci conosciamo un po’ meglio, accorcio le distanze, mi interesso a lei, la sfioro con un po’ più di intenzione, mentre parliamo, ma sempre col freno a mano tirato.
Mentre rientriamo le chiedo il numero, con la scusa di beccarla a fine serata e andarci a bere qualcosa post-corso con gli altri.
Tentenna un po’, ma le metto il telefono in mano e lei scrive il suo numero.
<<Ti aggiungo subito!>> le dico, e la saluto
Ho mentito. La ignoro totalmente per tutto il resto delle lezioni, aggiungerla per mettersi a messaggiare come i ragazzini al liceo sarebbe stato infantile e stupido, segnalandole che la sua figa era più importante di un corso professionale che mi ero scelto e pagato, cosa che non è.
Alle 22’35 le scrivo che ero giù con i ragazzi di roma e che se voleva ci poteva raggiungere.
Ci prendiamo una birra tutti insieme e ci divertiamo un casino, poi la riaccompagno all’albergo, bacio sulla guancia e via.
Tira e molla…
Qui non si scherza un cazzo, baby.
La mattina seguente le mando un messaggio:
<<Sono in ritardo, mi prendi un posto?>>
<<Certo, basta che non mi copi gli appunti ;)>>
Senza neanche farlo apposta, le nostre sedie sono messe cosi vicino che se teniamo le braccia sui braccioli, le nostre mani si sfiorano.
Quando succede la prima volta, avverto un tremito nella forza.
– Uuuuuhh
– Effettivamente è una cosa molto intima, ma che in più è anche elettrizzante perché lo stiamo facendo in modo clandestino, senza ammettere nulla agli altri, ma concedendoci segretamente a noi stessi..
– Non c’ho capito un cazzo, ma so che stai svarionando parecchio a livello cerebrale per ‘sto corso quindi mi imbarzottisco per solidarietà!!
– No cosa?!? Aspetta NON E’ IL MOMENTO!
Ho addosso dei pantaloni da completo, incompatibili con un’erezione violenta, quindi tento di infilarmi sotto al banco con la sedia, ma il mio stinco fa amicizia con una sbarra di ferro che sta sotto al tavolo.
<<Maremma maiala che male! Dio Santo…>> dico
<<Ahaha, tutto ok?>> dice
Si si, tutto ok. Soluzione inaspettata e traumatica, ma efficace.
Dopo un po’ lei si stiracchia in avanti, io le accarezzo la schiena, guardando altrove, un movimento leggero e veloce.
Lei si riappoggia allo schienale.
Poi si sposta in avanti di nuovo. La accarezzo più a lungo.
Parte questo tira e molla molto eccitante, esplicito, ma allo stesso tempo clandestino, fatto solo di contatto e distacco, visto che restiamo totalmente in silenzio.
Dopo un po’ smetto, la ignoro per una mezz’oretta per seguire una parte complicata del corso. Lei si rende partecipe e fa la sua mossa, mi accarezza il braccio.
Letteralemente, dal nulla, all’improvviso, e poi toglie la mano.
E’ tutto così fluido, spontaneo e reciproco che mi sto veramente divertendo.
– Senti ma perché non andate a trombare? Che cazzo aspetti?
– No, ancora no, la situazione è eccitante, ma tirarla in uno sgabuzzino sarebbe eccessivo e poi voglio seguire il corso.
– Ma la figa è meglio!
– Si, ma è anche meno importante, e poi io ho un piano.
Il piano è diabolico.
E’ quasi scontato che una giornata così finisca col sesso, talmente scontato che so che lei ci ha pensato per tutto il giorno e che ha avuto tutto il tempo per preparare dei mega filtri anti-troia da spararmi nelle palle nel momento peggiore.
Quindi decido di farla bollire a fuoco lento.
All’uscita ci separiamo per parlare con altra gente, ma poi lei si fa trovare lì fuori, pronta per essere invitata da qualche parte.
<<Hey, ho fissato con tutti gli altri ragazzi, ti vieni a fare una bevuta con noi??>> Le dico
SABAMM
Non viene, dice che è stanca. Le ho spezzato il cuore. Va a letto.
Però oh, quei ragazzi erano davvero simpatici e non mi volevo perdere una serata con loro.
Il giorno dopo è lei che mi chiede se ci sediamo accanto.
Parte subito a tocchicciarmi.
– Muhahaahahahahuuuh
– Ma che cazzo c’hai da ride’?
– Eh, tutto va secondo i piani
– Ao’ ma se volevi te la stavi a scopà ieri, a che cazzo è servito sto piano DEMMERDA?
– Stare coi romani ti fa male. Lascia fare a me.
Passiamo tutto il giorno a fare tira e molla peso, entrambi partecipi, spariamo ferormoni in faccia ai vicini di banco con ignoranza.
Dopo il corso la invito a bere una cosa con me, siamo finalmente soli.
Le accarezzo le gambe, ha le calze a rete.
Mollo la presa e le dico:
<<Le tue calze sono decisamente pornografiche>>
<<Le tue mani lo sono di più>> risponde
Tento di baciarla, si scansa.
– What??
– AO GENIO DEL MALE, TE LA STAI A PRENNE’R CULO!!
La accuso scherzosamente di essere imbarazzata (è una mini imprenditrice con le palle, l’imbarazzo non fa parte del personaggio) e lei mi dice:
<<Si, ma non per te, guarda lì.>>
C’è altra gente del corso, nel locale.
<<Quello lì, prima, mi ha chiesto di uscire>>
<<E’ figo, che ci fai qui con me??>> dico
<<Scemo, dai finisci la birra, andiamocene>>
<<Ok>>
Usciti, inizio a sfotterla perché è divertente.
<<AHAHAH chissà cosa penseranno ora gli altri corsisti!!! Ci hanno beccati in pieno! Diranno Oh ma quei due sono entrambi di Firenze? Ma no, lei è veneta! No dai, ma come.. si sono conosciuti qui al corso? Da due giorni e basta?? Eppure mi sembrava una ragazza di sani principi!!>>
Lei ride e mi dice di smetterla, mi spingiucchia.
La prendo e la bacio.
Parte un’appolipata degna di nota.
<<Ti sbatterei al muro>> le dico, per alimentare un dialogo costruttivo.
Poi penso…
– Minchia, dove cazzo la scopo??
– ‘ndo te pare!
– No aspè..
Penso che sarebbe difficile giustificare al mio capo l’aumento della fattura. Cioè, forse no, capirebbe benissimo e mi darebbe pure una pacca sulla spalla, per poi dirmi subito dopo che però il sovrapprezzo me lo pagavo da me.
70€
Col cazzo.
La accompagno al suo albergo.
Arriviamo lì davanti e aspetto che mi inviti a salire. Non lo fa. Mi guarda e mi bacia, mi bacia, mi bacia.
Anche basta.
<<A questo punto non c’è da girarci in torno…tu lo sai che io ti voglio, e sai anche che una parte di te mi desidera, questo però non significa che se saliamo dobbiamo scopare per forza, l’ultima parola spetta in ogni caso a te, quindi dimmi… Vuoi che me ne vada via o che ti accompagni su?>> dico
– Ma quante vaccate stai a sparà?
– O mi dice di sì, o per me può anche sfinirsi di ditalini stasera.
Normalmente le ragazze non vogliono prendersi la responsabilità del sesso, né della decisione del sesso, né di nient’altro, a dirla tutta.
Gridano all’emancipazione, ma quando le cose si fanno serie con un uomo, tornano femmine. E’ naturale, fa parte del gioco.
Per questo motivo, di solito per scopare al primo appuntamento, si usa un bluff: “sali da me, ti faccio sentire quella canzone di cui ti parlavo, però solo 5 minuti, poi ti riaccompagno che domattina c’ho da alzarmi presto”.
E’ un inganno, però è un inganno buono e condiviso, perché lo sapete tutti e due che in realtà state andando a trombare.
Ma almeno ti prendi tu la colpa, lei potrà dire alle sue amiche che non se lo aspettava e, se le cose vanno male, potrà rinfacciarti per sempre che hai colto il suo illibato fiorellino fregandola con una mossa alla vigliacca, perché altrimenti lei, essendo preziosa e pura come l’acqua di sorgente, non sarebbe mai salita in casa tua sapendo che l’avresti trombata.
Il bluff è una balla socialmente accettata, ma a me non è mai piaciuto più di tanto, proprio perché è insincero.
Quindi in questo caso ho cercato di agire diversamente.
Sia perché avevo già una trombata fissata per il giorno dopo, sia perché che cazzo di scusa mi invento per salire in camera d’albergo? Guardare le finiture dei mobili della camera? Via su… Anche se ci conosciamo da poco, in un caso come questo, o mi vuole trombare o no, niente giochetti.
Non volevo assecondare la sua ipnosi di condizionamento sociale.
Ho cercato di svegliarla.
Volevo che si sentisse abbastanza libera da ammettere di volere il lillo.
Sogno un mondo senza bluff.
Lei mi fa cenno di no con la testa.
– COJONE!!
– No, ho fatto quello che mi andava. Che se la tenga, non me ne frega davvero nulla
Come Copperfield, svanisco in un secondo e mi rimaterializzo a letto.
Il giorno dopo, nessuno dei due tiene il posto all’altro, decido di usare la giornata per fare PR con i vari imprenditori presenti in sala e di lavorare un po’.
Dopo pranzo la cerco e la saluto con un bacio sulla guancia. Le dico di aspettarmi all’uscita, per rientrare insieme.
A fine corso, la prendo sottobraccio e l’accompagno all’albergo.
Arrivati davanti all’ingresso, mi fa:
<<mi accompagni a prendere le valige in camera?>>
<<Si, certo>>
– Aò!
– Che c’è?
– Ma stamo annà a scopà?
– Cazzo… Aspetta… OMG E’ lei che sta bluffando me!!
Shcopareeeeeee!!!
Entriamo in albergo e lei dice alla receptionist che aveva lasciato le valigie in camera.
<<Si guardi signorina il concierge le ha già portate giù, le può prendere qui nell’atrio>>
Lei è visibilmente delusa, e risponde con un <<Ah..>>.
– Merda.
– La stàmo a pija ner culo, vero?
– Eh già.
Ormai il bluff va concluso, e lei mi indica la sua valigia. Un trolley da 3kg con le rotelle… E vabbè…
La accompagno alla macchina.
Ci guardiamo.
<<Beh, allora ciao>>
<<Si ciao>>
La bacio.
Noto che la sua macchina ha i vetri oscurati.
<<Figa la macchina, mi fai vedere com’è dentro?>>
Chi di bluff ferisce, di bluff perisce.
Dopo 3 secondi, ci stiamo mettendo le mani ovunque.
No, non abbiamo scopato. La via era piuttosto trafficata e francamente non mi andava di correre il rischio di farmi arrestare, ma mi sono comunque tolto una piccola soddisfazione.
Detto questo, continuo a sognare un mondo senza Bluff, dove anzi la ragazza si senta libera di invitarmi in camera per scopare anche se ci conosciamo da 1 giorno – consapevole che non c’è alcun giudizio da parte mia e che quello che vogliamo io e lei in quel momento è l’unica cosa che conta e che la società e le amiche rosicone devono restarne fuori.
Ci arriveremo, cazzari, ci arriveremo.
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Ao, te sarai anche felice, ma io ti odio, me dovevi spignere de arroganza per strada la sera prima. Cojone!
Prova ad immaginare un mondo senza bluff. Una roba diretta, schietta, senza mezzi termini, senza hype.
Una roba alla chat fra froci: Attivo, Passivo o entrambe?
So sad.
Se conosci il gioco di carte che qui si chiama Merda, il bluff è esattamente quel gioco. Ti passi le carte fino al momento giusto, ma se sei sufficientemente scaltro, con la giusta finta, vinci la mano senza fatica. Senza il bluff, il sesso, con queste determinate prerogative, sarebbe come giocare a carte scoperte a merda.
Il punto è che la donna, tende spesso volentieri a perdere di proposito. Comprendo. Scoccia.
Da un punto di vista femminile, ti posso dire che non è questione di insincerità, è che… quel passamano di carte… l’hype che si genera… è forse una delle cose più spettacolari di quel gioco demenziale.
Le tattiche per capire le carte dell’avversario, il non mollare la carta per cercare di sbirciare quella che ti arriva, è lì… il bello di quel gioco. Non quando poi finisci e ti massacri le dita su un mazzo di carichi di merda.
E le donne sono così, non è che hanno paura di ammettere di aver voglia di scopare o di prendersi le proprie responsabilità, credimi… ti farei fare un giro in uno spogliatoio femminile dopo l’ora di punta per dimostrarti quanto camioniste sessualmente si possa essere mentalmente, è che quel gioco, per molte, è una droga in infusione tanto che spesso, poi alla fine non te ne frega davvero un cazzo di scopare… <> (cit. spogliatoio)
Ergo, arrivate al punto di non ritorno, mollano la mano e ti lasciano vincere agile. Perchè ti dispiace da un lato smettere di giocare e dall’altro hai la statistica mondiale delle scopate femminili in cui te ne va liscia una/due su dieci, il resto te le fai andà e cristoddio non c’è verso, c’hai paura… paura che sia una solita banale scopata che Meh… facevo meglio a scofanarmi un vagone di gelato sul divano.
Ed è sempre stato divertente questo aspetto, perchè è un concetto sempre vago e incomprensibile… questo della donna. E’ una roba che a volte viene letta come: “una che scopa solo se vuole le storie serie” “una che se la tira ce l’ha solo lei” “una che non ha mai visto cazzi in vita sua” ecc ecc… E’ un aspetto dalle molteplici sfaccettature dove la donna sguazza e si prende via via la definizione che più gli torna meglio, diversa, ovviamente, da quella di ammettere di essere troia dentro e volere una scopata con i controcazzi dopo del sano hype… cristoddio. Una di quelle da endorfine ai massimi livelli, che “oh scusa sò fidanzata-sposata-suora-lesbica si, ma fanculo! ne valeva comunque la pena”. E sono rare.
E volere che una donna possa ammettere di essere troia, è sbagliato. E’ un concetto sdoganato questo. Sdoganato e archiviato dai tempi di Eva. La donna è fatta per sgravare figli e in un solo modo li sgravi… E alle donne non piace parlarne, è… brutto! L’acqua bagna… Tu non conosci una persona e gli parli di quanto l’acqua bagna, è una cagata di discorso, si sa, bon, avanti… parliamo di altre proprietà dell’acqua.
Non so se mi spiego.
Sei un buon giocatore di carte forse proprio perchè giochi senza innescare la banale discussione sulle capacità umettanti dell’acqua, e hai quel giusto timeing di pazienza che serve.
Non ti lamentare che ti va di lusso.
Un’argomentazione “vera” su questo blog non me l’aspettavo, grazie per esserti presa la briga di scrivere :)
Poi vabbè, non ho capito proprio tutto tutto di quello che hai scritto – sulle capacità umettanti dell’acqua mi hai un po’ perso – ma sul problema di fondo siamo d’accordo.
A volte vi piace perdere di proposito – che, tradotto in linguaggio maschile, significa “non sono stato abbastanza bravo nel sedurla”.
Questo fa scattare una serie di meccanismi di “sfida”… Con te che non me la vuoi dare, ma poi ti accorgi che ce l’hai già dentro ed è troppo tardi, allora te la fai prendere bene e continuiamo a vederci per un po’. Che senso ha?
Tutto questo per dire: non giochiamo a merda, giochiamo a scopa.
Sono con il cellulare nel traffico ma leggendo questa risposta mi sono fermato per 3 motivi.
1.Immagine annessa accanto al nome (devo capire dal computer poi il perché)
2.Risposta lunga che ho lento alla velocità della luce dopo 3 persone che mi suonavano perché la fila si muoveva.
3.Io da uomo diretto e schietto riesco a fare cose che con il mio aspetto fisico (pari a quello di un tonno rosso invecchiato male) ho successo con alcune donne che persino io mi chiedo “come cazzo hai fatto?”
Dopo queste 3 ragioni che mi hanno fatto, per la prima volta da quando è aperto il blog, rispondere al commento di qualcuno mi sono detto…. MA CHE CAZZO STO FACENDO? MI METTO A DIRE COME LA PENSO E COSÌ DARE INSEGNAMENTO GRATUITO AI MIEI CONCORRENTI? MA COL CAZZO …. Però ormai avevo scritto il perché mi ero fermato, analizzato e usato del mio tempo… quindi lo posto comunque anche se in realtà non dico niente, comunque LA ZIA hai il mio apprezzo
Mi è sfuggita una cosa: non poteva venire lei da te?
Comunque, grazie per l’ennesima storia, Maestro:)
si, ma avrei dovuto pagare 70€ di sovrapprezzo per la camera d’albergo! Col cazzo! xD
Ah, ecco.
ma non avevi già la camera matrimoniale?!?
Si ma una matrimoniale la puoi pagare per uso singolo o per uso doppio e il prezzo cambia, nel mio caso di 70 €
Non posso che dire “il risveglio della forza” , bentornato giovane padawan, mi hai fatto molto felice leggendo questa storia, tornano ad essere divertenti e di caccia vera , chapeau
La Forza è con me, Maestro. Prometto di usarla degnamente… Per andare a caccia di oche selvatiche!
Tentare un “andiamo ugualmente in camera per vedere se hai dimenticato qualcosa” ?
Sono sicuro che l’hai pensato, ma non capisco perché non l’hai quantomeno abbozzato. Era in ritardo con il check-out dell’albergo ?
Comunque è sempre stimolante leggere una storiadelcazzo ?
Francamente.. Non c’avevo proprio pensato! ahaha
Ho capito: eri da Frank e sei nella community di IS.
Piacere di conoscerti, fratello
Piacere mio ;) devo dire che dalla mail che hai lasciato, forse ho capito a che “tribù” appartieni, se mi passi il termine.
Comunque, se ci sei, ci vediamo a MM a fine mese!
No, no, non sono bardolliano ;)
Si ci sono a MM, ci si becca li.
Complimenti per il blog.
Chissenefrega degli altri!
Ragazze, datela a chi riesce a prenderla!
I WANT TO BELIEVE
Comunque io in una camera singola (con letto singolo) ci sono andate per ben due volte, con la stessa persona ma in alberghi diversi. E nessuno ci hai mai chiesto un sovrapprezzo. Tenta, può essere che dica culo anche a te ;)
Ps. I bluff stanno sul cazzo anche a me. Ma nel mio caso le amiche sono tutte sono easy e mi lasciano fare, gli amici uomini invece mi guardano di merda solo perché ho deciso di andare a letto con uno perché mi andava. Quindi magari sarebbe il caso di evangelizzare anche gli altri uomini, oltre alla società e alle amiche rosicone.
Che brutto quando la ragazza ha paura del giudizio e quindi, anche se non vorrebbe in realtà, perde l’occasione.
Che poi quale giudizio? Se entrambi abbiamo voglia di fare sesso dopo che problema c’è? Io continuo a non capirle, anche se ho amiche così.
Paura del giudizio…per me si chiama valutare le situazioni…
una GIOVANE imprenditRICE ambiziosa che cerca di riuscire in un contesto lavorativo nel quale non rappresenta neppure l’1% ,non se la gioca la credibilità (che magari ancora non è riuscita a guadagnarsi) per una scopata…
ha giocato senza sputtanarsi e all’ultimo giorno (“zona sicura”) ci ha provato… il fatto che non sia andata bene sarà stato un lieve rammarico per lei…
RARAMENTE una scopata di “passaggio”cambia la vita (che sia persa o che sia fatta), giocarsi la “professionalità” invece la cambia la vita…
SI SIAMO ANCORA NEL MEDIOEVO E LE DONNE FATICANO PIÙ DEGLI uomini per essere prese sul serio, soprattutto se sono belle!
Non so giustificare le tue amiche però! ;-)
Una donna che non bluffa è un danno per l’uomo. La parte primitiva del cervello maschile ha bisogno di credere di star investendo in una donna che non porterà in grembo i geni di un altro, ma i propri.
Per ora siete in pochi ad aver spiegato al Victor l’esistenza del preservativo.
Detta in termini da storie del cazzo… Quando ho incominciato a non bluffare, mi sono ritrovata a consolare sconosciuti in preda ad ansie da prestazione.