Decamerone Cazzone ep. 2: Grande Orgasmo Cucciolotto

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Storia di una Victorina che dopo un due di picche decide di reagire come solo una donna può fare: invitando 12 uomini a casa sua, tutti amici del tipo che l’ha rimbalzata.

Kudos per l’intraprendenza ahahahaah.
Oioi…

Buona lettura



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Decamerone Cazzone, ep 2: Grande Orgasmo Cucciolotto
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Dopo aver marciato per 3 mesi nei più aridi deserti, afflitta da una funesta secchezza di sesso dovuta sia alla mancanza di materia prima che ad un blocco psicologico grosso come la Ka’ba de La Mecca…

(derivata dall’epilogo della mia scopa-amicizia con Grande Orgasmo)

…ho finalmente intravisto la fine di questo Medioevo delle mie Scopate Vitae e mi sono gettata esausta ed assetata sulle sponde della prima oasi incontrata lungo il mio debilitante cammino.

Il Rinascimento della mia vita sessuale, nella realtà dei fatti si è rivelato un Barocco: l’acqua dell’oasi in cui mi sono gettata aveva proprio il gusto di una vecchia minestra riscaldata.

[Traduzione di Victor per i maschi: si è lasciata, non ha chiavato per tre mesi e poi è tornata a letto col suo ex]

Comunque sia, con qualcosa nello stomaco mi sono rimessa in cammino e sono rientrata in città. Causa: assunzione come Personal Shopper.

“Felicitations!”

In breve: la sottoscritta squattrinata studentessa fashionista, trascorrerà il prossimo anno scolastico bazzicando tra le più importanti boutique di lusso ed alta orologeria, incredibilmente ben pagata per possedere buon gusto e strisciare American Express Centurion al posto di ricchissimi sceicchi arabi.

Non poi male come lavoretto durante gli studi, no?

Nell’attesa che la macchina lavorativa si metta in moto attraverso briefing ed incontri vari, me la chillo.

Ho appena traslocato (per la terza volta in 5 mesi) e divido l’appartamento con 6 coinquiline.

Una decina di scatoloni ricoprono il pavimento della mia nuova stanza, pertanto approfitto del tempo libero per sistemarla un po’, inizio quindi a tappezzarla con le mie locandine preferite e quell’ammasso di cianfrusaglie accumulate durante la “teen age” che una comune ventenne non ha ancora trovato il coraggio di bruciare nel camino.

Compro pure un’orchidea, ed una piantina di basilico istantaneamente catalogata dalla mia coinquilina francese Julie come il classico oggetto cliché dell’italiano all’estero.

La novità mi mette di buon umore: amiche nuove, casa nuova, NUOVO GRAAAAANDE LETTO che dopo aver testato in solitudine per ben 2 giornate consecutive (dopo tutto sono in vacanza), credo debba essere ora condiviso con il prossimo (quanta solidarietà).

A questo punto, nuda tra le lenzuola, probabilmente annebbiata dal mio ultimo orgasmo, spinta da un’eccitazione irrefrenabile, scrivo all’ultima persona a cui mai avrei dovuto scrivere ma all’unica a cui avrei voluto farlo: Grande Orgasmo.

Per la serata c’è in ballo un cinema all’aperto sul lago con la nostra compagnia, tuttavia le previsioni meteo non fanno ben sperare.

Non mi faccio sfuggire l’attimo.

Audace. Forse al limite della decenza.

Incredibilmente sicura delle conseguenze di questo esplicito invito tra le mie gambe, mi catapulto fuori a cercare un nuovo completino intimo all’altezza delle aspettative poste nell’interlocutore, ma proprio nel momento in cui sono alla cassa per pagare, vedo arrivare LA RISPOSTA:

“Hey! Apprezzo molto il tuo invito… ma stasera alla fine ho già preso altri impegni. Poi a me i cineforum non sono mai piaciuti troppo… sentire cosa pensa la gente dell’arte è stupido. Si è spettatori al cinema, mica artisti, men che meno critici.”

._________.

Credo fermamente che questo messaggio sia l’emblema dell’estinzione del genere maschile etero sulla terra e dell’avvento di un pianeta in cui donne e gay manderanno avanti la specie da soli.

Qualcuno mi dica quale altro impegno di un’importanza esagerata in un venerdì sera di pioggia può prendere il sopravvento su una notte di sesso straordinario?

Preferisco rispondermi da sola: NESSUNO.

E poi da quando nel sesso si è spettatori?

Evidentemente l’unica spettatrice quella sera avrei dovuto essere io; costretta a trascorrere i miei tradizionali 15 minuti spulciando tra le centinaia di categorie su Pornhub alla ricerca di un filmino di una qualità leggermente superiore a quella standard in cui gli uomini al posto del cazzo hanno una trivella automatica.

Ora del collasso a letto prevista: 22.30.

In uno stato mentale tra il “cazzomene/nonesiste/stronzo”, decido che dopo aver preso un palo in fronte grosso come la Burj Khalifa il modo migliore per sfogare la mia frustrazione sia un po’ di sano shopping.

Smarritami tra le migliaia di canottine bianche da 9.99 di Zara che solo a toccarle prendi fuoco…

Stordita da quel sottofondo di deephouse estiva dalla vaga nota nostalgica tipica del periodo saldi…

Irritata dalle violente correnti di donne che mi spalleggiano manco fossi un giocatore di calcio storico fiorentino per avere l’ultima perfetta imitazione del mocassino Kenzo…

Me ne torno a casa e mi butto sul mio letto sfatto sbuffando.

Improvvisamente, presa da una rabbia irrazionale, afferro il telefono e scrivo sul gruppo WhatsApp della compagnia, di cui fa parte anche Grande Orgasmo.

“SIETE TUTTI INVITATI A MANGIARE DA ME”   
(visualizzazione di Grande Orgasmo)

Se un pene altezzoso non voleva darmi quello che volevo, altri 10 peni avrebbero senz’altro reso la mia serata piena di risate.

Così con 4, 5, 6, 12 conferme alla proposta di un’ottima pasta scotta nella mia cucina 4 x 4 metri, corro a comprare gli ingredienti per la cena.

Non appena mi metto ai fornelli, sento come che quella cena avrebbe avuto un effetto terapeutico sicuramente maggiore che un’intera giornata di Shopping.

Con appuntamento da me per le 20.30, ci sediamo tutti a tavola alle 22.00. Giusto per non farmi mancare l’essenziale, i boyz mi hanno portato del vino ed una boccia di Martini.

Sono felicemente soddisfatta dell’improvvisata reunion: atmosfera super chill, musica giusta, cazzate su cazzate, io che tento di entrare goffamente nel personaggio di padrona di casa/chef e per questo sono conseguentemente sfottuta dall’allegra tavolata.

Il mio entusiasmo però aumenta esponenzialmente a causa di un altro fattore inaspettato: la presenza di Cucciolotto.

Cucciolotto è un P U R A M E N T E B E L L O, cioè uno bello come un putto che invece di sputare acqua dall’alto di una fontana, sputa, nella mia mente alterata, parole pregne di sensualità tipo:
“Ti voglio mia”,
“Naufraghiamo nel tuo letto”,
“Voglio assaporarti”.

In questo trip estasiante ed ipnotico sento qualcosa ribollire nello stomaco, e no, non è una vecchia minestra riscaldata, quanto più un bicchiere di Chardonnay trangugiato 7 mesi prima che aveva iniziato a darmi alla testa solo ora.

Il mio istinto felino mi avrebbe portata probabilmente a far cadere bicchieri e piatti giù per terra, gattonare sul tavolo fino a raggiungere il suo posto opposto al mio, e limonarlo davanti a tutti i commensali.

Tuttavia, mi accorgo che al limite della decenza sono già pervenuta qualche ora prima e che è forse meglio optare per un’altra strategia; sfrutto un momento in cui l’attenzione è totalmente concentrata sul significato del turbante del mio amico sikh Gogo e chiedo pressoché innocentemente a Cucciolotto: “HAI PER CASO GIA’ FATTO UN GIRO DELLA CASA?”

Il suo sguardo fa trasparire un leggero disappunto, ma sono abbastanza certa che abbia intuito i miei piani.

“No, non ancora…”

“COSA STIAMO ASPETTANDO?”

Iniziamo il tour.

“Bene, questa è la camera di S. questa è quella di B., poi c’è quella di A.,T.,T.,I.,M.,I….”

All’incirca 40 secondi dopo siamo costretti ad una deviazione del tour per soffermarci su un particolare che merita decisamente un approfondimento, il mio letto.

…Si leva la maglietta, mi prede i fianchi facendomi rotolare su di lui, continua a baciarmi muovendomi su e giù sempre più velocemente, poi cerca di spogliarmi ma sono restia, ci sono altre 10 persone in cucina, non possiamo eclissarci, e poi  non ho voglia di fare in fretta, se vuole avermi dovrà comportarsi come un lupo paziente.

Rientriamo in cucina, giudicati dagli occhi colpevolizzanti degli invitati, il mio rossetto è scomparso e non è una cosa che passa generalmente inosservata considerando che non lo tolgo quasi neppure per andare a letto.

Ignoro le battute maliziose e lascio che la serata proceda.

All’una sono ancora tutti pigliati bene a tagliare cetrioli per il Gin tonic, a me sta salendo l’abbiocco, non appena parte “Someone like you” di Adele, per evitare una morte certa, mi affretto a sparecchiare la tavola con l’obiettivo di dare il chiaro segnale agli invitati che forse è giunto il momento di tornare a casina.

Il segnale viene recepito.
Tutti partono, Cucciolotto resta.

Possiamo finalmente riprendere da dove eravamo rimasti, del resto, dopo aver inaugurato il suo nuovo letto 7 mesi prima, non potevamo sfuggire al rituale non inaugurando anche il mio.

Mi sfila la maglietta, accarezza dolcemente le mie guance e mi fissa con i suoi luminosissimi occhi blu per un istante sussurrandomi: “Hai davvero un bellissimo intimo”.

[Jingle di chiusura:]

La storia t’è piaciuta?
T’ha fatto cagare?
Poco male, tanto la potrai votare!

[/Jingle di chiusura]

Illustrazione 2 del Decamerone Cazzone – bei capelli

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