Nei periodi turbolenti della vita di un uomo, non c’è niente che possa sanare il suo cuore come l’amore di una madre.
Ovviamente non sto parlando di mia madre, ma di una che mi posso trombare. Una MILF!
Io e Milfetta ci sentiamo da diverso tempo, è una coetanea, assidua lettrice di queste storie, innamorata del suo stesso culo (di cui ormai ho una collezione fotografica sul cellulare) e madre single di una bambina oggettivamente bellissima.
Mi invita a passare un weekend a Coglioncello di Mare. Accetto.
Il giorno stabilito, salgo sul treno e le scrivo un messaggio per annunciarle il mio arrivo:
“E vengo al mare da teeeee. Senza tante paroleeeeee, ma con in manoooo un metro di Victor per teeeeee!”
“Ahahaha, ma sarai un cretino?”, mi risponde.
Esco dalla stazione col mio zainetto in spalla e respiro a pieni polmoni.
Ahhhhh, mare.
«Che problema hanno i tuoi capelli?», mi fa Milfetta venendomi incontro.
«Ciao. Perché?»
«Ti sei pettinato come un pappone.»
«Magari lo sto diventando!»
«Mmmm… Allettante.»
«Tu sarai una delle mie predilette.»
«Lo sarei a prescindere, Victor non potrebbe mai fare a meno di me.», dice sorridendo.
La prendo e le do un bacio. Mi guida verso la macchina. Palla di Moccio (sua figlia) è incatenata al passeggino. Diavolo 1 (il cane), dorme di fianco. Per ora tutto è tranquillo.
Arriviamo alla casa, un piccolo appartamento al centro di un terreno di diversi ettari, come un unico neo sulla schiena di una donna. Il terreno è incolto e più che a un giardino assomiglia a un bosco. Alcuni alberi caduti colorano di marrone torrido il verde dell’erba. Sento il brusio delle api e il cinguettio degli uccelli. Mi avventuro verso la parte centrale di questo boschetto, ansioso di mescolarmi a quella natura brulicante.
«Occhio che ci sono i serpenti!», urla Milfetta dalla cucina.
– Aaaahhhhhhhhhhhhhh!
– Ahahahah sei veramente una checca!
L’interno dell’appartamento da cui non uscirò mai più è spartano, ma dotato di ottimi strumenti di protezione contro le vipere. Lì, riesco finalmente a vedere uno scorcio di vita familiare: la mamma cucina, la bambina strilla, il cane struscia il culo sui cuscini, le cose si mettono in disordine da sole, io respiro.
Il primo problema che si pone quando esci con una MILF, è che non puoi scopare quando vuoi tu, ma solo quando la prole lo concede. Milfetta mi assicura che Palla di Moccio è ben educata e si addormenta tutti i giorni alla stessa ora. Basta farla stancare prima.
– Sai cosa fare?
– Sì, ho un piano.
Quando arriviamo in spiaggia a Coglioncello di Mare, prendo Palla di Moccio e le faccio fare una Spartan Race sulla spiaggia fino alla città successiva. All’inizio sembra contenta: corricchia sul lungomare, saluta gli altri bambini con rudimentali cinguettii da mocciosa, accarezza ogni singolo cane che incontra, si spalma la sabbia in testa e non si gira neanche una volta per cercare sua mamma. Dopo un’oretta buona si scaricano le pile e si spegne. La prendo in braccio e la riporto all’ombrellone. Missione compiuta.
«Ahahah, l’hai fatta stancare per bene!», mi dice Milfetta quando la raggiungiamo.
«Veramente sono arrivato fino al bar e poi le ho fatto respirare il gas dei fornelli, avevo letto da qualche parte che fa svenire i bambini, e infatti…»
«Eh?»
«No, nulla.»
«Sarà bene… Ma insomma tu che mi racconti, che stai facendo in questo periodo, a parte deprimerti?»
«Mah, c’è questa tipina di Tinder con cui mi vedo, ogni tanto sparisce, poi torna quando vede che non la cerco eccetera. La mia vita assomiglia ad un disco rotto.»
«Legge il blog?»
«Sì, le ho passato il link dopo averci fatto sesso. Lo faccio sempre.»
«Allora senti, ti spiego… Tu le passi il link al blog, questo le dà accesso gratuito a te, nel senso che lì c’è scritto cosa ti piace, cosa no e cosa deve fare una ragazza per colpirti. Una ragazza che legge quella roba ed è interessata a te giocherà di conseguenza. Non dimenticarti che ti rapporti a ragazze solitamente più piccole di te e che quindi ancora pensano di poter cambiare una persona perché LORO, proprio LORO la faranno cambiare. È una fase che tutte attraversiamo, e i giochetti che sta facendo lei sono i soliti che portano erroneamente a pensare di far capitolare un uomo.»
«Dura è la vita. Concordo su tutto, tranne sul fatto che ci sia una soluzione a queste dinamiche.»
«Ho per caso detto che esiste una soluzione?»
«No. Stavo parlando a me stesso. Continuerò ad accettare passivamente la vita così com’è.»
«No tu non è che sei passivo, sei solo tremendamente paranoico.»
«Ottimo.»
«E meno impulsivo, quasi niente, di quello che vorresti invece far credere, e che ti piacerebbe essere.»
«Grazie, e tu invece come te la passi?»
«Benissimo, ho un nuovo toyboy di 18 anni. Al limite dell’arresto.»
«Capolavoro. Come vi siete conosciuti?»
«Sono andata a citofonare a casa dei vicini e, con la faccia di merda che ho, mi sono presentata, ho detto che ero la vicina e che sentivo sempre musica e, visto che non rompo le palle nonostante io abbia una bambina piccola, ho chiesto di potermi unire alla festa.»
«Ahahahahah e loro?»
«Ovviamente mi hanno fatta entrare subito con tutti gli onori. Il diciottenne si è innamorato all’istante.»
«Lo credo bene, con queste chiappette!», dico, e le tiro un morso sul culo.
«Hai visto che culetto? Ci sono quasi. Sono praticamente uguale a quando ho sfornato quel piccolo mostriciattolo, che ne dici?»
«Dico mi dispiace quasi doverti cedere al toy boy.»
«Ah ma il mio toy boy preferito resti tu! Sei così carino e interessante.»
«Wow, un complimento! Mi fai emozionare.»
«Primo e ultimo che ti faccio, ritieniti soddisfatto fino all’anno prossimo.»
«Mi riterrò soddisfatto quando saremo nel tuo letto stasera.»
– Che classe.
– T’è garbata questa, eh?
– Ti farei un inchino, ma sono incastrato tra la retina del costume e la palla destra, mi raddrizzi per favore?
– Certamente.
Mentre torniamo a casa penso per la prima volta al fatto che sto per scoprire com’è la vagina di una donna che ha partorito. Non mi sono documentato, e un sacco di dubbi affollano la mia mente, quindi cerco di preparare Victor.
– Allora, senti. Visto che ogni volta che c’è qualcosa che ti turba tu t’ammosci, ti avverto. Dobbiamo stare qui tutto il weekend e non sappiamo cosa ci aspetta. Potremmo trovare una vulva sfrangiata, acciaccata o tutta sbertucciata. Devi essere pronto!
– Guarda che la figa mica è fatta di cartone.
– Sì vabbè, tu non farmi fare figure di merda!
– Mai successo.
– Un sacco di volte.
– Vai a trombare e smettila di stressare Victor, colui il quale non può essere misurato perché infinitamente glande!
Arriviamo a casa, mettiamo a letto Palla di Moccio, cacciamo Diavolo 1 in giardino e ci lanciamo sul letto.
– TREMA DONNA POICHÉ IO MI MANIFESTO A TE.
– Non ti sembra di esagerare?
– Taci e predisponi la femmina!
Poche cose sono belle quanto baciare la pelle salata di una donna appena uscita dall’acqua, mentre le tiri il laccio del costume, che cede e svela il segno bianco dell’abbronzatura.
Faccio per leccargliela, e alla veneranda età di ventotto anni scopro che la vagina di una donna che ha partorito è… una vagina.
Non cambia sostanzialmente nulla, le mie preoccupazioni erano inutili. Anche la presenza della bambina che dorme a un metro da noi mi turba meno di quanto avrei pensato.
Poi però iniziamo a scopare e qualcosa mi distrae. Sento un grugnito provenire da sotto al letto. È Diavolo 1: quel coso pulcioso è appena rientrato dal giardino e ci sta fissando. Odio scopare mentre qualcuno mi fissa, specie se si tratta di un cane che rantola e cerca di arrampicarsi. Per fortuna non ci arriva, penso, ma non faccio in tempo a concludere la frase che l’orrore mi penetra un orecchio: sento un distinto insieme di suoni bestiali, una cacofonia di slurp, slosh, spotsh slurp slushshrpshiup.
«Ma che fa il tuo cane, si sta segando?»
«Sì, lo fa spesso.»
«Ok.»
– DIO CHE SCHIFO IL CANE SI È ARRAPATO GUARDANDO NOI CHE SCOPIAMO.
– No no, non farmi ammosciare, dai tienila alta, tienila alta!
– Non ci riesco sto continuando ad immaginare di leccare il cazzetto duro e peloso del cane!
– MA COME CAZZO TI VIENE IN MENTE UNA COSA SIMILE?!
– Perché sento il suono!
– Accidenti alle tue corna… Bombata a pistone prima che sia troppo tardi. Ora!
Inizio a chiavare Milfetta in modalità bombata a pistone* e riesco a venire prima di perdere l’uso del cazzo.
Nota*= La metodica è semplice, basta mettere la tipina a pancia in giù, lunga distesa, afferrarle saldamente le maniglie dell’amore con entrambe le mani e scoparla in modo barbarico urlando “UUOUOAUOARHGHUGHHHHH” – alternando spinte pelviche repentine a tirate possenti di braccia per raggiungere la massima velocità possibile.
Tipo così ma un po’ più giù.
Io e Milfetta restiamo a letto per farci due coccole durante il periodo refrattario. In quel momento, Palla di Moccio si sveglia, viene presa e messa nel letto con noi. Io sono ancora nudo. Palla di Moccio si aggira per le coperte con aria fintamente innocente, poi tira su la trapunta, mi guarda, squittisce di curiosità e cerca di afferrarmi la minchia.
«Ooooooooh, ma che faiiiiii!», urlo imbarazzato.
Milfetta scoppia a ridere e non fa assolutamente niente per salvarmi da questo momento di difficoltà, allora sollevo Palla di Moccio con una mano, mentre con l’altra tiro su la coperta. Poi mi rimetto il costume facendo un gran casino sotto alle lenzuola.
– Ok, sei salvo.
– Non permettere mai più a Palla di Moccio di avvicinarsi a me. Mi fa venire i brividi essere toccato da quelle manine.
Mi alzo e vado in bagno a farmi una doccia. La porta del bagno non si può chiudere a chiave, così come tutte le altre porte della casa, e la doccia è separata dal resto del bagno solo da una tendina rosa con i fiori. Mentre cerco di insaponarmi quel punto irraggiungibile in mezzo alla schirna, Palla di Moccio apre la tendina e mi afferra la cappella a due mani.
– AAAAAAHHHHHHHHHHHH
«No. No. Smettila. Vai a giocare col cane.»
«Ghu ghu, pa pa pà!»
«Milfeeeettaaaaaaa vieni a riprendere tua figlia!»
«Ahahahahah, ha cercato ancora di prenderti il pisello?»
«No, me l’ha proprio preso! Mi ha toccato, santo cielo!»
«Ahahaha, è tutta sua madre! Vieni amore.»
Finisco di farmi la doccia ridendo come uno scemo.
Il weekend insieme passa in fretta e io sto parecchio dietro a Palla di Moccio, perché mi sta simpatica e perché dare un po’ di respiro a Milfetta mi sembra un buon modo per ringraziarla di avermi invitato.
In 48 ore capisco molte cose.
La vita di una madre single è fottutamente difficile: non puoi chiudere gli occhi per un attimo! Questa affermazione l’avevo sentita dire tante volte, ma non avevo mai inteso che bisognasse prenderla alla lettera. E Milfetta non solo deve crescere sua figlia da sola, ma sta anche finendo gli studi e nel frattempo lavora.
Nel pochissimo tempo libero che le resta, se vuole farsi una chiavatina sportiva deve trovare un uomo che non la giudichi e che si adatti alla situazione. Una vita oggettivamente difficile, specie se paragonata alla mia, in cui il problema più grande è un lieve senso di depressione e inutilità cosmica. Milfetta ha problemi veri, eppure non li vive come tali; è sempre allegra e innamorata di sua figlia.
Tante volte, nella vita, ho sentito sfigati condannare le madri single. Sono troie. Sole. Stupide. Potevano abortire. Convengo che quella gente stia lontano da questo blog, eppure avrei voglia di parlargli. Di dirgli che si stanno perdendo delle donne con caratteri forgiati dal fuoco della vita, quella vera, quella che sfugge al tuo controllo perché ha un’anima propria. Avrei voglia di dirgli che una giovane madre, che sa cos’è il sacrificio e cos’è l’amore, vale quanto dieci sciaquette viziate che sanno solo farsi offrire i Cosmopolitan. Ma, in fin dei conti, cazzi loro.
Alla fine della nostra vacanza insieme, Milfetta mi chiede di Sbrìnci. Non mi va di dirle che probabilmente continuerò a scopare in giro finché non vorrò metter su famiglia e cercherò di riconquistarla, perché temo che possa sentirsi parte di un frammento di cazzeggio insignificante, ma lei mi legge nella mente e mi lascia con queste parole: «Credimi, stai buttando via il tuo tempo se esci con altre donne solo per arrivare a lei più sereno. Te lo dico perché ti voglio bene e vorrei vederti fare la cosa giusta.»
Risalgo sul treno,
pensando che
il tempo buttato nel piacere
non è mai sprecato.
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Gran bella storia, era un po’ che non ci davi ste gioie :)
Merci
Vorrei tanto essere uno dei Toy Boy di Milfetta.
Metti la musica alta a Coglioncello di Mare e vedrai che arriva!
Il mio primo commento sul blog.
La storia mi ha veramente divertito ma ho apprezzato più di tutto il passaggio finale:
“una giovane madre, che sa cos’è il sacrificio e cos’è l’amore, vale quanto dieci sciaquette viziate che sanno solo farsi offrire i Cosmopolitan”.
Onore alle MILF!!
Gigi XD
Ora commenti pure?! XD
Non c’è niente che non possa fare il grande Gigi! ;)
Benvenuto :)
Grazie PdV! :)
prolly la migliore letta fin qui. bentornato PdV!
Addirittura? Boh, la mia preferita non se l’è mai cagata nessuno ahahaha
Senti, secondo me la milf ha avuto fortuna o ha fatto begli esercizi di kegel se la sua vagina si è ripresa bene… Perché io ho sentito di storie ammalatissime sulle tope delle madri…
Non ho tutta questa esperienza, ma ho sempre trovato delle vagine normalissime. Ovviamente, in tutti i casi avevano partorito da almeno un annetto.
Perdonami ma la mia pluriennale esperienza mi dice che madri o non madri la possibilità di prolasso è la medesima. Più o meno, dai.
Non vorrei sfatare la tua teoria, ma le vagine ritornano poi alle origini. Sennò ci servirebbe tutte le volte un cazzo di circonferenze imbarazzanti per poter sentire qualcosa..
Gli esercizi servono ma non fanno miracoli!
Vabbè…. mi sono commossa. Essendo stata mamma sigle per 6 anni, conosco bene il tipo di vita che fanno. Bravo Michel hai descritto in poche parole molte cose difficili da spiegare se non si vivono.
<3
Ehi volevo dire che anche i padri single sono uomini forgiati dalle responsabilità, potenziati dall’esperienza genitoriale e carichi di testosterone dopo mesi di astinenza con l’ex moglie.
Se mai ne incontrerete uno, affrettatevi a passare un weekend con loro. Sarà un’esperienza travolgente.
Giusto! Servirebbe una storia scritta da una Victorina che va a trombare da un Dilfone :D
Sta cosa che I bambini si mettono sul gas per farli dormire me l’hanno suggerita già ben due Victorini. Ora ti ci metti anche tu XD
Ma perchéééé?! XD
Bella storia, sono contenta di rileggerti, PdV! Ci sei mancato! =)
Semplice, perché funziona! ;)
Ahhahahahah psicopatico XD
Madonna quanto siete pischelli su questo blog.
E’ una scena di un vecchio film di Pozzetto che faceva il baby sitter.
Profondi anni 80.
Cazzo, una volta lo sapevano tutti. Era cultura popolare.
Adesso bisogna spiegarla…
Tremo pensando a quando i giovani non capiranno più riferimenti cult tipo
“Se davo 30 mila lire al mio falegname, la faceva meglio, non c’ha nemmeno le unghie”
Ah, l’ironia, questa sconosciuta…
Lasciamo perdere.
come minimo, col nome che hai,
mi rubi tutti i soldi e scappi in Venezuela…
Ah già, dimenticavo che sono troppo “pischella” per conoscere Harry Belafonte.
… E se non sbaglio, a 13 anni ti sei innamorata di un implacabile sicario (per quanto piuttosto disadattato) al soldo della mafia Newyorkese, dico bene?
E gli ho chiesto di aiutarmi a vendicare la morte del mio fratellino avvenuto per mano di uno stronzo della DEA.
Non è andata come previsto, ma almeno il bastardo è morto.
Eh, mica solo lui.
E’ morto mezzo esercito.
Brava, sei preparata. Se mi citi la fonte del mio nick senza usare google sei pure promossa.
Io spero che nessuno al mondo, per quanto pischello esso sia, possa mai non cogliere una citazione da Arma Letale. Non credo di poterlo accettare.
Mi promuovo da sola :3
Mi tolgo il cappello e depongo le armi.
C’è ancora speranza per il futuro
Amen
Oh, finalmente ci siamo :)
Ciao Nick ;)
Credo di aver perso un testicolo, dal ridere…
P.S.
Confermo che si può usare il gas per addormentare i bambini. Con ottimi risultati. :D
Fabio Volo
ma come cazzo scrivi? ma quanto minchia sei bravo? non smettere mai.
e puoi scrivere tutto, alternare con facilità la risata e la riflessione, non sbagli un colpo. Io mi scompiscio e poi divento pensierosa nel giro di cinque secondi leggendoti. Ti auguro veramente il meglio dalla vita perché ti si vuole bene.
vabbe mo basta complimenti che poi ti monti, RAGAZZO ESCI STO CAZZO DI LIBRO
Sta uscendo!
Ma solo io sono andato a cercare dove si trova coglioncello di mare?
Credo di sì… Perché sarebbe un po’ come cercare Fracazzo sul Minchio…
Coglioncello di mare che è???????
Il tuo stile di scrittura sembra leggermente cambiato… mi aspettavo un ritorno dalla pausa più epico di questo hahaha ma penso ci penserai quando parlerai della serata di ieri vero?
P.S: lunga vita alle Milf
Ci saranno altre storie più cazzone, tranquillo ;) una su tutte quella del threesome ahahah
Cioè io sono sconvolto… c’è ancora qualcuno che usa i costumi con la retina?? E magari li porti pure senza mutande sotto…
Oh ma io son vecchio!
Oooh…contento che tu abbia finito il libro…ma anche che tu sia tornato alle buone vecchie abitudini!
Commento un filo in ritardo ma ci tengo a dirti che, a prescindere dai momenti in cui stavo a sputa un polmone (tipo la regazzina che t’afferra la cappella) ho apprezzato particolarmente la parte sulle madri single. Scherzi a parte, se lei lavora, studia e si occupa della figlia e del cane è una che c’ha i coglioni quadrati e merita solo rispetto. Se l’omini che trova la giudicano perchè è madre single dovresti andarli a cercare a piantarli nella sabbia usando Victor come mertello!
Ps non vedo l’ora de compra er libbro
Io ti voglio bene.
Eccellente la postilla finale. Una massima degna di Ovidio.
Bella storia.
Però, che cazzo, povero Victor… la retina si toglie ai costumi!