Una doverosa premessa: un ragazzo mi ha chiesto di spiegargli cosa succede quando esco con una ragazza, tipo nel dettaglio.
Visto che non consiglierei a nessuno di viversi le cose come me le vivo io (male, sono una persona ossessiva), ho deciso di scrivere questa storia sotto forma di diario, giorno per giorno, almeno capite il disagio.
Ora, il caso ha voluto che proprio in questi giorni abbia conosciuto una ragazza top, quindi è venuta fuori una storia forse più intima che divertente, giudicate voi.
Fine della premessa.
Sabato (giorno 1)
01:30 AM
Ho voglia di una birra.
Metto piede in un Irish pub e la vedo (con una carrellata dello sguardo che trascende lo spazio dal basso verso l’alto): tacchi a spillo, gambe, altre gambe, shorts, tette, viso thai.
La panoramica culmina con un <<wow>>, bisbigliato mentre tiro dritto verso il bancone.
Non può avermi sentito, ma come a volte succede quando guardi una persona da lontano e questa, come per magia, proprio in quell’istante si gira e ricambia il tuo sguardo, la ragazza si volta verso di me, sorridente.
<<Ciao!>> Faccio io.
<<Hi>>, fa lei.
Dopo pochi minuti, scoprirò che si chiama M.
Senza stare a tirarla tanto per le lunghe, che non è lo scopo di questo post, dopo 2 ore io e M. siamo seduti su un divanetto a pomiciare.
Mai provato a pomiciare in pubblico con un’istruttrice di yoga thailandese in shorts?
E’ ardua, rischi l’implosione testicolare, o l’arresto.
<<Basta, c’è gente qui, se non la smettiamo finiremo col farci arrestare.>> le dico (farmi esplodere le palle NON E’ un’opzione accettabile)
<<Perché, cosa vuoi fare?>> chiede lei, con aria fintamente innocente.
<<Bad things.>>
<<Andiamo a casa tua?>> chiede, quasi sussurrando.
Si alza pure la cannuccia del cocktail.
– Non ci credo che l’abbia detto davvero
– Io mi sono già innamorato.
4:30 AM
Arriviamo a casa.
Smontiamo la camera.
Domenica (giorno 2)
08:31 AM
Qualcosa mi sveglia.
<<Ah, sei sveglio! Buongiorno!>> trilla la fonte del mio disagio.
<<Ma che ci fai sveglia? Che ore sono?… Cazzo ma sono le 8 del mattino! Dormi.>>
<<Non posso, ho un treno fissato alle 11!! Mi chiami un taxi così non faccio la walk of shame?>>
<<…Ok. Tu intanto vestiti>>
<<Sai mica dove sono finite le mie mutande?>>
<<Ehm.. No.>>
<<Mmmh, non le trovo! Vabbè, pace, te le lascio. Me le ridarai la prossima volta>>
Il ballo della nuova trombamica
– Quanto hai detto che rimane in Italia?
– Altre 2 settimane
– Beh, se ci chiudiamo in casa e scopiamo tutti i giorni all’aperitivo, dopo cena e la mattina prima di andare al lavoro, quante scopate sono?
– Vediamo…42.
– Un po’ poche, mi sa che dovrai prendere qualche giorno di ferie.
L’eccessivo livello di entusiasmo di Victor per M. fa scattare dei campanellini d’allarme che ho appeso in vari punti nevralgici del mio encefalo per avvertirmi quando si sta riattivando il mio gene del matrimonio (come lo chiama Coinquì).
So esattamente cosa devo fare: fissare un appuntamento con un’altra ragazza per diluire M. nel mio sistema.
Sette ore dopo…
02:32 PM
Mi ritrovo, senza sapere perché e contro ogni mio interesse, a scriverle un messaggio su whatsapp.
“Hey, stasera sono a cena con degli amici, vieni con noi, sarai mia ospite in cambio di straordinarie performance sessuali”
Lo rileggo mentalmente per sentire se suona bene, ma no, è proprio un messaggio di merda. Poi un invito oggi non ci sta per niente, non esiste che glielo mandi.
Faccio per cancellarlo, ma una pulsione perversa del mio subconscio devia il polpastrello dal tasto canc al tasto invio.
Il fatto che in quel momento sul mio whatsapp fosse attiva l’opzione “premi tasto invio per inviare” è sicuramente opera del demonio.
Io quando invio un messaggino rischioso
– L’hai fatto apposta!!
– NON LO SO!!
– MA CHE TI PRENDE PORCA TROIA se ti sei bruciato una così per STA CAZZATA io ti giuro che mi inventerò la peggiore vendetta mai escogitata nella storia dei peni vendicatori, che verrà tramandata di generazione in generazione da ogni pene al proprio uomo come TREMENDO MONITO perché non faccia CAZZATE COME QUELLA CHE HAI FATTO TU ADESSO
Nel pomeriggio arriva la sua risposta: “Stasera no. Sono esausta. Ma ci vediamo un altro giorno!”
Lunedì (giorno 3)
Decido di non scriverle per tutto il giorno, c’è S. che viene a dormire da me e quindi non potrei vederla in ogni caso. Ma anche se il piano fosse stato di rimanere chiuso in casa a farmi le seghe non l’avrei contattata comunque.
Se c’ha voglia si farà viva lei, penso. Questo è un pensiero superficiale, come una piccola nuvoletta di materia grigia che piove parole leggere.
Ma ce n’è anche un altro, un pensiero silenzioso che freme da qualche parte dentro di me, più in profondità. E’ un concentrato di succhi gastrici, battiti del cuore, globuli rossi e altre cose dense e viscerali che se dovessi far parlare direbbero: …però spero che lo faccia.
Non lo fa.
Martedì (giorno 4)
07:30 AM
Apro gli occhi, Victor è già sveglio.
– Era l’ora che ti svegliassi! Dai, chiamala e iniziamo la nostra maratona sessuale!
– Ci mancava solo l’alzabandiera. Dai vediamo, con calma. Stasera le scrivo.
– STASERA? Ora, scrivile ora!
– Stasera ho detto, per domani.
– Perché?? Stasera chi c’è da chiavare?
– Diobono… Nessuno! Non c’è da chiavare nessuno. Te hai dei problemi seri.
– Senti, per colpa dei tuoi stupidi giochini psicologici ieri non l’abbiamo nemmeno sentita e siamo già indietro di 3 scopate rispetto al piano!
– Guarda che l’ho capito che sei preso, il problema è che sei TROPPO preso. Non si è fatta sentire nemmeno lei ieri, devo rimanere sciallo, non le scriverò adesso.
– Dai.
– No, tu fai il tuo lavoro che io faccio il mio.
– Dai dai dai dai daidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidai…
10:47 AM
..daidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaaaaaaaaaaaaai daaaaaaaaaaaaai daaaaaaaaaaaaai daaaaaaaaaaaaai daaaaaaaaaaaaai daaaaaaaaaaaaai daaaaaaaaaaaaai
– OK ho capito BASTA, SMETTILA!
– le scrivi?
– SI le scrivo ma te STAI ZITTO
– Yuppi!
Prendo il cellulare.
“:) buongiorno! Stasera sono libero, fammi sapere se sei libera pure tu, ti voglio portare alla Cité” *
*= Ciò che qui appare semplice, è in realtà il frutto di un intenso lavoro di analisi di tutte le possibili varianti
(invito a cena/casa/concertino eccetera)
e delle sotto-varianti, ovvero i modi di fare la proposta che differivano in punteggiatura, terminologia usata e smiley.
In sostanza, per scrivere questo messaggio di una riga c’ho messo mezz’ora. Tipo 3 minuti a parola, roba che nemmeno Ungaretti.
Attendo la sua risposta con eccessiva trepidazione.
Bling!
“Boh vediamo. Aspetta che ti riscriva. Ora vado a yoga. E comunque devo alzarmi molto presto domani.”
tutta quella fatica per ‘sta risposta di merda
Mi rendo conto di avere davanti una di quelle rare donne che hanno imparato il corretto uso della propria vagina: invece di tirarsela PRIMA di avertela data, iniziano a tirarsela DOPO. Sono come un boss di fine livello. Ne ho incontrate 3 nella vita, tutte storie molto intense, relativamente brevi e da cui sono uscito piuttosto malconcio.
– Non me l’aspettavo, la ragazza sa giocare meglio di me.
– Giocare?? Ti sta asfaltando! Sei veramente un idiota cazzo, stai rovinando tutto. Fai qualcosa, recupera la situazione!
– Ma la smetti di pressarmi? Mi stai impedendo di ragionare lucidamente. Se la rincorro mentre se la tira succede un macello, quindi non ti accollare!
Ribatto: “Hey, cambio di programma. Una persona con cui avevo sfissato in realtà è libera stasera e mi devo incontrare con lei. Dobbiamo rimandare, mi dispiace! Sei libera domani sera? Puoi venire a cena da me, Coinquì non c’è e abbiamo la casa tutta per noi ;)”
– Tiè, bitch.
– COSA MINCHIA HAI FATTO
– Ho fatto quello che andava fatto.
– AAAAAAAH. IRA FUNESTA!! GONORREAAAAAAAA PER TE E TUTTA LA TUA STIRPE FINO ALLA SETTIMA GENERAZIONE!!
Bling!
“Va bene, domani dovrei finire l’allenamento verso le 9..? Ma appena ho finito ti scrivo :)”
– …
Così va già meglio.
(P.S. Ragazze: qui ci tengo a precisare che io avrei solo voluto vederla e stare con lei e bere vino e fare l’amore. Queste situazioni sono il motivo per cui a lungo andare, gli uomini meno sfigati tendono a diventare eccessivamente stronzi distaccati. So now you know it)
Mercoledì (giorno 5)
05:00 AM
Apro gli occhi. Mi sento fresco come una rosa e pieno di energie, adoro svegliarmi subito prima della sveglia.
Poi guardo l’orologio. Subito dopo un sano “ma che cazzo ci faccio sveglio alle 5 del mattino??” mi ritrovo a pensare che M. mi scriverà fra più di 16 ore.
Se continuo a pensarci, morirò nel frattempo, devo assolutamente distrarmi.
Esco a correre, prima ancora dell’alba. Solo, in mezzo a strade vuote di gente che si sta ancora lasciando cullare dall’ultimo sogno del mattino.
09:00 PM
Ancora nessun segno da parte di M.
Rifletto.
Vive a L.A., una città con 3’884 milioni di abitanti, praticamente tutti tra i 20 e i 40 anni, belli come il sole e lascivi come Tiziana Cantone. Probabilmente io per lei sono solo stato la chiavata con l’italiano, terzo sport nazionale in america dopo football e NBA.
Ha solo due settimane per visitare tutta l’Italia ed è molto facile che preferisca viaggiare che scopare.
Sono stato un’idiota a coltivare delle aspettative sui di lei.
Inizio a cercare su ebay una katana abbastanza affilata da ordinare per fare harakiri.
10:30 PM
La lama della katana immaginaria che stavo per ordinare viene spezzata dal suono del campanello.
Come se nulla fosse, mi ritrovo M. in cucina.
La bacio, l’annuso, la sento, la tocco la stritolo. C’è, per davvero, è lì, in carne ed ossa.
<<Ciao, alla fine non ti ho scritto, mi ricordavo dove stavi e ho pensato di venire direttamente qui>> cinguetta spensierata.
<<Quanta fame hai?>>
<<Non tantissima>>
<<Nemmeno io>>
La spingo sul divano e le monto sopra.
E’ mia.
Le infilo una mano sotto gli shorts
<<No, fermo!>>
<<Che c’è?>>
<<Un problema..Beh.. penso tu lo possa immaginare>>
no.
Ogni particella del mio corpo, dal bulbo capillare fino alle viscere più profonde inizia a vibrare in un’onda circolare di disagio che mi gira dentro e ad ogni giro che fa diventa sempre più forte e più veloce e poi prende corpo e si trasforma in un nooooooooooooooooooooooooooo cosmico.
<<Quindi, cosa vuoi fare?>> mi chiede lei, con tutti i capelli che le svolazzano all’indietro, mossi della flusso d’aria generato dal turbinare delle mie palle.
– Anal
<<Mangiare, poi magari ci guardiamo un filmino al videoproiettore>>
Dopo cena torniamo sul divano, la ciancico un pochino e mi accorgo che ha il perizoma.
<<Ma che mi prendi in giro???>> le dico
<<Ahahah no è che non dovevi vederlo! Ti giuro che questa è la biancheria che mi metto di solito, non l’ho fatto apposta!>>
– Eh no, quando è troppo è troppo!
– Se non l’avessi capito, ha il ciclo.
– Senti è da stamattina che al posto delle palle c’ho due pentole a pressione. Io stasera la sborro, decidi tu dove.
– Va bene dai, dammi il tempo di organizzarmi un secondo
– EREZIONE IGNORANTE GO GO GO !!!
– NO ASP
Vengo sorpreso contemporaneamente da un’erezione devastante e dal dolore causato dalla cattiva disposizione del mio pene nei boxer.
Mi tiro su, mi infilo una mano nelle mutande e lo raddrizzo.
<<No scusa, è che c’ho il pisello che stava cercando di sfondare le mutande per raggiungerti>>, mi sento in dovere di spiegare.
Per un qualche motivo a me oscuro, l’innocente spontaneità del mio gesto (assolutamente naturale e senza secondi fini) passa in secondo piano rispetto al fatto che mi sono preso il cazzo in mano davanti a lei.
Guardandomi negli occhi senza dire niente, M. scambia la mia mano con la sua, mi fa sedere manovrandomi come se avesse in mano un joystick e si inginocchia davanti a me.
Fine del diario
Da quel giorno abbiamo scopato quasi tutti i giorni, ne mancano solo sette alla sua partenza.
So che quando andrà via ci starò male un tot (ieri gliel’ho anche detto, che quando partirà starò male per una mezz’oretta buona), quindi voglio lasciare che Victor si goda la sua storiella da innamorato “fuori dal romanzo”.
A conti fatti, tenere un diario è stato un esperimento interessante, che non farò mai più perché questo esperimento di dissociazione continua fra la mia parte logica e quella emotiva fatto PROPRIO MENTRE stavo vivendo certe emozioni mi stava facendo diventare scemo (più di quanto non lo sia già, quindi era una cosa grave).
Magari aggiornerò la storia fra un po’, ma per adesso finisce così, con un pompino, che secondo me è sempre un buon modo per finire qualunque cosa.
22-06-2015
Stanotte abbiamo dormito insieme per l’ultima volta.
Da quando ho scritto questa storia, io e M. ci siamo visti tutti i giorni.
Lei mi ha insegnato qualche posizione di yoga, io le ho fatto fare la prima flessione fatta bene della sua vita, siamo andati a ballare fino all’alba, ci siamo sbronzati insieme, ci siamo sdraiati nel prato a dare nomi alle forme delle nuvole e ci siamo scopati in tutti i modi immaginabili dalle nostre fameliche sinapsi.
La settimana scorsa le avevo detto che quando sarebbe partita mi sarebbe mancata, almeno per una mezz’oretta; e lei era messa a ridere.
Stanotte ci siamo abbracciati e abbiamo parlato a lungo, ascoltando musica da film. Entrambi stanchi ma senza voglia di dormire.
Allora le ho detto che le avevo mentito.
Le ho detto che mi mancherà per molto più tempo, che se fosse rimasta sarebbe diventata la mia ragazza, che sono felice di averla conosciuta.
Lei non ha risposto, ha solo chiuso gli occhi, mi ha baciato e poi si è rannicchiata fra le mie braccia. Siamo rimasti così non so quanto.
Stamattina se n’è andata. Prima di salire sull’aereo mi ha mandato un ultimo messaggino, un bacio.
So che non ci rivedremo mai più.
Mi sono stupito di poter provare emozioni intense così velocemente.
Abbiamo vinto la nostra corsa contro il tempo.
Ho messo in pausa tutte le mie altre frequentazioni e, anche se adesso dovessi ripartire da zero, non mi interesserebbe.
Mi sento incredibilmente triste e incredibilmente grato allo stesso tempo.
E’ stata, senza dubbio, la storia più bella di tutto l’anno.
Non avrei mai avrei pensato che tutto questo sarebbe potuto partire da un semplice: <<Ciao.>>
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Enjoy it till the last drop.
(Sarà un consiglio per lei o un augurio per lui?)
E’ esattamente quello che stiamo facendo, ma non so se riuscirà ad arrivare in fondo alla settimana…. Dopo ieri sera avrei bisogno di un cazzo di ricambio, non ce la fo’ più xD
Questa era un po meno divertente con rispetto alle altre, secondo me devi smetterla di innamorarti ! Io sono Pro-Victorniano :P
Da lunedì ricomincio a cazzeggiare, promesso!
Allora. Premesso che sei una testa di cazzo. Ma considerando che ragioni solo con quel tuo cazzo di Victor di merda, te ne sarai ampiamente reso conto anche tu. Eviterò di dire che sei un figlio di puttana, che fai schifo, che non hai rispetto per te e per le persone che ti stanno intorno, perché in fondo in fondo, tra quei due neuroni che funzionano a tratti in quel tuo povero cervello, come una luce a intermittenza, tutto questo lo sai già. Non hai rispetto per le ragazze che hai conosciuto, e nemmeno per questa, visto tutte le menate che ti sei permesso di pubblicare a sua insaputa. Lasciami dire che questo sito, dal suo complesso generale ai più reconditi sentimenti del tuo povero cervello di merda, è un affronto per tutte le donne di questo mondo, che vengono considerate da un povero figlio di puttana come te come degli oggetti, come se valesse solamente il tuo cazzo di Victor di merda. Ma il mondo, caro mio, non funziona così. Tutta la gente di cui ti sei permesso di parlare, senza chiedere nulla a nessuno, ha dei sentimenti. Tutte queste povere ragazze che non sanno nulla di questo schifo di blog, che vengono sputtanate con le tue parole filosofeggianti, che magari tenevano anche a te, perché ti reputavano un essere umano. Non pensi a loro? Non pensi a cosa questo blog di merda possa portare?
E tutta questa gente che in questo blog di merda ti ammira. Che schifo. Fate schifo quasi quanto lo stesso scrittore. Non considerate minimamente che dietro a tutte le donne che vi portate a letto ci sono degli esseri umani? E’ scandaloso come si possono creare tante divergenze tra l’uomo e la donna solo grazie a un piccolo coglione che non ha neanche il coraggio di pubblicare il suo nome e cognome in questo blog di merda.
Lo so, sto facendo commenti poco costruttivi e mi sto limitando a infamare tutti. Ma è giusto. Perché è in questo blog che è racchiuso lo stereotipo dell’uomo figlio di puttana, capace solo di ragionare con il proprio cazzo, in questo piccolo blog è racchiuso tutto lo schifo della società, non più uomini ma solo bestie, gente incapace di ragionare con il cervello, non c’è più differenza fra te e un animale; capace solo di pensare al sesso.
Sai cosa mi fa ridere??
No, non lo sai. Ora sei troppo preso ad essere incazzato per tutte le mie infamate che ti stai beccando, infamate che, lo sapevi, sarebbero arrivate prima o poi.
Mi fa ridere come tu finga di essere un uomo in perenne contrasto con i tuoi sentimenti, come tu finga che sia ancora insidiata, in te, dell’umanità. No, caro mio, non c’è più umanità in te. Non hai più controllo dei tuoi sentimenti, non hai più nulla di umano. E quel che è più scandaloso è che lo sai. Te ne rendi conto ogni giorno di più. E’ per questo che hai creato questo merdoso blog, perché sai che tutto quello che stai facendo fa schifo, e per renderlo meno schifoso e metterti l’anima in pace ci aggiungi un pizzico di frasi filosofiche e cerchi di rendere tutto più teatrale e umano.
Come vuoi continuare? Così? Scopando il/la prima che ti capita a tiro finché il tuo Victor di merda non si sarà logorato, e facendola passare a tutti questi ragazzi, poveri coglioni, che sia una cosa figa da fare? Fighe le tette, figo il culo delle donne. Sì. Neanche le scimmie hanno pensieri tanto squallidi.
Tu sai di non essere così in realtà. Sai che i tuoi pensieri più reconditi non sono così squallidi. Come lo sanno tutti quei poveri coglioni che ti danno corda. Ma credete che questo sia un modo per farvi belli e forti alla luce di tutti, perché questa società traviata ve lo fa credere. “Il bello, forte e per niente sentimentale”. Tu, che ti credi tanto diverso, sei la prima di tante menti che è stata traviata da una società malata, dove si fa a gara a chi è più stronzo.
Sai… Non te ne fregherà un cazzo ora, sarai talmente infervorato da questo commento, che è già tanto se riuscirai a ragionare per il verso..ma io e te non ci conosciamo, fortunatamente non sono una delle ragazze che è andata a letto con te. Io, gente come te, la derido e basta.
Mi sa che hai commentato sotto alla storia sbagliata! xD
vero, noi lettori facciamo molto più schifo, infatti leggiamo il blog solo per deridere il proprietario di Victor a cui è rimasta una parvenza di umanità. Welcome to the real world, dove le principesse ingoiano cazzi, aspettando il principe, che si sta facendo la regina.
????????????????????
A quanto pare hai preso un’inculata(nel senso stretto del termine?)da un player molto bravo e riversi la tua rabbia sugli uomini. Mia cara,mi dispiace per te,ma ti ricordo che non solo voi donne potete prendere in giro gli uomini,ma anche noi maschi possiamo giocare.
Sei una tipa in una storia del forum dove racconta che victor non gli si è alzato?
No no, lei è l’amica della ragazza con cui uscivo quando ho scritto la storia del trip di Ted Mosby. Non so perché abbia commentato sotto a questa storia qui, che non c’entra niente.
Leggere questo commento di Anonymous è stato proprio strano! La vera incarnazione dell’out of the blue. Ma abbiamo letto la stessa cosa?
Sto leggendo le storie del blog a ritroso, ho iniziato ieri, ma questo “anno” con Victor e il suo proprietario l’ho trovato divertente, ogni pausa caffè, wc, etc la sto passando qui.
Fattostà che mentre leggevo questa storia ho pensato più volte che in realtà il blog, pixar docet, ha una trama sviluppata sulla base del multilivello passando in tutti i livelli intermedi tra uno cazzaro/esplicito (che preferisco) ed uno interiore (fin troppo).
E’ bizzarro vedere come lo stesso testo possa far nascere opinioni così profondamente diverse in due persone.
Guarda, più che una trama coerente è una cosa che va a fasi… Fra il cazzeggio e l’introspezione, non so mai dove sto di preciso, lo capisco solo scrivendo
Benvenuta nel mondo reale. Probabilmente da piccola hai esagerato con le favole, o qualche ragazzo ti ha spezzato il cuore, ma sappi che quel che dici non sta ne in cielo ne in terra. Probabilmente una visione dell amore così ci starebbe in un film disney, ma molto forse, perché ormai si ispirano alla realtà pure loro.
E comunque finché non ciccia fuori un nome proprio di persona, per quanto ti e ci riguarda queste storie potrebbero essere il frutto di una mente dalla fantasia e bravura mostruosa. Anche se probabilmente così non è, davvero non riesco a seguire il tuo ragionamento.
Io mi chiamo Pdor, figlio di Kmer, della tribù degli sticazzi!!
È una di quelle che non si depilano le ascelle per parità dei sessi?
Il vero problema è che la gente è convinta che siamo esseri superiori mentre la realtà è che siamo solo animali!!! Magari (ma a volte anche no) un po’ più intelligenti ma sempre animali e siamo commandati dai nostri istinti ovvero mangiare e scopare!
E’ vero quello che dici, ma ha anche dei difetti.
Battute a parte, queste storie, per quanto verosimili o anche vere, nel senso di tratte da fatti reali, sono solo sguardi parziali sul mondo, sulla complessità di eventi che si sono svolti, irripetibili e non raccontabili.
Falla scrivere a 100 persone diverse, avrai 100 sguardi diversi.
Questo per dirti cara Ano (posso chiamarti così?), che prendersela con un personaggio di fantasia ha senso come incazzarsi con Skyler White o con Jessica Rabbit. Victor e PdV non sono cattivi, li disegnano così.
Lots of Love!
pessimo/a.
In amore non vince chi fugge, vince chi tromba bene
Sei meno problematico di quello che credi e hai delle ottime risorse. Non neghi le emozioni negative ma te le vivi. Anzi le scrivi e fa più male ma é anche il modo più rapido per superarle. Ovviamente questa non é solo una storia del cazzo e non stiamo parlando di tragedie ma di quelle emozioni che fanno parte della vita di tutti. Fai bene ad essere triste e ad essere grato.
Ps: mi faccio molto schifo ad avere trovato qualcosa di intetessante in questa storia…
Ma nooo! Leggendo la storia è dispiaciuto perfino a me che se ne sia andata. Destino infame :(
Ciao PdV! Innanzitutto, leggo questo blog da un po’ con piacere, per cui questi sono dei complimenti in forma implicita. Proprio perché questo blog mi piace, vorrei consigliarti di togliere la parte su Tiziana Cantone. Non so se risalga a prima o dopo il suicidio (non ho voglia di controllare), penso solo che sarebbe meglio toglierla per non infangare la leggerezza di questo blog. Continuo la maratona di storie del cazzo :)
Sì hai ragione, era divertente solo quando era viva… Appena mi prendo 5 minuti levo ogni riferimento
Flash forward to 4 years later ahahahaha
[…] Ricordati di M., con lei non avevi parlato al telefono eppure te la saresti sposata. Potrebbe essere una bella […]