Le francesi sono come sarebbero le italiane se non ci fosse il Vaticano

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Cover image by Luis Quiles

 

Questa storia inizia con un ragazzo che va a trovare il suo migliore amico in Francia per passare un fine settimana insieme.

Cosa c’è di strano? Nulla.
Non fosse che:

  • quello in partenza sono io;
  • l’amico in questione è Bro;
  • sto andando da lui per la festa di San Patrizio;
  • ho l’ansia di ritrovarmi in una combo MMF non pornografica in cui faccio il reggimoccolo – dato che ora Bro convive con la sua fidanzata Broette – e sono psicologicamente turbato da questo fatto, motivo per cui, tre giorni prima, mi metto a spulciare le francesi su Tinder.

Conosco una ragazza bionda che sembra Cameron Diaz e già so che mi sta fottendo con i filtri, quindi glielo dico.
La sua risposta mi spiazza perché è a tono.

 

– Sembri bellina, mi piaci, ma forse sono i filtri
– E tu hai la faccia da stronzo, ma forse sei carino

 

C’è del potenziale per una litigata.
E litigare con una ragazza è come scoparci.

Le dico che avrei la risposta perfetta, ma non so se posso dirgliela perché non conosco ancora la sua tolleranza all’ironia. Mi risponde che parla inglese come una vacca spagnola, che la sua tolleranza all’ironia è illimitata e che le posso parlare in francese.

Challenge accepted.

Le faccio una battuta sulla “vache qui rit”, (una marca di formaggi francese che ha come simbolo una mucca che ride) che non ha senso tradurre, ma che è talmente devastante che sotto le scrivo “Booooom, distrutta!” e aggiungo la Gif di Lebron James che fa uno slam dunk in faccia ad un bambino di 8 anni con gli occhiali travolgendolo in pieno, per rimarcare la mia vittoria assoluta.

Lei pigola e mi dice che ha bisogno di tempo per trovare l’insulto perfetto e rispondermi.
La sera viene a dirmelo di persona al bar.

Mi chiama per sapere dove sono ed io, che ho il senso dell’orientamento di un criceto down, annaspo per geolocalizzarmi a voce, allora Bro mi prende il telefono di mano dicendo: “Dai a me, ritardato” e le spiega come raggiungerci così:

 

«Ciao chicca, sono il migliore amico del ritardato con cui hai deciso di vederti… Sì, ah-ha, senti, devi andare alla chiesa, poi vai per di là, giri alla seconda e ci sei. Sì, dai, mi ha detto che sei bionda ma gambe in spalla hop hop e ci vediamo lì.» Click.
«Hai visto come si trattano le donne? Impara.», e mi rende il cellulare.
«Ma che ha detto?»
«Ha capito.»

 

Aveva effettivamente capito e si presenta al bar.

Le condizioni sono top: c’è aria di festa e vento di alcol, sono in vacanza dal mio migliore amico, e siamo con due donne. Un po’ come due vecchi amici che si bevono una birra sullo yatch con le puttane, solo che siamo giovani, senza puttane e senza yatch… Però abbiamo la birra!

Ne abbiamo talmente tanta che a fine serata riesco a convincere la vacca spagnola a riaccompagnarmi a casa in macchina. [Era il primo step del mio piano diabolico che avrebbe permesso sia a me che a Bro di chiavare in onore di San Patrizio (anche perché io dormivo accanto alla sua camera da letto, separati solamente da una porta a vetri. In pratica in casa c’era la stessa privacy dei centri benessere dove le cinesi fanno i “massaggi” ai vecchi fra un separé e l’altro e sapevo che ciò non avrebbe rappresentato il benché minimo problema per quel cinghiale che chiamo amico, per me invece sì)].

Quindi niente, ero in macchina con V.S. e in trenta secondi ricevo due notizie, una buona e una cattiva: prima mi mette una mano sul pacco, poi mi dice che a casa sua non possiamo andare perché c’è sua mamma.

– Ottimo.
– Sesso in macchina!
– No, col cazzo, t’immagini poi mi arrestano e io ho dietro il passaporto italiano e mi dicono “Ah ecco il coglione italiano che viene qua e pensa di poterci chiavare illegalmente le nostre vaccone francesi, tiè, un anno di galera!”

 

In tutto questo io la stavo guardando negli occhi senza dire niente e lei mi teneva una mano sul pacco quindi in pratica stava dialogando direttamente con Victor, che tramite una folata di ferormoni deve averle comunicato telepaticamente che la sua macchina era una location perfetta e di restare lì.

La tipa cerca di ingranare la prima con la mia cappella, poi fa “Ops” e prende in mano il cambio.

Essendo bionda, ovviamente decide di fermarsi nel posto più opportuno per fare le porcate, ovvero un viale trafficatissimo, davanti ad un passo carrabile.

Nei venti minuti seguenti passano tipo centosessanta ubriachi da San Patrizio che cantano cori e lasciano una scia di lattine di birra spremute per terra.

Fra una mandria e l’altra ci si bacia e cerco di allungare un po’ le mani, i sedili ormai sono ribassati e decido arbitrariamente che ci sia abbastanza condensa sui vetri da oscurarci alla vista degli ubriachi.

Mi slaccio i pantaloni.
Lei urla.

 

– Dio bono, c’ho qualcosa in testa?
– No, mi sembri a posto!

 

In realtà aveva visto l’ombra di uno sbronzo intento a capire se stavamo scopando.
Il tizio se ne va.
Stoicamente, decidiamo di restare fermi in quel punto strategico.
Dopo un po’, dei fari ci illuminano da dietro. Mi giro per vedere se era il proprietario del passo carrabile. Era la pula.

 

– Porca troia, ti hanno visto? Stanno venendo? Perché restano in macchina che cazzo fanno? Se ce ne andiamo ora ci inseguono!
– Ahahahaha fregacazzo, a me non mi possono ammanettare!

 

Se ne vanno, probabilmente stavano pedinando un ubriaco.
Basta, non si può fare.
Lo spirito di San Patrizio, fluito in me tramite la birra, mi suggerisce di chiaverla sul pianerottolo davanti casa di Bro.

 

Mi faccio portare a casa ma non riesco a convincerla ad accettare la mia offerta di accompagnarmi quasi-davanti-alla-porta-di-casa, che eppure mi sembrava irresistibile.
Mi scarica e se ne va.

 

Con un’epica combo breaker suono il campanello di Bro alle 03:30 mentre stava scopando, distruggendo così le possibilità di entrambi di venire nella notte di San Patrizio, un degno epilogo.

 

Broette mi informa che mi odia mentre lui mi versa un whiskey. Restiamo a chiacchera tutti insieme fino alle 4:30 e mi ricordo quanto cazzo è bello stare con i tuoi amici di notte e sentire che la voglia di raccontarsi ed ascoltarsi supera quella di dormire e vado a letto pensando che, comunque, la vita è bella anche quando le cose non vanno esattamente come vorresti tu.

 

La mattina a mezzogiorno, mentre faccio colazione, Bro mi informa che è stanchissimo perché è andato a letto tipo alle 6.

 

«Che hai fatto dalle 4:30 alle 6??»

 

Lui mi risponde sventolandomi sotto al naso uno Scottex sanguinolento che non so e non voglio sapere se contenesse un tampax o un preservativo o entrambi.

 

«Che cazzo di schifo!!»

 

Le giornate con Bro iniziano sempre bene.
Passiamo la giornata insieme, ma ormai la vacca spagnola la devo rivedere per principio, quindi metto il turbo ai messaggi e calcolo che, avendomi detto “te sei matto” sei volte in un pomeriggio, quella sera me la darà dopo circa mezzo drink.

 

La vedo dopo cena e mi invita direttamente ad andare da lei.
Le francesi sono quello che potrebbero essere le italiane se solo non avessero così tanta paura di essere giudicate. Se non avessero dei genitori che leggono Famiglia Cristiana e dei fidanzati di merda che le traumatizzano perché non vogliono che in giro corra la voce che si sono messi con una troia che presto o tardi gli metterà le corna.

Solo che nella vostra demenza avete pure frullato il cervello di tante povere bionde senza personalità che si ritrovano in una terra di mezzo fra la voglia di cazzo e la paura di essere marchiate a fuoco come vacche.

Vi svelo una cosa, maschi standard.
Siete dei cornuti lo stesso.

– Parli come se le femmine fossero normali.
– La mente di una donna è come la sua vagina: si adatta all’uomo che ha scelto e più si espande più lei è felice. Quasi tutte le ragazze italiane sono normali, sono semplicemente soffocate.

La mia francesina invece, che scorrazza libera nelle birrerie di Lilla, se la gode di brutto, mi butta a letto e torna con un preservativo alla fragola in bocca.

Me lo mette e se ripenso a quello che è successo dopo mi vengono i brividi.

 

Non so se abbia avuto una tresca con Wolverine e la sua minchia di adamantio, ma inizia a farmi un pompino con i denti. Cioè, non sto parlando di una strisciata ogni tanto – che già fa più paura della morte – dico proprio con i denti, costantemente.

 

 

– Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhh
– Oddio, che faccio? La meno?
– No, ahia, aspetta, devo resistere!

 

Preso dal panico, mi aggrappo alla speranza che sia un momento di follia iniziale per provocarmi… Poi però lei mette il turbo ed inizia a rastrellarmi la cappella a velocità supersonica, allora le stringo la faccia con le gambe per bloccarle la testa.
In quel momento scopro che fa i deepthroat.
E che morde.

 

Quando il suo naso è molto vicino alla mia pancia, mi stacca un morso sull’asta che mi fa percepire distintamente il tubo dell’uretra che si schiaccia e le pareti opposte che si toccano.

 

– Ommioddio mi vuole staccare la testa! Difendimi, fai qualcosa!!!

 

Non avevo mai provato la sensazione di essere morso alla base dell’uccello e in un nanosecondo devo decidere se combattere ficcandole un dito in un occhio o darmi alla fuga come una seppia con una scarica di diarrea folgorante.

 

Alla fine opto per una via di mezzo e urlo come una checca isterica mentre le metto le mani in faccia.

 

«Ma sei matta!!»
«Come, non ti piace?»
«NO CRISTIDDIO!»

 

La ragazza appare veramente stupita dal fatto che non mi piaccia percepire la sensazione di avere infilato il cazzo in una tagliola.
Decido che non le farò più fare assolutamente niente di sua iniziativa la rigiro.

 

Ha la vagina perfettamente depilata, ad eccezione di un singolo pelo superstite, lunghissimo, inchiodato alla destra del clitoride che per dieci minuti buoni mi trasforma in un gatto incazzato che sputa il pelo, perché pensavo fosse un capello che non riuscivo a togliermi dalla bocca.

 

In tutto questo lei c’ha ancora la camicia addosso. Quando gliela tolgo scopro che ha due tette grandi quanto la mia testa. Ora, le tettone sono una cosa rara e molto apprezzata, specie se sono come le sue: cadenti quel tanto che basta per fare correttamente una spagnola, ma ancora abbastanza sode da essere esteticamente apprezzabili.

 

– Fra vent’anni le arriveranno alle ginocchia, ma ora sono perfette.
– Spagnolaaaaaaa

 

Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii

Victor si tuffa fra le sue tette come un singolo cheerios in una tazzona di latte. Poi vabbè, facciamo tutte le nostre cose e vengo con il grugnito tipico del maschio soddisfatto.

Quando lo sfilo, il preservativo non c’è più.

 

– Porca puttana.

 

Rimango a fissarmi l’uccello senza dire niente.

 

«Che c’è?»
«Ti è rimasto il preservativo dentro.»
«Aaahhhhhhhhhhhhhh», urla lei correndo in bagno.

 

Torna tutta mogia dopo 5 minuti, dicendomi che non riesce a toglierlo.
La aiuto io.
Vado in missione di salvataggio, ma è molto tesa e non riesco ad infilarle neanche un dito dentro.
Inizio a leccargliela.

 

«Ti dispiace piantarla di cercare di darmi piacere per concentrarti sul togliermi quell’accidenti di preservativo dalla vagina?»

 

«Devi stare calma», le dico mentre continuo a leccargliela e approfitto di un momento di relax per infilare due dita dentro e acchiappare il preservativo che giocava a nascondino.

 

– Sono davvero un pro.
– Wow. Potresti farlo di lavoro. L’idraulico delle tube di falloppio!
– C’è già e si chiama ginecologo.
– Scusa e perché non fai quello di lavoro?
– Perché è un lavoro e non potrei farti giocare, e in più hai a che fare con vagine problematiche.
– Bleah, allora perché dei maschi dovrebbero voler fare quel lavoro lì?

 

Mi perdo così nei miei discorsi inconcludenti, come se non ci fosse nemmeno una ragazza lì accanto a me. Un’ora prima avrei dato un rene.
La nostra spinta evolutiva non contempla la gentilezza.
Mi metto le scarpe e un giubbotto e vado sul balcone senza pantaloni a fumare la sigaretta della vittoria, mentre il vento freddo del nord della Francia mi accarezza le palle.

 

«Con quante ragazze sei andato a letto?», mi chiede V.S. quando torno a letto.
«Boh, una trentina.»

 

– Ma sei scemo? Perché cazzo hai mentito?
– Non mi va di sentirmi giudicato o di iniziare un discorso, ora.
– Non c’entra un cazzo, devi rendere onore alla verità e poi ormai te la sei scopata, che cazzo ti dice il cervello…
– Alcune bugie sono bianche.
– No. Alcune volte ti mancano le palle.

 

«Vuoi dormire con me?»
«Sì.»

Scrivo a Bro che rimango a dormire da lei.
Mi sfugge il nome.
Guardo su whatsapp.
Ah, ecco.

La mattina dopo, si alza prima di me, scende giù alla boulangerie senza svegliarmi e torna con caffè e croissants caldi.

La voglio ringraziare.
Guardo di nuovo whatsapp.

Che tristezza.

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La Posta del Pene

Una mail al giorno, dal lunedì al venerdì, per allietare le tue pause al cesso.

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Nick
Nick
6 years ago

Ah queste zappate in trasferta! Il senso dell’Avventura (con la maiuscola), della scoperta, del non sapere se sarai padre e se verrai mai a saperlo!

Sempre un piacere, PdV.

Penerrante
Penerrante
6 years ago

Non ho capito il perché della tristezza, nel finale…

Penerrante
Penerrante
6 years ago

E io che ero andato a pensare a chissà quale critica filosofica sulla vita ahahah

LucapuntoG
LucapuntoG
6 years ago

La tristezza a cosa è dovuta PDV ?

Al fatto che nel nostro paese le donne non hanno la stessa libertà che trovi nelle altre d’Europa e nel mondo?

O perchè hai il rimpianto di non aver fatto il ginecologo? :P

Say my name
Say my name
6 years ago

Oh saranno scialle quanto ti pare, ma io preferisco di molto le storie con le italiane, dove lei inizia a farti fare pippe mentali ancora prima di conoscervi inventandosi una gamba di legno, o che dopo i tuoi tremila trucchetti tattici sale a casa tua ma ha l’assorbente anche se non è ciclata.. c’è della genialità e dell’inventiva in tutto ciò! ..e poi almeno hanno un soprannome degno!

Say my name
Say my name
6 years ago

Se non ci fosse il caos questo blog non esisterebbe e le nostre vite sarebbero tutte più monotone, soprattutto la tua.

Eudes-Conrad
Eudes-Conrad
6 years ago

Toglimi un dubbio, come cazzo si chiama Chicca?

Brodino Vegetale
Brodino Vegetale
6 years ago
Reply to  Eudes-Conrad

Sappi che ho riso anche immaginando la tua faccia facendo vedere il fazzoletto hahahaha e spero che il whisky fosse buono, anche se in realtà lo so già che lo era

Fiocco di neve n° 5
Fiocco di neve n° 5
6 years ago

Era meglio passare la serata di San Patrizio con me a Londra. Tutto ció mi ha molto intristito e ha attivato il mio spirito da crocerossina (tranne il fare nottata con gli amici e il forse Tampax della donna di Bro).

Mathilda
Mathilda
6 years ago

PdV devi smetterla, comunque, con questi tentativi di sesso in auto. Finisce sempre che scleri!
Ti stimo eh, ma trombare in auto non fa per te XD

Brodino Vegetale
Brodino Vegetale
6 years ago

Devo ammettere che era tempo che non ridevo da solo come un cretino leggendo una tua storia, chapeau vecchio mio. Il momento di risata più alto è stato nell’immaginare te e la tua faccia mentre scartavetrava il povero Victor coi denti hahahahaha ancora se ci penso rido.
Comunque sia non è la prima volta che perdi un preservativo dentro ad una donna, sicuro non sia la conscenza di Victor che sceglie le vagine che preferisce? Guarda che è illegale! http://www.liberoquotidiano.it/news/sfoglio/12374616/stealthing-pratica-sessuale-illegale-togliere-preservativo-durante-rapporto–.html
Comunque sia ci vediamo Venerdi, preparati ad essere assalito, leccato, baciato e provocato per 36 ore di fila

P.S: Portati la rivista dietro per delle foto a dir poco epiche

I Am Too Old For This Shit
I Am Too Old For This Shit
6 years ago

Ah, il mio primo pompino…
erano gli anni ’90 e all’epoca non c’erano ancora internet e Brandi Love a insegnare alle ragazzine come si fanno certe cose.
Lei aveva 16 e pochissima esperienza. Io poco più grande e ancora meno esperienza.
Morale della favola: molti denti e poco piacere.
La sera sono arrivato a casa e mi sono detto: “ragazzo, i pompini non ti piacciono. Da domani fatti fare solo seghe”.
Fortunatamente ci siamo frequentati abbastanza a lungo per sistemare la situazione…
E sì, casomai ve lo foste chiesto, i pompini mi piacciono.

L\'Indovina
L\'Indovina
6 years ago

All’inizio volevo dire che no dai, noi italiane non siamo così male, ma poi il mio buonsenso ha prevalso e quindi sì, in generale siamo maestre della sega e dei pipponi,ma quelli mentali.
Però anche gli italiani in generale non scherzano mica…per fortuna poi si scopa in giro nel mondo e si scopre che si può vivere la propria vita sessuale in maniera molto più leggera, divertente e soddisfacente.
Secondo punto: Ma sai che proprio l’altra sera un mio amico (gay)diceva quanto gli piacesse farsi dare (cito testuale) “i morsi sull’uccello”. Oh, ognuno gode come gli pare…
Terzo punto:bella storia, anche se effettivamente uno sforzo per ricordare il nome potevi farlo ;)

L\'Indovina
L\'Indovina
6 years ago
Reply to  L\'Indovina

ps: e visto che nessuno l’ha ancora postato:

https://youtu.be/GH1ruMGpTVY

XD

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Oh, ho trovato questa cosa da farti leggere: Le francesi sono come sarebbero le italiane se non ci fosse il Vaticano! Questo è il link: https://storiedelcazzo.com/le-francesi-sono-italiane-senza-vaticano/